“Se non ne avete più voglia di questa Europa matrigna che costringe l’Italia a essere supina, se siete schiacciati dalle liberalizzazioni, che fanno solo sviluppare le grandi multinazionali ma opprimono il Made in Italy, il commercio, le piccole botteghe… allora il vostro posto è qui. Un movimento civico che mette insieme tante categorie i cui rappresentanti ho avuto l’onore di conoscere in questi anni di battaglia per difendere una sola cosa: il mio diritto al lavoro, il mio diritto a essere italiana”. Così Bettina Bolla, eroina, zarina, passionaria dei titolari dei Bagni Marini, dalla sua Varazze, rivolge un pressante invito e consiglia dall’alto dei suoi traguardi. Dall’Università Pontificia Regina Apostolorum, all’ufficio stampa di Slow Food, da docente di inglese a Trento, allo staff del capogruppo di FI in Regione, Angelo Vaccarezza. Bettina fondatrice e presidente di Donnedamare ma non solo, infaticabile promotrice di Comitati, nonostante la ‘bocciatura’ alle comunali del 2014. Il suo primo comandamento: senza visibilità, meglio se mediatica, non si fa strada.
1) Bettina Bolla nel curriculum cita gli studi compiuti a SSIT: scuola interpreti e traduttori (Università? privata a Pescara…).
3) Bettina Bolla, 39 anni, mamma di Giulia, vive e lavora a Varazze. C’è chi la conosce per lo stabilimento balneare di famiglia, i Bagni Mafalda Royal. Traduttrice e interprete in inglese e francese, ha lavorato nell’ufficio stampa di Slow Food, è stata anche docente di inglese commerciale e organizzatrice di eventi. Ora è presidente di Donnedamare, associazione di imprenditrici del settore balneare e di Cna Donna impresa Savona.“Da imprenditrice turistica penso che a Varazze sia necessario diversificare ed efficientare l’offerta turistica. L’unico vero sbocco della città, per sviluppare l’economia principale del territorio, è quello di individuare altri settori turistici sui quali svilupparci. Mettere a sistema le realtà presenti per un brand ‘Varazze’ che sia più presente oltre che nel centronord Italia anche all’estero, puntare sul turismo congressuale e su quello naturalistico, sono solo alcuni dei passi in avanti da fare per la città. Sono convinta che grazie a un percorso che punti su questi assi portanti si riuscirà a sviluppare ottimamente il turismo varazzino.
Ma siccome sono soprattutto una mamma che vive ed ascolta i problemi delle altre mamme che lavorano, vorrei potenziare i servizi di asilo e di scuola della prima infanzia, aprire una ludoteca, punto di ritrovo per mamme e bambini anche quando piove e nei mesi invernali, aumentare la sicurezza all’uscita degli asili, e… aiutare a far sviluppare il progetto denominato SMI (Scuola Materna Internazionale) che miri ad offrire un’educazione bilingue a partire dall’età della scuola materna, secondo il metodo didattico One Person, One Language. Tale progetto partirà in via sperimentale il prossimo anno all’asilo Guastavino, l’asilo dove va Giulia, la mia bambina.https://amovarazze.wordpress.com/amo-varazze-la-lista/bettina-bolla/
LA SPIAGGIA nel cuore. E anche nell’ufficio in Regione. Tra i più stretti collaboratori del capogruppo forzista Angelo Vaccarezza, infatti, spicca la varazzina Bettina Bolla, leader di “Donnedamare per l’impresa balneare”, l’associazione di imprenditrici del turismo che si batte da tempo contro la liberalizzazione voluta dalla direttiva Bolkenstein, e a sostegno delle imprese balneari sulle spiagge di tutta Italia. Una storia che Bettina Bolla conosce bene, visto che la sua famiglia è proprietaria degli storici bagni Mafalda Royal di Varazze, dove da anni è impegnata in prima persona («ho insegnato inglese, ho vissuto all’estero poi sono tornata a Varazze» spiega). E sempre nell’ambito professionale, Bettina Bolla ha lanciato anche il manifesto per un albo degli stabilimenti balneari ecosostenibili promosso da Legambiente, Cesab, Donedamare e Università Pontificia Regina Apostolorum. Un curriculum più che ineccepibile — e riconosciuto da tutti gli interlocutori — per sapere di cosa si parla quando si affronta il tema degli stabilimenti balneari e di chi ci lavora: ma c’è lei, allora, alle spalle di così tanta mobilitazione della giunta Toti a difesa dei balneari?
«Veramente Vaccarezza ci ha sempre seguiti, è venuto con noi ad una manifestazione nazionale a Bologna e in molte altre occasioni — risponde Bettina Bolla — E’ logico che quando si prendono dei voti si cerca di portare a casa dei risultati per chi ti ha votato. Vaccarezza è stato votato in Liguria, proprio per questo suo impegno a favore della categoria, da chi lavora nelle imprese del nostro settore, ed ecco la ragione del suo interesse per noi». La collaborazione sul campo a Vaccarezza si è concretizzata quindi nell’appoggio elettorale; in lista con Forza Italia si è candidata anche Bettina, ma senza essere eletta. Dopo la vittoria in Regione è arrivata la proposta di andare comunque in via Fieschi, con un impegno diretto nel gruppo consiliare. «Chiaramente senza lasciare il mio impegno lavorativo e quello con i balneari, che però resta a livello personale e non politico » sottolinea lei, attivissima sui social network, che nei giorni scorsi ha fatto partire dal suo account twitter inviti su inviti ai balneari liguri perché non mancassero l’appuntamento di ieri mattina in consiglio.
8 ) Il 10 maggio 2016 Bettina Bolla entra nel Comitato Balneari Liguria. Si batte per la “Questione Balneare, con il sostegno del presidente Toti e dell’assessore Marco Scajola che ha parole di elogio ed apprezzamento per la presidente Bolla nella lotta alla BolkesteinDa IVG (2014): https://www.ivg.it/2014/09/bettina-bolla-imprenditrice-balneare-ligure-nel-gruppo-di-lavoro-sul-turismo-digitale-
9 ) Bettina Bolla su Linkedin: 232 collegament, imprenditore turistico, vice presidente CNA balneari Savona e presidente CNA Impresa Donna Savona. Dal 2001 al 2009, per 8 anni, insegnante di lingua inglese alla Provincia Autonoma di Trento. Dal 1998 al 2001, per tre anni, organizzazione di eventi per la Promoest di Genova.
Formazione: Istituto Magistrale G. Della Rovere.
10) / DICEMBRE 2018 DA IVG.IT: “È nato il Mip – MIP – Movimento Italia Produttiva”, movimento civico che è stato formalizzato oggi a Roma. Un segnale concreto per allontanare la Bolkestein da tessuti importanti che producono ricchezza, dando lavoro a migliaia di persone, per unirsi tutti insieme con lo scopo di dare certezza del diritto a tante persone, formato da tutte le categorie che sono soggette alla Direttiva”. L’annuncio porta la firma di Bettina Bolla, presidente de “La Base balneare”, di Ivano Zonetti, presidente di Ana e Angelo Pavoncello, vicepresidente di Ana ed è arrivato ieri, a margine del convegno organizzato da “La Base Balneare” che si è tenuto a Roma, su iniziativa dal senatore Maurizio Gasparri, dal titolo “La questione balneare italiana e spagnola a confronto: analisi della Ley de Costas spagnola”.
CONCLUSIONI – Ignoriamo quante siano le quote rosa, in provincia di Savona, nel Ponente Ligure, in Liguria che abbiano un attestato di vita e professionale pari a Bettina Bolla cittadina di Varazze, sicuramente con un buon indice di popolarità, ma forse meriterebbe molto di più nella scala della rappresentanza della categoria a cui appartiene e nel contesto politico – amministrativo locale, provinciale e regionale. Basti pensare a chi è stato eletto al parlamento, in qualche caso, con una buona percentuale di voti e senza le credenziali della Bolla, neppure quanto ad esperienza. Magari non ha frequentato scuole di formazione politica, nè ho potuto farsi largo, con un santo protettore, alla stregua di altre quote rosa che siedono in Regione e soprattutto alla Camera ed al Senato. Un osservatore commenterebbe: Bettina ormai è lanciata e non la fermerà più nessuno. Lei non deve temere se un presidente del sindaco Bagni Marini ha dovuto dimettersi, nel Lazio, perchè durante un’operazione antimafia della Dia è emerso che il balneare Fumagalli svolgeva l’attività su una struttura, con tanto di ristorante e chiosco, spiaggia privata, in perfetto stato di illegalità. Tutto abusivo e ieri l’altro le Tv nazionali hanno mostrato le ruspe al lavoro, demolizione totale, su ordine del sindaco di Roma. Non era l’unico tratto di spiaggia occupato abusivamente, fa specie che il ‘titolare’ fosse il presidente eletto dai colleghi della provincia che, manco a dirlo, ignoravano tutto. Non sarà certo il caso della Bolla e dei suoi rappresentati, colleghi di lavoro.