Gerolamo Calleri di Salea. Il più silenzioso ha battuto i concorrenti. Confermato il ‘patto’ Toti- Rixi per le città sopra i 20 mila abitanti e che trucioli aveva rivelato l’autunno scorso. Albenga era destinata alla Lega. Come abbiamo scritto nella prima edizione del blog, tutto lasciava pensare che fosse lui la carta vincente sul filo del rasoio. Da qui l’abbraccio reciproco del centro sinistra a Ennio Fazio per anni ‘re’ della Coldiretti in provincia, tra i floricoltori del ponente, con ruoli regionali, alla Camera di Commercio, alla Comunità Europea, due mandati da sindaco di Ceriale. Il rosario delle liste per la corsa al ‘parlamento’ comunale, edizione elettorale 2019, sarà il più generoso ‘caravanserraglio’ della vita politico amministrativa dell’ultimo mezzo secolo. In crescita il numero dei candidati pronti al ‘sacrificio estremo’ pur di elargire le proprie doti sull’altare del bene comune.
Privare molte ore libere alla famiglia, sacrificare il posto di lavoro, rinunciare agli hobby, agli amici. Tutti ripetono che fare i sindaci e gli assessori in una città di provincia significa immolarsi per ‘un pezzo di pane’. Devi occuparti di mille cose, alla stregua di un padre di famiglia. La cassa dei soldi da spendere, si ripete, è sempre meno generosa. Ci metti la faccia ogni giorno quando cammini per strada. Dunque chi te lo fa fare ?
Perbacco i missionari del ‘bene comune’ ora spuntano come funghi per le candidature elettorali. Certo sarà interessante capire la stoffa e la statura morale e meritocratica. Chi si è abituato al salto della quaglia. Che affidabilità può avere un ‘traditore’, uno che viene eletto con uno schieramento e passa dall’altra parte. Eppure gli italiani hanno fatto il callo, l’abitudine anche a questo primato. Se è vero che nella scorsa legislatura dei tre governi (Letta, Renzi, Gentiloni) ben 504 senatori e deputati hanno cambiato gruppo. Chissà quanti elettori albenganesi, a cominciare dalle giovani leve, ricorderanno passato e presente di chi si mette in lista, chiede e spera, crede di meritare il voto più di un altro concorrente.
Sarà anche colpa dei media, del fatto che la memoria viene di volta in volta distratta dall’evento dell’ultima ora. E documentarsi, scavare negli archivi ci vuole volontà, tempo, pazienza. Così spesso finisce per essere dimenticato il curriculum dei candidati. La loro coerenza nell’attività pubblica. Per qualcuno magari i carichi pendenti, i reati poco commendevoli finiti in prescrizione e spacciati per assoluzione. Senza dimenticare la qualità delle accuse provate o da dimostrare. Con la verità giudiziaria che non è necessariamente la reale.
In un’Italia che si scandalizza per la microcriminalità, che pur va combattuta, nei centri storici, nelle stazioni ferroviarie, non si indigna più di tanto per le ‘rapine’ senza mano armata o coltelli ad opera di colletti bianchi, della folta tribù di evasori che con la scusa dello Stato vorace, fanno il possibile per evadere. Con la conseguenza che a pagare sono sempre gli stessi. I di tasse evase e lotta ai furbi ormai non parlano o strillano neppure i populisti. Ecco è vero che in consiglio comunale certi temi non sono all’ordine del giorno. Ma forse c’è chi ricorda i tempi in cui i media cartacei pubblicavano l’elenco comunale dell’Imposta di famiglia. Oppure gli anni della corsa a leggere i redditi dichiarati dei contribuenti dove spesso emergevano curiosi ‘poverelli’. I quotidiani in quei giorni andavano esauriti. Oggi la privacy imperversa, siamo un paese moderno anche se penultimi in Europa quanto a lettura di giornali, con la Grecia primi in evasione fiscale e primi in assoluto, sempre in Europa quanto a mafie regnanti, a processi con imputati e parte lese o civili che vanno in prescrizione.
Il ponente ligure ha vissuto il miracolo economico grazie al boom turistico anni ’60 e ’70 ma ce lo siamo giocati arricchendo la costa ed il primo entroterra con mezzo milione di seconde case vuote almeno dieci mesi all’anno. Poi quando c’è il pienone ci mancano strade, parcheggi, viabilità nel caos. Continuiamo a far la conta di arrivi e presenze turistiche dimenticando che più dei numeri conta la capacità di spesa giornaliera. Si sta riducendo sempre più la campagna coltivata. Manca la coesione tra le tre associazioni di categoria agricole.
Nelle ultime 48 ore Albenga ha letto che l’uomo forte e ‘pesante’ del potere provinciale, il loanese di ferro e sampdoriano, Angelo Vaccarezza, ha detto no alla candidatura della leghista Cristina Porro, ma chi ci ha mai creduto davvero. Non sono poi così ingenui e sprovveduti ai piani alti della politica provinciale e regionale. Ecco resta da chiedersi fino a che punto invece Vaccarezza (Toti il suo superiore diretto) sarà irremovibile nella ‘promozione’, per alcuni meritata, del giovane esperto nei meandri della politica, Eraldo Ciangherotti. Vaccarezza fa un gioco delle parti? Vedremo i risultati finali. C’è chi sostiene come il politologo misterioso del quale riportiamo sotto un suo scritto (l’indirizzo e mail non è truccato) che sia tutta una messinscena e che per Ciangherotti non sia ancora arrivato il suo momento peraltro tanto desiderato. C’è chi sostiene che abbia soprattutto sbagliato strategie, mai messa in dubbio a quanto pare la sua onestà e la convinzione nelle sue battaglie quasi sempre affidate a IVG.it. Come dire alla fin fine tra tanti lettori ci saranno pure coloro che mi danno ragione e che quando si recano a votare si ricordano di me. E Calleri che non ha quasi mai parlato con IVG allora è destinato alla sconfitta ?Suvvia. Abbiamo visto gli esiti della campagna elettorale alle politiche, i soldi spesi in pubblicità proprio su Ivg che fa la parte del leone. Magari fosse cosi!
Come avevamo anticipato ascoltando su Imperia Tv, nell’autunno scorso, un intervento dell’on. Di Muro (Lega), il candidato sindaco del centro destra andava al partito di Salvini che alle politiche di marzo 2018 aveva raggiunto quota 3.465 voti (26,4%), superata solo dai M5S con 3851 voti (29,3%). Forza Italia a 2095 (15,9%). L’accordo era di vertice, ovvero Toti- Rixi. Se il patto regge, a meno di mutamenti dell’ultima ora, sarà dunque leghista lo sfidante. E molti elementi facevano pensare che la persona giusta al posto giustofosse il dr. Sergio Savorè, farmacista già titolare, ex consigliere comunale. Alla fine fine il candidato che avrebbe potuto mettere tutti d’accordo, nel centro destra. Restava in silenzio il nome della prima ora Gerolamo Calleri. Quasi mai una dichiarazione, una presa di posizione. Si potrebbe ipotizzare che sia lui il re di picche, la carta vincente. E così è stato. E in questo senso qualcuno arriva persino a leggere la discesa in capo, a sorpresa e contromossa, di Ennio Fazio, per anni eminenza grigia del potere a Ceriale; aveva persino trovato una convivenza con un altro ‘cavallo’ di razza dell’amministrazione locale e provinciale, Piero Revetria.
In realtà il divorzio di Fazio se sarà suffragato da elementi concreti, segna la ribellione dell’ex sindaco alle scelte compiute a Ceriale proprio dal Vaccarezza padrone del vapore provinciale. E dire che fu proprio Vaccarezza ad imporre il vincente Fazio al
gruppo di FI di Ceriale, provocando diserzioni e parecchio malumore. Fazio ha governato per due mandati da incontrastato direttore d’orchestra, forse non immaginava che la linea dura di Vaccarezza (contrario ad allearsi con un altro schieramento di destra) arrivasse al punto da provocare una defezione tale da favorire il candidato diciamo di un centro sinistra parecchio annacquato. Fazio messo persino in disparte. Uno della sua stazza e caratura abituato a fare e disfare, non ha mai perdonato la sua giunta e la sua maggioranza di essersi opposti ad una richiesta danni nei confronti dei magistrati inquirenti che sono entrati a gamba tesa e a tutto spiano nella lottizzazione della T1 Nucera, contestando reati gravissimi. In sentenza quasi tutti assolti. Si aggiunga che il sindaco, avv. Giorgio Cangiano non ha mai fatto mancare la solidarietà al collega Fazio ed era tra i presenti alla festa di ‘Finalmente assolti !” Imputati ingiustamente, da innocenti per la giustizia italiana. Al punto che la stessa Procura della Repubblica non aveva appellato la sentenza assolutoria verso Fazio, Revetria e per reati gravi che pure erano
stati contestati e portarono al sequestro del maggiore complesso immobiliare della provincia di Savona rimasto peraltro incompiuto. La tesi più diffusa è che senza quelle imputazioni ed iniziative giudiziarie clamorose ed devastanti, la proprietà Nucera non sarebbe finita all’asta, nessun crack e che oggi nessuno vuole comprare neppure a saldo. Ennio Fazio sarà pure un duro, ma come dimenticare la solidarietà convinta e non di maniere di Cangiano sindaco di sinistra nei confronti di un collega di Forza Italia, con un passato da democristiano. (l.cor.)
ERALDO CIANGHEROTTI SEMPRE NEL MIRINO
DEL MISTERIOSO POLITOLOGO INGAUNO ALASSINO
Angelo Vaccarezza ha candidato Ciangherotti alla Provincia proprio per fargli ingoiare il rospo della mancata candidatura a Sindaco di Albenga (una sorta di premio di consolazione o se preferite un risarcimento….). Normale che Ciangherotti abbia ringraziato Vaccarezza per l’impegno profuso (senza il quale il nostro Eraldo– peraltro il meno votato tra quelli che ce l’hanno fatta- non sarebbe stato rieletto. Normali dinamiche di buona educazione….). Adesso non si penserà che la Lega di Salvini, col vento in poppa nei sondaggi, rinunci ad avere un proprio candidato Sindaco per sostenere un forzista che non gode di particolari simpatie nel suo stesso partito per le note manie di protagonismo e i comportamenti “un po’ troppo sopra le righe” -diciamo così……..! E’ pur vero che Ciangherotti conta da sempre sul sostegno della potente Diocesi locale e non solo……(chiedere a Paolo Fracchia per maggiori ragguagli……), ma è inverosimile che Forza Italia rompa con la Lega pur di candidare Ciangherotti! Tra l’altro molti si ricordano ancora le crociate anti aborto dell’odontoiatra che certo gli hanno alienato consensi nell’elettorato femminile e il bidone di spazzatura spedito a Napoli per far parlare un po’ di sè (magari per qualcuno nella vecchia Lega questo gesto sarebbe pure un titolo di merito, ma adesso che la Lega è diventata un partito Nazionale certi peccatucci di gioventù non vengono più tollerati. I voti bisogna prenderli anche dai meridionali e ad Albenga sono in netta maggioranza… Ciangherotti dopo l’iniziale, comprensibile amarezza, si metterà l’animo in pace. Del resto è ancora giovane…avrà (forse) altre chance in futuro. E magari la mancata candidatura a Sindaco gli servirà da lezione per il futuro. Non è con l’arroganza e gli atteggiamenti da bullo (tipo le sparate contro la famiglia Costa e gli epiteti offensivi rivolti a insegnanti, Amministratori pubblici, parlamentari, magistrati etc… ) che si costruisce una leadership. A volte paga di più il basso profilo e soprattutto la diplomazia….
Il politologo ingauno – alassino
QUANDO LE ORCHIDEE DELL’AZIENDA CALLERI ERANO SUL PALCO DEL FESTIVAL DI SANREMO
DAL SITO FACEBOOK DELL’AZIENDA FLORICOLA C&G DI CALLERI GEROLAMO E CLAUDIO: Avete notato che bei bouquet hanno ricevuto gli ospiti sul palco dell’Ariston in occasione della 65esima edizione del Festival di Sanremo? Guardate bene le Orchidee Phalaenopsis bianche nel mazzo donato a Gianna Nannini. Dovete sapere che sono le nostre “bimbe”: cresciute e coccolate nelle nostre serre in quel di Albenga ! Sono i negozianti di Sanremo che hanno comprato presso di noi per poi comporre i bouquet per Sanremo. Chiedete ai signori albenganesi di regalarvele: i fiori non passano mai di moda.