Due squadre di calcio. La prima ci riporta agli anni ’50 con l’U.S. Gagliardi Loanesi. Nella foto anche la mascotte. La seconda abbraccia fine anni ’60. E gran parte dei giocatori oggi in vita, oggi hanno raggiunto il traguardo della terza età. Tutti loanesi con passione e motivazione. Poi una piccola incursione nella Loano di ieri, quando si svolse nel salone delle feste del Kursal un’assemblea tra le più partecipate a memoria di viventi. La città mobilitata per il dibattito sulla sorte del nuovo piano regolatore targato Renacco. C’è chi si diverte, nella sua pagina Facebook, a fare ironia su chi c’era. Noi c’eravamo, con penna e taccuino, per dare conto su La Settimana Ligure. Conserviamo qualche immagine dell’assemblea. Per chi ha la fortuna di rivedersi, potrà riflettere, meglio se testimoniare. Due mondi, due realtà, quella sportiva e politico – amministrativa. Una conclusione univoca: c’era partecipazione, non solo con la passione del tifoso, ma la preoccupazione del futuro. E’ difficile sostenere sia finita in gloria.
QUEL GIORNO AL KURSAL UN’ASSEMBLEA POPOLARE NEL SALONE UN TEMPO ADIBITO A SALA DA BALLO E FESTE. NON SI ERANO MAI VISTI TANTI LOANESI RIUNITI PER UN AVVENIMENTO POLITICO – AMMINISTRATIVO. IL NUOVO PIANO REGOLATORE DELLA CITTA’, REDATTO DA UN ARCHITETTO DI FAMA, N. RENACCO, MA TENACEMENTE AVVERSATO DA IMPRESARI EDILI, AGRICOLTORI NON ANCORA IN VIA D’ESTINZIONE, BUONA PARTE DEI PARTITI. TENACEMENTE SOSTENUTO DALL’ALLORA SINDACO FELICE ELICE ELETTO IN UNA LISTA DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA. NON A CASO COSTRETTO A RIPRESENTARSI CON UNA LISTA INDIPENDENTE: LA PALMA E VINSE LE ELEZIONI CON LA PRIMA CAMPAGNA ELETTORALE STILE AMERICANO.
Riportiamo un piccola carrellata di immagini in bianco e nero dell’epoca. A testimonianza che c’eravamo anche noi, seppure giovanissimi e diversamente alle nuove leve di oggi, salvo eccezioni, con interesse e impegno ad ascoltare e seguire la vita pubblica con io progressisti. Per una città a misura d’uomo e in grado di assecondare un turismo di qualità. Loano che, secondo la visione urbanistica dell’architetto Renacco e del suo sindaco di antico casato loanese (Elice- Genta), doveva pianificare con una lungimiranza lo sviluppo negli anni a venire. Elice non aveva conseguito titoli di studio, diventerà commendatore al merito della Repubblica per i suoi successi quale fornitore di bordo di navi mercantili in particolare, con sede principale a Genova, uffici a Venezia, Napoli, Buenos Aires. E’ probabile che proprio grazie all’esperienza di ‘giramondo’ (quasi sempre in areo, dopo la gavetta su navi) gli abbia aperto una visione più illuminata di quale futuro per la sua Loano.
No all’agglomerato di palazzi (aveva ereditato dal sindaco Ciarlo corso Europa), si a borghi ed insediamenti stile mediterraneo, salvaguardia delle peculiarità della storia loanese: agricoltura (era la culla di aranceti grazie al suo clima che la rendeva unica in Liguria, protetta dal Monte Carmo e pari solo a Bordighera, non a caso i Doria genovesi scelsero Loano per i soggiorni, vedi il castello), pesca e turismo. Ma non come prodotto di massa. Cosa che è accaduta, favorita dal dissennato sviluppo speculativo e consumo delle aree verdi. Il turismo che Elice ed i suoi più stretti sostenitori avversavano era quello che privilegiava lo sviluppo edilizio a fitta macchia di leopardo. E’ stato Elice, con un atto di imperio, a imporre la costruzione del Gran Hotel Garden Lido, inaugurato nel ’68 come hotel 5 stelle. Il proprietario dell’area, dopo l’acquisto e solito trascorrere le vacanze in un attico di corso Europa, voleva edificare due palazzi. Sperando che non fosse difficile convincere l’amministrazione comunale a derogare da quell’unica area alberghiera. Del resto lo stesso industriale piemontese, in cambio proponeva di costruire un albergo galleggiante nella zona tra il molo Kursal e la diga foranea del porto, a 500 – 800 metri da riva. Un’idea forse fin troppo avveniristica almeno in Italia, azzardata, ma a quanto pare c’era un esempio in Spagna.
Sappiamo invece che oggi l’industria alberghiera tradizionale, nel ponente ligure, è colata a picco, non attrae investimenti e chi nell’imprenditoria locale avrebbe potuto investire ha preferito rinunciare. Difficile dare loro torto. Come sarà Loano turistica tra mezzo secolo ? Un secolo ? Quale sorte per le nuove generazioni ? Siamo in pieno turismo massificato, vacanza più brevi, sempre più da fine settimana e ponti festivi. Viabilità difficile, spiagge affollate, gran lavoro per panetterie, gelaterie, bar, pizzerie, agenzie immobiliari. E forse altre fortune per i proprietari di aree ‘verdi’, edificabili, nei futuri strumenti urbanistici (Puc).
ERAVAMO A META’ DEGLI ANNI SESSANTA, CON FELICE ELICE SINDACO