C’è chi l’ha presa come una boutade, un ballon d’essai, uno spot da antivigilia elettorale. Lui, Mauro Vannucci, avvocato, 64 anni compiuti il 16 gennaio, iscritto all’albo dal 1992, è un personaggio tra i più popolari ad Albenga. Ha scelto Leca per annunciare in pubblico, assieme al geom. Diego Distilo, la nascita di una lista civica con impronta di destra, “lontana dai partiti”, aperta al dialogo e al confronto. Pochi giorni dopo Il Secolo XIX – Riviera ha lanciato, a firma di Stefano Franchi, uno scoop, con tanto di locandine davanti alle edicole: “Così pignorerò i beni della diocesi di Albenga- Imperia”. Una brutta vicenda, tutta da dimenticare, di una ragazzina che per la giustizia italiana ha subito abusi sessuali da un sacerdote (don Lu….) quando era parroco ad Alassio. Da qui la condanna al carcere, confermata in Cassazione, 200 mila euro di risarcimento danni, oltre a spese legali, interessi e rivalutazione. Per un colpevole “in nome del Popolo Italiano…”. Innocente secondo il ‘rito’ del Diritto Canonico.
L’avvocato Vannucci, presidente della Lega Navale ingauna, ex vice sindaco ed assessore, già consigliere comunale ora di opposizione, ora di minoranza, ora a fianco della compianta zarina Rosy Guarnieri sindaco e per una manciata di giorni anche neo parlamentare, ora tra i suoi avversari ed in dura polemica, una vocazione solitamente considerata a destra ma che non gli impediva di essere tra i più tenaci sostenitori del collega Franco Vazio quando si candidò per la prima volta alla Camera con il Pd di cui era esponente. Suscitando, tra i tanti, le durissime critiche del più asseverato polemista del mondo politico amministrativo locale, il dr. Eraldo Ciangherotti che, tra l’altro, era stato un tenace sostenitori del Comitato popolare (raccolte migliaia di firme): “don Massaferro innocente”.
Ora che siamo in vista delle elezioni comunali riesplode un caso che sembrava dimenticato, finito in archivio. Vannucci avrà valutato l’impatto mediatico ed elettorale ? In una città che è sede vescovile e dove la chiesa ha tanti proseliti, diciamo pure elettori che non dimenticano la matrice cattolica e dove si è consumata una importante e salutare svolta con l’arrivo del vescovo Guglielmo Borghetti, la stima, il consenso, l’affetto e l’ammirazione per il suo operato, tra fermezza, moderazione, riflessione, buon senso. Inutile ricordare che ci sarà pur sempre anche chi remerà contro. Il titolo ed il sommario della notizia sono
categorici. Si parla di attacco alla diocesi per il prete condannato. Vannucci: “Da una parte c’è una minore che ha diritto a ricevere 200 mila euro di risarcimento danni riconosciuti con sentenza passata in giudicato e che non ha ricevuto un centesimo, dall’altra un colpevole nullatenente. ….Esistono tanti cavilli…dovremo affrontare la Chiesa Cattolica, con tutta la sua forza…stiamo studiando di avviare una causa contro la Diocesi per estensione delle responsabilità…e se necessario arriveremo ad un pignoramento dei beni immobiliari”.
Nell’articolo è riportato che dal vescovo Borghetti non è stato possibile ottenere risposta. Cosa che invece il presule ha negato nell’annuale incontro con i giornalisti in occasione della festa del santo patrono. “Nessuna mi ha chiesto – ha chiarito – , spiace che si torni a parlare di una vicenda dolorosa...(gli articoli sui media furono alcune migliaia, ndr), arrivata all’epilogo sia per la giustizia italiana, sia per la giustizia vaticana….I preti non sono nostri dipendenti, lo stipendio non lo percepiscono dalla Diocesi ma dall’8 per mille….ogni sacerdote ha una diretta responsabilità quando agisce in proprio…..ho letto tesi che ritengo abbastanza fantasiose…..”.
Del resto lo stesso civilista ha dato atto che “in Italia, il parroco non è ritenuto un dipendente della Diocesi, ma soggetto autonomo, perciò è assai difficile estendere la responsabilità alla Chiesa Cattolica, tanto è vero che non si è mai arrivati finora ad una transazione economica al contrario di quanto accade in mo0lti altri stati dove le vittime sono state profumatamente risarcite dei danni, comunque non lasceremo nulla di intentato, stiamo studiando leggi, norme, sentenze per intentare causa alla Diocesi ritenendola corresponsabile dal punto di vista risarcitorio”.
C’è però da scommettere che il simpatico e solitamente giovialone Vannucci sia ormai più impegnato in una delle partite che forse gli riescono meglio, quella sul campo elettorale e della pubblica amministrazione. Alla giornalista di Savona News, e Radio Onda Ligure, Mara Cacace, che chiedeva: “Ci sono già dei nomi in lista? Chi sarà il candidato sindaco?…”. Risposta in tandem: ““Sicuramente uno di noi due (Vannucci e Distilo ndr), non abbiamo ancora deciso. Per il resto, però, non ci sarà nessun altro personaggio che ha fatto politica in precedenza. Il nostro vuole essere un progetto nuovo e pulito che deve partire dal basso”. Dovessimo scommettere punteremmo le fische sull’avv. Vannucci, perchè è un nome pesante, più esperienza e preparazione, il buon fiuto che non guasta. Distilo ha una grandissima passione, ha cercato di buttarsi in quel di Ceriale dove abita felicemente con la famiglia, inizialmente dato in quota centro destra, poi centro sinistra e si racconta che tre giorni prima della chiusura della lista sia andato dal candidato sindaco Luigi Romano scusandosi di aver cambiato idea dopo un pressing di Angelo Vaccarezza al quale non poteva dire di no. E’ andata mala, senza riuscire neppure a conquistare il seggio all’opposizione.
Quali i punti principali del programma di questo progetto politico, ha chiesto la giornalista ?
“Crediamo che tra i problemi principali ad Albenga ci sia quello del lavoro e della sicurezza. Abbiamo già pensato a come affrontarli. Per quel che concerne il problema del lavoro potremmo risolverlo con la gestione in house delle manutenzioni. Con un milione di euro all’anno possiamo assumere diversi cittadini ed affidare loro la manutenzione della città. Non parliamo di voto di scambio, ma di una voglia di aiutare persone del posto senza trascurare il benessere della città. Sulla sicurezza crediamo che un buon intervento potrebbe essere quello di mettere mano ai turni della polizia locale. Crediamo che su 44 persone se 24 sono messi a lavorare al mattino, l’effetto non è così importante come dovrebbe essere”.
Infine Mauro Vannucci: “Per ora non parliamo di liste o candidati sindaco. Ho lavorato per 12 anni con Diego Distilo in maggioranza, opposizione, in giunta e quindi ritengo che entrambi siamo in grado di formulare un progetto che sia realmente nell’interesse della città. Un progetto che tende a rilanciare Albenga nei vari settori. Ciò significa produrre posti di lavoro e dare sicurezza alla cittadinanza in primis”.
Alla serata di presentazione a Leca d’Albenga hanno partecipato anche gli artisti Mario Mesiano e Renzo Sinacori che hanno scherzato con le persone presenti tra una grigliata e un piatto di pasta.
QUALCHE PAGINA DELLA VANNUCCI STORY