Dalle piste di Diano Marina all’oro iridato a squadre. Da San Bartolomeo a Honh Kong per conquistare ed essere coronato campione del mondo di bowling.
Storica impresa della nazionale italiana a Hong Kong. Tra i protagonisti anche Marco Reviglio di San Bartolomeo al Mare, chioccia di un team molto giovane, che in finale ha saputo sconfiggere i fortissimi statunitensi. I complimenti degli amici dianesi. Si avvia intanto alla conclusione, a Diano Castello, il Circuito d’Autunno. Straordinario, quanto inatteso, exploit della nazionale italiana maschile di bowling che ieri, a Hong Kong, ha conquistato il titolo mondiale a squadre.
Tra i cinque portacolori azzurri che hanno firmato questa storica impresa (celebrata anche dal Tg1 in prima serata) c’era anche il campione di casa nostra Marco Reviglio, tesserato per il Torino Adx, 53 anni tra una settimana, mancino di San Bartolomeo al mare, che sulle piste del Bowling di Diano, quasi 30 anni fa, si è avvicinato per la prima volta a questo sport, ha iniziato a vincere le sue prime gare, per poi scalare il ranking italiano sino a vestire più volte la casacca della nazionale e conquistare il titolo europeo individuale nel 2007. Nel suo palmares anche diverse edizioni della Mediterranean Cup e 45 podi nei campionati italiani, con 24 medaglie d’oro. Mancavano però allori iridati. Per l’Italia, 22esima nella precedente edizione, a Las Vegas, un solo podio in passato, un bronzo nel lontanissimo 1971.
E pensare che Reviglio, consigliere federale in quota atleti, circa un anno fa aveva annunciato il suo addio alla maglia azzurra. A fargli cambiare idea è stato il c.t. Massimo Brandolini che l’ha voluto a capo di un gruppo giovane e promettente. Qualcosa più di un capitano, una chioccia. Questi i nomi dei suoi compagni nell’avventura asiatica: Erik D’Avolio (Reggio Emilia), Pier Paolo De Filippi (Roma), Antonio Fiorentino (Potenza), Nicola Pongolini (Salsomaggiore) e Marco Parapini (Milano, riserva).
Reviglio ha disputato un Mondiale di grande regolarità, chiudendo con una media di oltre 195 birilli a partita. “Sono felicissimo di questo ritorno – ha dichiarato poco dopo la conclusione della gara Reviglio, sceso in pista, un po’ per il freddo e un po’ per motivi scaramantici, con un foulard al collo -. Abbiamo giocato ad altissimi livelli, tutti e cinque. Nelle prove di singolo, doppio e tris per la verità non avevamo brillato, anche perché si è deciso di provare le piste e giocarci tutte le carte nella specialità più prestigiosa. Si tratta di un traguardo incredibile. La notizia è rimbalzata molto velocemente, non solo sul web. Un ampio servizio ci è stato dedicato anche nel Tg1 di prima serata, chi l’avrebbe mai detto… Ma non ci saranno più ripensamenti. Non potevo chiudere la carriera in maniera migliore. Ora vorrei dedicarmi ad un ruolo tecnico. Un saluto a tutti gli amici del ponente ligure e ai responsabili del Bowling di Diano che mi seguono sempre con grande affetto e interesse”.
Il percorso per arrivare all’oro non è stato per nulla semplice. Con 46 Paesi e tutti i migliori giocatori al mondo in lizza, l’Italia ha fatto registrare a sorpresa il 3° punteggio assoluto dopo la fase di qualificazione, accedendo quindi alle semifinali. Poi sono arrivati due capolavori: vittoria per 2-1 in semifinale al fortissimo Canada e poi un secco 2-0 nella finalissima ai mostri sacri Usa (oro nel tris e sul podio sia nel singolo che nel doppio). Quello degli Stati Unuti è un Paese dove questo sport è molto diffuso ed esiste un circuito professionistico. Gli score del match con gli Stati Uniti parlano però chiarissimo: 189-169 di media nella prima sfida e addirittura 210-166 nella seconda. L’equivalente di un 5-0 calcistico.
Impresa che ha dell’incredibile se si considera la speciale classifica “all events” della manifestazione, stilata a conclusione di tutte le prove in programma e comprendente tutti i 265 protagonisti della rassegna iridata. In essa i giocatori Usa hanno occupato prima, seconda e quarta posizione (nell’ordine Tackett, Anderson e Troup), i canadesi hanno tre atleti tra i primi 15 (MacLelland terzo), mentre l’Italia ne ha piazzato solo due nei primi 24 (che si sono poi giocati il titolo Masters): Fiorentino (17°) e Pongolini (22°). Azzurri eliminati negli ottavi, mentre in finale il canadese Hupe ha avuto la meglio su Troup (Usa).
“I nostri complimenti a Reviglio e alla nazionale italiana – ha commentato Giuseppe Leotta, direttore del Bowling di Diano -. Non avremmo mai pensato che gli azzurri potessero arrivare così in alto. E’ fantastico. Siamo orgogliosi che un atleta cresciuto sulle nostre piste abbia contribuito a questo storico successo. Conosciamo bene la passione e l’impegno che Marco ha sempre profuso per il bowling. Si merita questa medaglia. Stiamo già pensando ad una grande festa per celebrare lo straordinario risultato. Una vittoria che è un grande spot per il bowling: la visibilità che c’è stata in queste ore e che farà ancora seguito a questa impresa farà sicuramente bene a questa disciplina. La speranza è quella di farla conoscere a nuove leve e che sulle nostre piste si formino dei nuovi Reviglio”.
Al Bowling di Diano volata finale per il Circuito d’AutunnoA livello prettamente locale, per quanto riguarda le gare amatoriali del Bowling di Diano, da segnalare la vittoria di Fabio Curto nella Coppa Caffè il Chicco, quarta tappa del Circuito d’Autunno Unogas andata in scena l’altra sera. Alle sue spalle la bravissima Laura Acierno, quindi Davide Gabrielli e, a pari merito, Giovanni Strafforello e Domenico Mazzilli. In vetta alla classifica generale si è confermato Mario Mazzilli, sempre seguito da Marco Bosio. Lunedì 17 dicembre avrà luogo la finale del Circuito Unogas, valida anche per il 5° Memorial Mario Damonte, uno dei coraggiosi imprenditori che, insieme a Salvatore Leotta, hanno voluto costruire a Diano Castello, sul confine con Diano Marina, un centro bowling, le cui piste sono ancora oggi considerate tra le migliori d’Italia, unica tra Montecarlo e Savona. Ospite d’onore della serata sarà il nuovo campione del mondo Marco Reviglio. Non è escluso che nell’occasione venga richiesto al neo iridato di effettuare un tentativo di partita perfetta (300 punti, 12 strike di fila), impresa a lui già riuscite alcune volte in passato.
Carlo Ferraro