Siamo all’inizio anni ’90. Sindaco Armando Magliotto, eletto nel Pci (due anni in carica), poi toccò a Sergio Tortarolo del neo Partito Democratico della Sinistra. Fece clamore la ‘svolta in Comune’, l’appoggio esterno dei liberali alla giunta comunista ad opera di un rappresentante liberale di primo piano nello scenario politico provinciale, Piero Astengo. Più volte candidato anche al parlamento. Famiglia storica savonese e rappresentante della buona borghesia conservatrice.
Non solo, nell’ambito di indagini giudiziarie emerse che ambienti del suo entourage ospitarono Edgardo Sogno mentre il giudice istruttore di Torino Luciano Violante aveva spiccato un ordine di cattura. Si indagava sul presunto golpe (fallito 7-8 dicembre 1970) di Junio Valerio Borghese, fondatore del Fronte Nazionale e in stretto rapporto con Avanguardia Nazionale. Il conte Edgardo Pietro Andrea Sogno Rata del Vallino di Ponzone (diplomatico, partigiano, politico, scrittore, militare e agente segreto) sarà prosciolto dagli addebiti. Violante, figura nazionale di primo piano della sinistra democratica, è stato presidente della Commissione parlamentare antimafia e della Camera dei deputati.
Da anni il pragmatico e mite Piero Astengo, tra le memorie storiche della Savona tra gli anni ’70 e 90, politico con dialettica mai sopra le righe, urlata o spettacolare. Non aveva interessi personali, pur benestante, da difendere. Tanti amici, estimatori, un certo seguito perchè, a suo modo, sapeva essere indipendente, non eseguiva gli ordini dall’alto a capo chino. La sua decisione di appoggiare la giunta rossa, nella città da sempre rossa (seconda, per percentuali di partito, solo a Vado Ligure e Quiliano), aveva già un precedente che scatenò il putiferio nazionale. La decisione di un altro big liberale nel ponente savonese, l’ing. Giovanni Zunino, tra i primi imprenditori edili di Albenga negli anni del massimo sviluppo edilizio, di siglare un accordo con il ‘re rosso’, Angelo Viveri e di cui è stato vice sindaco ed assessore, con risultati (opere pubbliche) più che positivi.
E’ pur vero, il voto di Piero Astengo non era determinante per la maggioranza che poteva contare già di 23 voti su 40 seggi. L’accordo passò dalla regia dell’allora segretario della sezione del Pli Mario Brignolo. Con una contropartita che poteva essere foriera di un secondo accordo per l’Amministrazione provinciale che si reggeva su una maggioranza risicata ed il Pli era rappresentato dal consigliere Giancarlo Zunino, famiglia di albergatori a Spotorno, poi eletto sindaco e nel Cda della Carisa. All’epoca, a Savona, si era formato il gruppo Riformisti per lo sviluppo, la terza anima del Psi provinciale. Gli anni di Biamino e Ferraro, ma soprattutto del prof. Lorenzo Spotorno il ‘mago dell’anca’ in Italia e all’estero.
Piero Astengo che al giornalista Bruno Lugaro ribadiva: “Noi liberali ci siamo sempre battuti contro i regimi comunisti che ora non esistono più, non possiamo mica far battaglie contro i mulini a vento”. In realtà erano vivi e vegeti i regimi maoisti in Cina, in Cambogia, Cuba, ma non solo. Comunque lo si giudichi Astengo si ‘accontentava’ della delega all’Ente Fiera/e “che dovrà organizzare manifestazioni di alto livello e preparare nel migliore dei modi la città alle celebrazioni Colombiane”. Già, Ente Fiere, addio. Non interessa più a nessuno e comunque chi si ricorda mai in una città dove la ‘memoria’ non va di moda, è fuori dal circolo della comunicazione. A Savona non se ne fa uso.