Nato in Ghana, volontario della Croce Rossa in Italia: “Sporchi la divisa che indossi”. E’ il titolo de La Repubblica di martedi 6 agosto. Sommario: “Le continue offese razziste a Umar Ghuni, 25enne milite a Loano, raccontati dagli altri volontari: “Lui riesce a sorridere e dice che sono cose normali perché è nero”. Dalla “Croce” di Loano spiegano che “ormai è stato superato il limite”. Razzisti veri o imbecilli dalla testa ai piedi ? E aggiungiamo noi, Loano non è mai stata una città razzista. Quando due anni fa sono stati accolti i primi dei 25 richiedenti asilo, profughi di una cooperativa genovese che ha affittato l’ex convento degli agostiniani, si è celebrata una messa solenne, presenti il sindaco, vice, assessori, consiglieri comunali, molti cittadini comuni. Tra gli intervenuti l’ex ministro Claudio Scajola e consorte. Un “Benvenuto in musica”, seguito da un buffet, organizzato dalla Fondazione Centro di Solidarietà Bianca Costa Bozzo Onlus. Messa celebrata da don Ivo Raimondo, vicario generale della diocesi di Albenga e Imperia, e dal parroco can. Edmondo Bianco e don Enrico Giovannini (Leggi articolo di trucioli……). Vedi a fondo pagina l’esemplare comunicato stampa della Cri loanese, a cui si unisce trucioli.it. E alle 12,23 l’ufficio stampa del Comune ha reso noto la solidarietà del sindaco Pignocca. La parrocchia di San Giovanni Battista ha, tra l’altro, un benvoluto sacerdote ‘nero’: Penda Tjahè Sac. Paul Jean – Jacques, Vicario Parrocchiale.
Alle 19, del 7 febbraio 2017, era seguito il concerto di Melissa Briozzo (soprano) e Roberto Grasso (clavicembalo e organo), che eseguiranno musiche di Mozart, Haendel, Le Feuvre, Velli, Ferrari, Diruta, Pavhelbel, Scarlatti. Infine alle 20 si terrà la cena a buffet.
COMUNICATO STAMPA DEL COMUNE – “A nome mio e dell’intera amministrazione comunale di Loano esprimo vicinanza e solidarietà al giovane Umar Nuri. Oltre ad essere del tutto insensate, frasi come quella che è stata proferita (cioè ‘Tu sporchi la divisa che indossi’) sono di una gravità assoluta e vanno stigmatizzate senza se e senza ma. La storia di questo nostro giovane concittadino, giunto da un paese straniero come il Ghana e messosi a disposizione della comunità in veste di volontario, rappresenta un perfetto esempio di integrazione ed anche un modello di comportamento per tutti noi. Umar ed i suoi colleghi volontari (tanto nella Cri quanto in tutte le altre pubbliche assistenze ogni giorno rinunciano a parte del loro tempo libero per svolgere un fondamentale servizio: soccorrere e portare sollievo a chi sta vivendo un momento critico della propria vita. Invito Umar e i suoi colleghi a venirmi a trovare a Palazzo Doria: sarà per me un grande piacere incontrare tutti loro e ringraziarli di persona per l’importantissimo lavoro che portano avanti quotidianamente a Loano me in tutti gli altri comuni del nostro territorio”.
L’ARTICOLO DE LA REPUBBLICA – Ha scelto di dedicarsi agli altri, di aiutare il prossimo. Indossando la divisa della Croce Rossa, simbolo di solidarietà nel mondo. Un onore e una fatica, perché bisogna affrontare mesi di preparazione. Ma anche per Umar Ghuni, 25enne nato in Ghana, il prossimo è diventato aggressivo, insolente. Razzista.
Lui che lavora nel savonese, regolarmente assunto in una cooperativa, sabato scorso si è sentito dire: “Sporchi la divisa che indossi”. Non certo il primo insulto a lui rivolto: almeno il quarto, quinto episodio da quando Umar fa il volontario. E non solo nei suoi confronti, visto che insieme a lui c’è un altro ragazzo straniero.Il 25enne era con gli altri militi della Croce Rossa di Loano a un festa, una sagra organizzata per autofinanziamento sul lungomare del Comune del savonese: “Più bruschette per una nuova ambulanza”. Stava offrendo alcuni gadget.
Dalla “Croce” di Loano spiegano che “ormai è stato superato il limite. E’ inaccettabile che un ragazzo d’oro, uno che ha scelto di aiutare gli altri, venga insultato, Ormai veniamo tutti attaccati come soccorritori, siamo diventati un bersaglio, ma lui e l’altro ragazzo straniero sono nel mirino più degli altri. E stiamo parlando di una persona sempre ‘positiva’, che riesce a prendere anche questi insulti vergognosi con il sorriso”.
A sconfortare è proprio la reazione rassegnata di Umar: “Quando ci racconta di questi episodi, fa spallucce e dice che è normale accada, perché lui è nero”. I militi della Croce Rossa di Loano, adesso, hanno deciso di mettere la foto di Umar insieme agli altri volontari su Facebook, e di denunciare pubblicamente la persecuzione razzista.
E’ recente, del resto, la campagna di Croce Rossa Italiana “Io non sono un bersaglio”. Perché ormai aiutare gli altri sta diventando un motivo di scontro, non solo verbale. Per Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana, “colpire chi porta soccorso significa annichilire la speranza”. Umar, quantomeno, la speranza non l’ha persa. E va avanti.
IL COMUNICATO DEL COMITATO CRI DI LOANO –
Tutta la Croce Rossa Italiana si stringe ad Umar ed ai volontari del Comitato di Loano. Noi siamo orgogliosi che Umar abbia scelto la nostra divisa, che lo faccia con orgoglio e con il sorriso e continueremo a batterci contro ogni forma di razzismo e discriminazione. Il nostro Paese, culla della Croce Rossa e del Movimento Internazionale si sta incattivendo ogni giorno di più. Nuove forme di politica e comunicazione malata e tossica stanno toccando i valori fondanti la nostra Comunità. La disseminazione dei nostri principi e valori deve continuare ad essere una costante, una priorità per tutti i comitati della Croce Rossa. E tutti sappiano che noi non ci stancheremo mai di essere una Italia che aiuta, con le braccia ed il cuore di ogni persona di buona volontà, “poiché tutti possono in un modo o nell’altro, ciascuno nella sua sfera e secondo le sue forze, contribuire in qualche misura a questa buona opera”.
Forza Umar, forza volontari di Loano, tutta la Croce Rossa Italiana è al vostro fianco!!!
LE FOTO D’ARCHIVIO DI TRUCIOLI DELL’ACCOGLIENZA DI LOANO AI PROFUGHI NEL FEBBRAIO 2017