Quasi nessuno si era reso conto che nell’ascesa al poter di mister flax tax, Armando Siri, genovese, diventato sottosegretario di Stato, uomo di fiducia del ‘dominus’ del governo giallo verde, Matteo Salvini, un paio di capitoli di storia affaristica, mondana e giornalistica, vedono protagonista anche un alassino, Andrea Iannuzzi che, a sua volta, ha raggiunto l’apice quale direttore di Eva 3000. Che dire di Salvini che, sempre nel Savonese, come ha raccontato trucioli.it il mese scorso, ha trovato un ‘spalla’ fidata, ufficiale collettore nei rapporti con i piani alti della Russia di Putin: Gianluca Savoini, figlio Doc in quel di Laigueglia dove mamma e sorella gestiscono da sempre uno stabilimento balneare e proprietari di un grande bar- ristorante che si affaccia sull’arenile e sulla passeggiata di ponente. Attività data in gestione. Andrea Iannuzzi che proprio l’altro ieri, ad una festa dei giornalisti ed operatori della Mediaset, si è fatto riprendere e fotografare a fianco del patron editore, Pier Silvio Berlusconi, secondogenito di Silvio.
Il papà di Andrea Iannuzzi, ricordano gli amici faceva il commesso in uno studio fotografico alassino, poi ha trovato lavoro alla Noberasco di Albenga. Mentre mamma Iannuzzi era assistente in uno studio medico ortopedico. Una sorella vive ad Alassio dove lavora.
Il giovane Andrea attratto dalla passione nel mondo dello spettacolo, del resto Alassio e le sue Miss, i suoi pseudo fasti creano una specie di humus che a volte pervade. Andrea che lo ricordano sempre al seguito del reporter Antonio Fasano, compianto e fratello del più noto Silvio. In giro per l’Italia da un set all’altro, dal Festival di Sanremo a manifestazioni canore nazionali, fino a mitico Fantastico televisivo. Andrea che coltivava inoltre la passione del giornalismo dopo essere stato giovanissimo collaboratore del mensile L’Orecchio che aveva la sua base a Loano. Andrea che aveva poi eletto Milano a sua base prediletta dove ha abbracciato, come professione, il giornalismo fino a diventare direttore di Eva 3000. Per uno che non guida l’auto può essere una difficoltà un più, non per lui frequenta i salotti ed il set. Ad Alassio che frequenta almeno una volta al mese per far visita ai genitori, Andrea Iannuzzi non disdegna inviti e manifestazioni. Pochi forse conoscevano i suoi stretti rapporti d’affari e d’amicizia, le grane fallimentari, con colui che diventerà il braccio destro del ministro e leader Matteo Salvini. Tra l’altro, abbiamo cercato invano, dopo l’esplosione dell’inchiesta giudiziaria che si è conclusa dopo un inutile braccio di ferro con le dimissioni; abbiamo cercato foto del genovese Siri negli appuntamenti leghisti nel savonese. Una sua fotografi a fianco di qualche esponente politico di primo piano della Lega ponentina, ad iniziare da deputati e senatori del ponente. Nessuna traccia, neppure nei frequenti comunicati stampa. O avevano buone antenne, o il sottosegretario condannato, con patteggiamento per bancarotta fraudolenta (1 anno e 8 mesi), non era un’ospite da invitare in quel di Savona e Imperia. Resta un particolare: non sappiamo se l’alassino Iannuzzi sia stato, a sua volta, interrogatore come testimone informato. O se, con Siri sottosegretario di Stato, non aveva più un solido sodalizio.