Il cav. Pasquale Balzola ha lasciato la vita terrena il 2 gennaio 2013. Alle 16,51 l’Ansa ricordava che 2 mesi prima aveva ricevuto il premio Lions Melvin Jones quale riconoscimento alla lunga carriera nel commercio. Era il rappresentante della terza generazione Balzola con capostipite nonno Pasquale, originario di Villamiroglio (Monferrato) che nel 1896 aprì, ad Alassio, la prima osteria con stallaggio. Nel 1902 l’inizio dell’attività del ‘caffè Balzola’. Poi il figlio Rinaldo: presidente provinciale della F.I.P.E Confcommercio, brevettato i ‘Baci di Alassio’, ideato il primo caffè concerto in Liguria. Rinaldo pasticcere di casa reale e nominato ‘commendatore’, nel 1938, da re Vittorio Emanuele III. Numerosi i premi, medaglie, attestazioni. Alassio che ha dedicato luoghi pubblici ad alassini emeriti (impresari edili inclusi) ha dimenticato di rendere onore ad una famiglia (i Balzola) che tramanda significative pagine di storia ?
Alassio turistica nel ‘900, i suoi maggiori protagonisti. Il caffè concerto Balzola non era soltanto un fiore all’occhiello da esibire ai vacanzieri italiani ed europei. Era motivo e meta di attrazione da tutta la Riviera e fece proseliti tra imprenditori turistici alassini. Sarà infatti poi la volta di un altro mitico locale: il Roof Garden del Caffè Roma. I concertini all’aperto si sono moltiplicati: al Bounty in vico Berna, Capuzzo di passeggiata Italia, El Paso di via Gramsci, La Cave di passeggiata Italia, Mokambo di via Diaz, Morteo di via Brennero, Panama. C’erano night e dancing di cui a volte si legge l’elenco, mai completo: Blue Star di corso Marconi, Caprice del prolungamento di via Diaz, Gianni Night Club di via Dante, Gino’s Rya Club di corso Europa, La Capannina, La Lanterna di via Milano, La Tavernetta, Night Club Shaker di via Marconi, Oasi night club di via Vegliasco, Riva Club, Roma night club, Roof Paradise di reg. Santa Croce, Tabù night club di via Leonardo da Vinci, Villa Romana di via D’Alloro, Whisky a Gogo di via Verdi, Zoccolo di vico Bassi.
Negli anni del boom (60- 70) gli alberghi erano 81, le pensioni 87, le locande 23. Con 11.645 residenti. L’Imposta di soggiorno era suddivisa con quote individuali giornaliere: alberghi di lusso 200 lire, alberghi di 1 cat. 120, II cat. 80, III 50, Pensioni i cat. 80, II cat. 50, III cat. 20. Locande 10 lire. L’azienda di soggiorno disponeva di accertatori fissi e stagionali.
LA STORIA DEI BALZOLA – Del ‘casato Balzola’ si è scritto soprattutto in occasione di eventi luttuosi. Assai meno del ruolo benemerito ed esemplare nel contesto cittadino e della Riviera turistica. Oggi siamo alla quinta generazione Balzola. Nel novembre scorso si è dato conto che i fratelli Carlo Maria e Maria Teresa Balzola nell’ambito del progetto di valorizzazione dei piatti e delle ricette dei borghi e delle frazioni della “Città del Muretto” – ai fini dell’iscrizione nel costituendo Registro regionale dei Comuni con prodotti De.Co – hanno tenuto una lezione di didattica attiva che, attraverso la tecnica dello storytelling, ha introdotto gli allievi del “Giancardi” a concetti quali l’ideazione del prodotto, il marketing, il web marketing, l’e-commerce e il social media marketing. Il percorso formativo, tra i banchi di scuola, è proseguito con la visita al laboratorio di pasticceria e alla caffetteria Balzola, inserita dal 1988, tra i Locali Storici d’Italia, unico in provincia di Savona. La preparazione della video-ricetta dei Baci di Alassio Balzola, candidati a conseguire la denominazione comunale d’origine (De.Co) insieme al Pane del Marinaio e all’Amaro dei Saraceni. Il riconoscimento consentirà ai prodotti della famiglia Balzola di essere inseriti nel Registro regionale dei Comuni con prodotti De.Co. Nel mese di agosto i media hanno scritto del riconoscimento per il caffè Pasticceria Balzola, da parte della Camera di Commercio, del marchio “Artigiani in Liguria” classe superiore. Carlo Maria, classe 1984, sale anche agli onori della cronaca sportiva. quale atleta iscritto alla Federazione Italiana per lusinghiere prestazioni a maratone podistiche nazionali ed internazionali.
I Balzola in vana attesa (peraltro mai richiesta, né sollecitata) dell’intitolazione di un luogo pubblico a perenne memoria. E’ quanto, scherzando, ma con una visione realistica, capitava di chiacchierare con il comm. Rinaldo e con il figlio Pasquale. Sarebbe una meritata ed equa ricompensa.
Non c’entra rendere ‘giustizia’, a posteriori, all’operato pionieristico Balzola: bisnonno, nonno, nonna, mamma e papà. Non è un discorso di gratificazione per i famigliari viventi che pure immaginiamo orgogliosi. E’ il dovere di una comunità riconoscere i meriti, l’impegno, il messaggio e cosa hanno rappresentano i Balzola nella vita turistica e commerciale alassina. Se la riconoscenza non è di questa terra, lo si faccia almeno per un dovere verso la storia della città e della Riviera. Un’azione che non dovrebbe riguardare solo i rappresentanti del Municipio, le categorie del commercio e del turismo. Sia di sprone a quanti operano con passione e professionalità. Ieri come oggi. Il ‘caffè Balzola’ che era frequentato da Gabriele D’Annunzio, Eleronora Duse, Beniamino Gigli, dai capostipiti Motta, Alemagna, Pirelli, Agnelli, Lancia, Marzotto, solo per citare quelli più noti, ma la lista dei personaggi è lunga, italiani e stranieri, come quella di cantanti ed artisti allora alle prime armi, da Modugno a Celentano.
LETTERE RIFLESSIONE DI CHI HA LASCIATO UNA TESTIMONIANZA
Egregio signor Corrado, ho appena terminato di leggere sul nostro Secolo XIX, il suo commendevole articolo apparso oggi (28 maggio 1989) sulla pagina dedicata alla Riviera. L’antica amicizia e stima che lega la sua persona alla nostra famiglia ed attività,… l’apprezzamento per il suo inveterato buon senso, il coraggio e l’intelligenza critica con cui analizza seriamente problemi e lacune che travagliano la nostra realtà turistica. Quando afferma che la nostra città può “dire grazie alla tenacia di un coraggioso gruppo di operatori economici e commerciali” afferma una verità incontrovertibile.
Sono pochi infatti coloro i quali con passione, spirito di sacrificio ed impegno costante, cercano di fare correttamente qualcosa di pregevole per migliorare l’immagine turistica di Alassio. Dopo l’ultimo triste ammaina bandiera degli amici Berrino, con la chiusura del Night Club, penultima testimonianza della “Belle epoque” alassina degli anni d’oro, mi sento addossato della gravosa ma bella responsabilità di essere il titolare dell’ultima antica azienda turistica alassina di cui ho il piacere e l’onore di assicurare la continuità.
La volontà, l’impegno e la passione nostra è quella di sempre e anche tra mille difficoltà il nostro sacrificio ci sembra appagato. Tra una manciata di anni, se Iddio vorrà, potremo arrivare al prestigioso traguardo del centenario di attività: stesso nome, stessa famiglia, immutato impegno. Mi creda, non è retorica ma legittimo orgoglio.
Ecco perché mi permetto di complimentarmi con Lei, perché solo chi vede nel turismo e nel lavoro la prospettiva del proprio futuro e della propria ragione di esistere, non può non rallegrarsi con chi, come Lei, presta attenzione (da sempre!) ed in forma propositiva, continua, con onestà professionale ed umana a mettere il dito nella piaga !
Al piacere di rivederLa, Le faccio pervenire le più vive cordialità. Pasquale Balzola, Alassio 28 maggio 1989.
Caro Amico Corrado,
La ringrazio e contraccambio di vero cuore i Suoi graditissimi auguri che si è compiaciuto di rivolgere a me e famiglia; sono giunti come ciliegina sulla torta in quanto il giorno 11 p.v. mia mamma festeggerà le sue 90 primavere delle quali 72 trascorse ininterrottamente al servizio della famiglia e del nostro”negozio” . Nonostante la sua veneranda età, continua imperterrita a svolgere la sua mansione alla cassa, non dimenticando di dare ad ogni nostro ospite (vedi cliente) una buona parola ed un incoraggiante augurio. Ancora oggi rimane al suo posto di lavoro dalle ore 15 sino alle due notturne, ora di chiusura.
Ringraziando Iddio e la sua buona stella, gode di ottima salute ed è mentalmente ancora valida. Lei, gentile Corrado, è sempre prodigo di lusinghieri giudizi per la famiglia Balzola ed io sono infinitamente grato ed onorato; conoscendo la sua specchiata onestà intellettuale e professionale e ben sapendo che la sua penna non fa sconti ad alcuno, le parole che esprime nei nostri confronti sono per noi motivo di grande orgoglio e ciò sia affermato senza alcuna piaggeria e con la massima sincerità.
Non mi trova d’accordo quando afferma con somma modestia che si “esercita” su TRUCIOLI (in passato trucioli savonesi e Uomini Liberi ndr); a mio avviso lei è l’anima del successo e l’artefice del Blog non dovendo sottostare né a padrini, né a padroni e agli interessi di chi, certe notizie, non vorrebbero veder divulgate.
Nell’occasione di un mio modesto intervento su “TRUCIOLI” di qualche tempo fa, che lei titolava “Balzola, una voce fuori del coro”, ho compreso che i valori dell’amicizia e della stima, li elargisce con molta parsimonia e ragion veduta avrei anch’io tante cose da dire su Alassio, politicanti affaristi e di tutti coloro che agli interessi veri del turismo, che è un bene di tutti, antepongono i loro piccoli tornaconti personali. Ma non voglio erigermi ad un protagonismo che non mi s’addice. Non voglio fare il moralista e il moralizzatore. Vorrei, portare ove fosse di interesse “agli addetti ai lavori”, donare qualche utile consiglio e qualche possibile terapia per invertire una rotta che sembra avere orizzonti infausti e credo che i miei settantanni che hanno visto Alassio perla della Riviera, potrebbero fornire utili suggerimenti a neofiti del
settore, politici e non, che vedono nel turismo solo un business da conquistare a tutti i costi e preferibilmente subito. Caro Amico Corrado, non avendo possibilità di vederci con una certa frequenza, rispondere ai Suoi generosi auguri, mi diletto in quattro chiacchiere con Lei. Mi scuso per l’enfasi e la lunghezza di questa mail e per concludere, mi consenta di rinnovare unitamente a tutta la mia famiglia, a Lei e tutti i Suoi cari, i più sinceri auguri per un anno ricco di salute e soddisfazioni. So con quanto interesse papà seguiva i suoi articoli, spesso di stimolo, dalle cronache del Secolo XIX. I suoi costanti richiami a non disperdere il patrimonio turistico alberghiero, la professionalità dequalificata, il mordi e fuggi, perdere quella clientela straniera che ha contribuito a far ricca la città. Devo dire che aveva visto giusto, anche se eravamo davvero una minoranza a suonare l’allarme. Sempre al piacere di incontrarci.
Pasquale Balzola