Firmato lo statuto dell’Imposta di soggiorno. Angelo Galtieri, vice sindaco albergatore, già presidente provinciale della categoria negli anni in cui, in tandem con Angelo Vaccarezza, tranquillizzava sulla cura a suon di seconde case: “Servono ad integrare il tessuto ricettivo” con gli applausi di costruttori, agenti immobiliari (in provincia hanno quintuplicato il numero degli hotel), Bagni Marini (più gente, più cresce il muro alla Bolkestein), forse una parte di esercenti e pizzerie e aggiungere panetterie e focaccerie. Intanto c’è chi spera di prenotare un posto vacante nel Cda Marina di Alassio, potrebbe trattarsi di Fabio Ammendola e c’è chi giura di non conoscere. E ancora, riunione produttiva nello staff turismo, a prendere appunti una presenza ‘tecnica’, la compagna fidanzata del sindaco Melgrati. Leggi: premiati 15 studenti delle medie alassine, con premi e borse di studio, nell’ambito della ricorrenza “Cronaca di un annio di cronaca’.
Sono passati tempi in cui qualcuno inveiva contro la ‘marchetta’ che aveva dovuto servire a turisti ed albergatori l’ex sindaco, dr. Enzo Canepa. Tra i contestatori c’era Galtieri, ma si sa che una volta seduti nelle stanze del potere decisionale matura la consapevolezza del ‘bene comune’. Anche il figlio di albergatori, Fabio Macheda che di professione è avvocato e che da assessore, prima a Laigueglia, poi ad Alassio, è imbattibile quando a ‘produzione amministrativa’, mastino senza rivali che divide il suo tempo tra scrivania del Comune, fuori dal Palazzo per conoscere di persona tutte le realtà che competono alle sue deleghe. Un caratura culturale e preparazione politico amministrativa che dovrebbe proiettarlo a futuro sindaco. Non ha bisogno neppure, si suole dire, di ‘studiare’, a Laigueglia ha fatto gavetta, ricompensato con ingratitudine. Doppio favore ai ‘fratelli muratori’ e strategie conseguenti che hanno pure vinto, senza truppe cammellate, le ‘comunali’. Il nodo è il mancato accordo di spartizione tra le due obbedienze, con i famigliari nella veste di esecutori.
Alassio dovrebbe portare più fortuna a Melgrati. Con il suo bagaglio di esperienza non dovrebbe fare altri esami per un ruolo finalmente importante nella prossima giunta regionale (2020). L’ultima volta era capogruppo. Nonostante certe scomuniche per non aver firmato l’armistizio elettorale con Canepa e C. (sostenuto da Toti- Vaccarezza- Marco Scajola, oltre al gruppo di potere di Rixi), il blaterato differimento ai probiviri (che paura !), ha prodotto zero effetti. Cosa riserverà la sentenza a Genova, per le spese pazze, del 30 maggio. Un’inezia quelle addebitate a Melgrati.
Intanto va in scena scacciapensieri e l’edizione della ‘Festa dei colori’. Non si può pretendere che la volontaria fidanzata del capo lavori sempre gratis, per la gloria. Forse basterebbe sapere da chi riceve l’incarico, che se avesse nome e cognome farebbe pure la parte dell’ingrato, di chi sfrutta il prossimo.
Turismo e ancora turismo. Fa un po sorridere rileggere i preamboli che hanno portato all’Imposta di soggiorno per rimpinguare stanziamenti che l’assessorato regionale si era visto tagliare. Ecco così la dizione perfetta: “Accordo per lo sviluppo e la competitività del turismo in provincia di Savona”. Dieci i comuni firmatari. Non hanno aderito Andora, Laigueglia, Ceriale, Borgio Verezzi, Bergeggi, Vado Ligure, le due Albissole. Tra i comuni a ridosso della fascia costiera figura solo Toirano. Non ci sono ad esempio Garlenda, Villanova, Ortovero. Tovo San Giacomo, Calice Ligure, Sassello, nessun paese della Valbormida.