Il consiglio comunale di Borghetto S. Spirito ha accolto, con espressioni di riconoscenza e ringraziamento non di maniera, le dimissioni del dr. Aldo Gianatti quale rappresentante del Comune nella benemerita e generosa Fondazione Matteo e figlio Giuseppe dr. Vacca, al suo posto entra un altro personaggio apprezzato e conosciuto, Nino Roveraro che lo scorso anno aveva preferito rinunciare, dopo pochi mesi dalla nomina, alla presidenza della Servizi Ambientali Spa.
Il dr. Gianatti, 85 anni, per 43 medico di famiglia, ex sindaco di Ceriale, due mandati da assessore a Borghetto S. Spirito dove vive, era stato riconfermato lo scorso anno dall’amministrazione del sindaco Canepa. Oltre all’età, ma con una spirito ed humor da giovanotto (vedi l’articolo di trucioli La parola al dr. Gianatti con 1204 visualizzazioni nonostante il pasticcio di Google che ne impedisce la lettura), ha pesato nella decisione di lasciare un piccolo infortunio accaduto a metà dicembre e che non poteva certamente giovare alle sue condizioni. Lui che ogni mattina, con orario meticoloso ed abitudinario, raggiungeva il laboratorio di analisi Athena in piazza della Libertà per far quattro chiacchiere con conoscenti, incontrare amici e quando capitava aprire il suo ‘dizionario’ di barzellette anche piccanti. Oppure dare un consiglio grazie al suo eccellente bagaglio professionale.
Sull’indicazione di Nino Roveraro il sindaco ha raccolto ampia convergenza anche tra i due gruppi di opposizione capeggiati dal dr. Maritano e Villa. La Fondazione Vacca, come abbiamo già avuto modo di scrivere in varie circostanze e che ha come amministratore delegato l’avv. Claudio Mastrogiorgio, si occupa di erogare borse di studio a studenti meritevoli grazie agli introiti di rendite immobiliari ed investimenti finanziari.
Al dr. Gianatti che con l’esempio di vita ha saputo conquistarsi la stima, il rispetto sincero, di tanti cittadini, non si può dimenticare l’augurio che merita. La vecchiaia non fa sconti e con qualche eccezione, forse in certi casi può riservare uno strappo. Ecco l’auspicio che il destino sia generoso a ricompensa del bene che ha profuso all’umanità sofferente e a chi sa apprezzare ancora certi valori, pur con i limiti e difetti umani.