Il Secolo XIX di Imperia del 20 febbraio da conto che il collaboratore di giustizia Cosimo Virgilio, ritenuto inattendibile dai difensori di Claudio Scajola imputato, ha rivelato un incontro tra l’ex ministro e un esponente vicino alla cosche calabresi. I più dimenticano che 5 anni fa, il 15 maggio 2014, lo stesso giornale a tutta pagina, in nazionale, a firma dell’inviato a Roma Marco Menduni, titolava: Nei dossier di Scajola ….sospetti sui servizi segreti deviati…” Nel testo: “Nell’inchiesta dei magistrati di Reggio Calabria delineate le caratteristiche di un’organizzazione segreta affine alla ‘ndrangheta e con ramificazioni a Nizza, Cap d’Antibes e Principato di Monaco…E una fonte dell’intelligence rivela “Non so se si possa parlare di servizi deviati, ma molti erano ‘a disposizione’ dell’Onnipotente Scajola.”
Vittorio Coletti, osservatore imperiese, docente universitario, analista della ‘terra ligure’, lo stesso mese d’agosto 2014 sosteneva su la Repubblica: “Scajola non è un genio, figurarsi se può essere un genio del male… che lui faccia parte organica della ‘ndrangheta”….. In altre circostanze ha negato di essere massone. Di non far parte di una loggia super segreta ? Il sindaco di Imperia assolto 11 o 12 volte dei 13 processi, uno in corso in Calabria.
Menduni aveva riservato un capitolo del suo articolo a “Servizi e Massoneria”. “Il pentito di ‘ndrangheta Francesco Oliverio che, come ha rivelato ieri Il Secolo XIX (14 maggio 2014 ndr), ha parlato di un ‘corpo riservato’ di 007 di “collegamenti tra servizi segreti e massoneria”. Esattamente la ricostruzione dei Pm antimafia di Reggio Calabria. ” Nell’inchiesta che ha portato in cella Scajola i magistrati tratteggiano le caratteristiche di un’organizzazione segreta non sovrapponibile, ma affine alla ‘ndrangheta stessa, con ramificazioni fino alla Costa Azzurra…nell’epoca in cui era ministro ci sono state molte persone (intelligence) ben sollecite a mettersi ‘a disposizione’ in cambio di promozioni o vantaggi….”
E ora nell’aula di giustizia calabrese il ‘pentito collaboratore’ sostiene che Scajola avrebbe incontrato Carmelo Cedro vicino alla cosca dei Mulè per aiutare Impregilo (Gruppo italiano che opera nel settore delle costruzioni e dell’ingegneria, attivo in oltre 50 Paesi nella realizzazione di dighe e impianti idroelettrici, opere idrauliche, ferrovie e metropolitane, aeroporti e autostrade, edilizia civile e industriale, fondato da Salini) a godere di una certa protezione da parte delle cosche più importanti della Piana di Gioia Tauro durante i lavori in Calabria. Il difensore di Scajola ribatte che “i particolari raccontati da Virgilio sono generici e non tengono conto che all’epoca era ministro delle Attività produttive e non delle Infrastrutture e non avrebbe avuto nessuna competenza in materia”.
Del resto dalla copiosa rassegna stampa emerge che l’allora leader del PDL in Liguria ha sempre difeso a spada tratta l’allora sindaco Scullino da accuse di stampo mafioso: “La malavita ha interessi in questa provincia come in altre realtà liguri ma non è padrona. Ho fiducia in Scullino e difendo gli amministratori coinvolti nello scioglimento del consiglio comunale”. Sospettati di tentacoli nella ‘priovra degli affari, piano regolatore, varianti urbanistiche, acquisti di terreni. Scajola: ” Allora mezzo Nord è mafioso…. Io non ho mai detto che la mafia in Riviera non esiste, come del resto non ho mai pronunciato la frase ‘a mia insaputa. Ripeto ancora una volta che il territorio del ponente ligure non è nella mani della mafia. Lo dico e lo confermo, anche per la mia esperienza di Ministro dell’Interno e di presidente del Comitato sui servizi segreti. Nel ponente ligure la mafia non è padrona….”.
Emerge un particolare dal mega archivio mediatico sul personaggio Scajola. Cronisti ed inviati speciali non hanno mai approfondito con domande le possibile conoscenze che il ‘potente’ imperiese avrebbe del mondo massonico ponentino, ligure e sul versante francese. Quali rapporti abbia avuto, se li ha avuti, con affiliati e maestri venerabili. Se con le sue responsabilità istituzionali abbia avuto notizie dell’esistenza di logge segrete (non parliamo di riservate, pur sempre importanti nel loro ruolo) e di ‘fratelli di rango’ all’orecchio del Gran Maestro. Quali rapporti tra massoni genovesi di rango nel mondo della professioni, della Finanza, dell’industria, con ‘fratelli’ di spicco del Basso Piemonte, con considerevoli interessi nel ponente ligure.
Insomma è plausibile che il ‘capocentro’ ligure dei servizi – pur con avvicendamenti – non abbiano dossier di quel ‘mondo di sopra‘ di cui nulla o quasi sanno i comuni mortali. In passato, chi ha svolto attività giornalistica in questa terra ligure, ha potuto assistere a crisi di giunta, sfiducia a sindaci, a dimissioni di consiglieri, per far cadere la maggioranza, manovrate e ordini per mano della loggia. E’ vero anche ad opera di ‘frilli’ che però eseguivano e rispondevano al ‘capo’, spesso ricompensati con incarichi o promozioni, promesse. Va da se chiedersi se nelle ultime file accade questo, sospettare altri scenari è da romanzo ?
E dire che dieci anni fa l’imperiese Scajola, in Liguria, era il terzo nella classifica dei politici quanto a reddito denunciato: 226 mila euro, superato solo Cassinelli e Scandroglio, ultimo della lista Franco Orsi il giovane senatore e sindaco di Albisola Superiore con 126.334 euro. Scajola denunciava di possedere tre auto (due Alfa e una Lancia), due moto (Bmw e Triumph), porzioni di un patrimonio composto da appartamenti, fabbricati e terreni sparsi tra Imperia e provincia, un appartamento a Roma. Chi ha un po’ di dimestichezza con le parcelle legali, pur con l’amicizia, sa cosa significa e cosa avrà comportato il lungo calvario giudiziario. Lui ha resistito, altri magari sarebbero ridotti con le pezze nel sedere e fuori da ogni circolo, ridotti a ‘signor nessuno’.
Liguria che non si rassegna, da LiguriTutti il blog urticante di firme prestigiose e meticolose nella memoria storica ed approfondimenti: Marco Preve e Ferruccio Sansa, la Repubblica edizione ligure e Il Fatto Quotidiano, ma anche Espresso e Micromega. A noi capita invece di non essere sempre in buona compagnia, loro raccontano Genova e dintorni. Savona e Imperia siano pazienti. L’ora del giudizio dei cronisti d’assalto non tarderà. (L.C.)
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