La mia Noli è una cittadina sfortunata….Da Alassio: “Li attendavamo al varco e purtroppo avevamo ragione”. Ai Commi 892 e seguenti, la Manovra 2019 prevede per i comuni il taglio del contributo Imu-Tasi di quasi il 60% rendendo inoltre impossibile l’utilizzo delle risorse residue per finanziare spese correnti. Da Alassio: “La sabbia è una priorità assoluta, ne mancano 135 mila mc. deve essere una priorità del bilancio comunale, al confronto la movida….”. La conversione dal centro sinistra al centro destra del sindaco di Varazze, avv. Alessandro Bozzano – già pubblicizzato come Pinocchio con tanto di manifesti per via della Tassa di Soggiorno – ha scatenato le ira dei militanti del partito di Berlusconi. Si sentono traditi dall’arancione presidente Toti che ha accolto, a braccia aperte, senza il capo cosparso di cenere, alle stregua di un figliol prodigo, il sindaco ricandidato dato vincente al secondo mandato.
L’avv. Bozzano, nessuna parentela con il Bozzano del sequestro ed uccisione di Milena Sutter, innamorato della formula governativa che amministra la Regione Liguria. Contestato dalla protesta del centrodestra con Gianantonio Cerruti e dal mitico giovane albergatore Andrea Valle (è stato segretario provinciale di FI e forse meno allineato del coordinatore provinciale Santiago Vacca), l’ex sindaco Pdl Giovanni Delfino, gli ex assessori Giacomo Rolletti (un battitore libero assai apprezzato) e Angelo Patanè. C’è chi ha fatto l’ipotesi che potrebbe anche essere designato l’arch. Enrico Caprioglio che nel 2016 veniva dato tra i papabili a Palazzo Sisto, nel campo del centrodestra, residente a Varazze, ma savonese da sempre. Il professionista ha lavorato sia in Italia che all’estero maturando una notevole esperienza. Fratello del più noto avvocato ed ex modella Ilaria che però l’ha spuntata in quel di Savona, con risultati non entusiasmanti. Si aggiunga che Ilaria viene data nell’orbita di Toti, possibile che il fratello le faccia uno sgarbo ?
La mia Noli…
La mia Noli, paese dove sono nato nell’agosto del 1941, è una cittadina sfortunata. Come spesso accade per chi porta con sé particolare bellezza i corteggiamenti sono stati davvero troppi e la castità è andata facilmente perduta. Gli anni della seconda metà del’900 sono stati anni febbrili, di recupero economico dell’intera nazione e di conseguente riversamento di capitali dalle ricche provincie del nord sulle Riviere. Quella Ligure era lì, splendida, a due passi e finanziariamente accessibile. L’invasione fu dunque un evento naturale, una logica conseguenza di quello stato di cose. Ma a Noli questo non sarebbe dovuto accadere,ogni assalto, ogni pressione avrebbe dovuto essere contenuta se non perfino rigettata, e ne ometto le ragioni perché per un attento osservatore sono fin troppo evidenti, mi limito a dire: Storia, unicità dell’impianto urbanistico, ricchezza archeologica del sottosuolo, singolarità del contesto ambientale e territoriale. Se oggi siamo chiamati a soffrire, e non è di certo un preteso, illusorio “benessere conseguito” che può lenirci la pena, è in questa incapacità di valutazione e di critica della popolazione unite ad un deleterio indirizzo operativo che se ne deve cercare le ragioni. La storia di oggi ha dunque radici ormai lontane,è una naturale prosecuzione degli errori del passato.
Alfredo Garbarino
Finanziaria: il botto sugli enti locali
e i risvolti su reddito di cittadinanza
Melgrati: “Ecco svelato l’arcano di chi pagherà il reddito di poltronanza”. Coi tagli del 25% sulla spesa corrente bloccate assunzioni, eventi e servizi al cittadino. “Li attendavamo al varco e purtroppo avevamo ragione”. Ai Commi 892 e seguenti, la Manovra 2019 prevede per i comuni il taglio del contributo Imu-Tasi di quasi il 60% rendendo inoltre impossibile l’utilizzo delle risorse residue per finanziare spese correnti.
“In concreto per il Comune di Alassio – spiega Patrizia Mordente, Assessore al Bilancio del Comune di Alassio – si traduce in un taglio di quasi 600.000 Euro di entrate correnti. Questo porterà ad una riduzione fino al 25% della spesa corrente manovrabile che significa comprimere i servizi per i cittadini e paralizzare la macchina amministrativa. Si dovrà procedere con tagli lineari, bloccare il piano delle assunzioni, rivedendo tutto quello previsto per il 2019 in termini di manifestazioni ed eventi. L’inizio dell’anno si presenta già in salita”.
Melgrati affonda al vetriolo nei confronti della Manovra: “Tante parole poi la sostanza rimane la medesima: si pesca dalle tasche della gente, anche se in maniera indiretta, perché toccando i comuni, gli enti locali, l’istituzione più vicina alla popolazione, si toccano i servizi, il socio assistenziale, quella promozione turistica che è la linfa vitale non già del sindaco e degli assessori, ma del sistema economico e sociale della città. Ecco svelato l’arcano di chi pagherà il reddito di cittadinanza, o forse sarebbe meglio dire reddito di poltronanza perché alla fine i tagli arrivano solo sui territori: ne hanno fatto le spese le province con i problemi che sono oggi sotto l’occhio di tutti – condizioni di strade, scuole… -. Il governo centrale entità sempre più lontana dalla gente, come tale, pare sempre più intoccabile…
Marco Melgrati
IL CENTRO PANNUNZIO: PRIORITA’ ASSOLUTA PER LA SABBIA DEL LITORALE ALASSINO, LA MOVIDA E’ UN ACCESSORIO
La mancanza di 135 mila metri cubi di sabbia,una cifra enorme ,può davvero gravemente compromettere la
prossima stagione turistica di Alassio. Il centro Pannunzio chiede al sindaco Melgrati , all’assessore al turismo con poteri speciali e all’intera Giunta di reperire i denari necessari,attuando, se necessario , attraverso un risparmio sulla spesa corrente. La sabbia è una priorità assoluta. Il successo di Alassio è in larga misura la sua eccezionale spiaggia che va preservata come il bene più prezioso. La movida, al confronto, è‘ un accessorio del tutto secondario.
Prof. Pier Franco Quaglieni direttore generale.
LA LEZIONE POLITICHESE DEL SINDACO BOZZANO AGLI ALLIEVI CAPRICCIOSI
IO SONO UNA VALORE AGGIUNTO PER LE OPERE CHE HO REALIZZATO PER IL BENE COMUNE
“Quando si governa una città e si hanno a cuore solo gli interessi dei suoi abitanti è relativamente importante il colore politico della maglietta che si indossa. E’ una regola dimostrata storicamente. Chi può non riconoscere la validità amministrativa dei sindaci comunisti dell’Emilia-Romagna a partire da Bologna e chi può non riconoscere il talento di governo dei sindaci socialisti di Milano che hanno saputo porre le basi di una grande metropoli europea” commenta in una nota il sindaco di Varazze Alessandro Bozzano.
“Ora senza scomodare esempi di rilievo possiamo dire che gli amministratori o gli aspiranti tali si distinguono in due grandi categorie: quelli ai quali appartiene l’attuale Giunta di Varazze che credono di meritare stima e consenso per i progetti realizzati, per il miglioramento della qualità della vita dei concittadini, in una parola per quanto hanno fatto e per le promesse mantenute. Altri, invece, credono di dover essere scelti solo perché hanno addosso la casacca di un partito o si ritengono rappresentanti di una coalizione non tanto per i valori che essa esprime ma solo per adesione nominalistica come se il diritto a governare discendesse dalle tessere o dalle segreterie partitiche. Chi appartiene a questa seconda, purtroppo numerosa schiera, non crede nella bontà del duro lavoro amministrativo o nella politica del fare ma spera che il patrocinio del potente sia la sola investitura possibile e che il consenso dei cittadini un orpello inutile”.
“In questi ultimi cinque anni abbiamo saputo realizzare un modello di governo del territorio capace di fare e di fare bene progetti che la città attendeva da anni. E non lo diciamo noi, che anzi in questo caso pecchiamo di modestia – prosegue – Non a caso il Governatore della Liguria Giovanni Toti si è espresso con parole di ammirazione davanti all’elenco di opere realizzate e di progetti futuri che ho avuto qualche giorno fa occasione di illustrargli nell’incontro tra la mia maggioranza e le forze economiche e sociali di Varazze. E non si è trattato solo di complimenti di rito; sono diventati sostanza con l’impegno preso dal Governatore di aiutarci finanziariamente nel completamento del lungomare Europa”.
“La crisi della politica è cresciuta grazie al festival delle formule vuote che hanno nascosto dietro sigle partitiche il nulla progettuale e l’incapacità di governo. A Varazze l’opposizione alla maggioranza è un campione di questo e, infatti, reclama il possesso di una formula politica più che proporre un diverso modo di governare la città inchinandosi così di fatto davanti alla nostra amministrazione. Abbiamo lavorato tutti con autonomia ed indipendenza in riferimento ai programmi per la Città e con la sempre ricercata stimolazione al confronto positivo con tutte le forze democratiche al fine di ricercare la giusta collaborazione costruttiva con gli altri Enti territoriali a prescindere dai colori politici e questo è un elemento, ovvero, l’elemento distintivo dell’Amministrazione che presiedo e dell’idea amministrativa iniziata cinque anni fa e che verrà riproposta tale e quale nella mia futura lista civica”.
“Cinque anni fa abbiamo ereditato un pesante fardello di malgoverno e di assenza progettuale e per opporci a quello sfascio abbiamo messo insieme uomini e donne, passioni, volontà e progetti di diverse fedi partitiche realizzando un’esperienza importante e di successo che oggi qualcuno vorrebbe distruggere sull’altare della più brutta partitocrazia. Non ci riusciranno. Uomini e donne che alle elezioni politiche votano destra, centro o sinistra nel Comune di Varazze hanno messo da parte le differenze per ritrovarsi sotto la bandiera del fare e del lavorare per consegnare a noi e ai nostri figli una Varazze migliore”
Alessandro Bozzano.
Gianantonio Cerruti ha guidato la protesta del centrodestra varazzino contro il matrimonio Toti – Bozzano
“Il sindaco Bozzano si autocelebra autodeclamando immensi successi e soprattutto rivendicando da sempre coerenza nell’azione amministrativa. Al sindaco Bozzano dobbiamo riconoscere che non manca l’alta opinione di se stesso. Forse non è la stessa alta opinione che immancabilmente precedenti sindaci che hanno lavorato con Bozzano, hanno conservato di lui come vicesindaco o assessore. E forse un motivo ci sarà”
“Il sindaco, nei suoi quasi 30 anni durante i quali è stato seduto su una poltrona consiliare, ha cambiato almeno 6 o 7 partiti o aree politiche, balzando con estrema disinvoltura su tutto l’arco partitico, dalla Lega Nord al Partito Democratico e ritorno con qualche deviazione. Il tutto in nome del più becero opportunismo politico del momento, senza il benché minimo valore e ideale politico”.
“Pensiamo che la gente, i cittadini della nostra città lo sappiano bene. Sanno che la coerenza non sta nelle corde del sindaco. E tantomeno il rispetto delle opposizioni, mai ascoltate in 5 anni di amministrazione e sempre avversate con l’atteggiamento tipico di chi non sa distinguere la persona dal gruppo politico che rappresenta, a tutela e garanzia della democrazia in città”.
“Ci dovrebbe stare l’umiltà di un uomo più che di un politico ma pare che neanche quella sia cosa: apprendiamo infatti della niente meno che “entusiastica” accoglienza con cui un Toti a dire la verità piuttosto annoiato, avrebbe accolto l’esasperante elenco di opere pubbliche di cui un buon 60% sulla carta da archiviare nella categoria promesse elettorali e non realizzate”.
“La città merita qualcosa di meglio, merita la gestione di una città in maniera sostenibile per il futuro dei propri figli e non necessita di un sindaco che guarda a mantenere la propria poltrona e ai possibili clienti del momento anziché al bene della propria comunità”.
Giannantonio Cerruti