Il 7 febbraio 2018 La Stampa titolava arriva ‘Alassio volta pagina’. Un nuovo progetto civico. Un’amministrazione diversa da quelle che hanno governato negli ultimi 25 anni. Uno slogan di successo ? Magari ! Oggi i tre rappresentanti eletti di quella lista occupano i banchi dell’opposizione consiliare che ormai ha un ruolo davvero marginale. Chi ha vinto ? anzi è tornato, senza essersi mai allontanato più di tanto. Marco Melgrati promise: “Sono pronto a far ritornare grande Alassio che sta morendo e a chiedere di candidarmi sono gli alassini “. Aveva visto giusto ed è stato premiato dalla maggioranza degli elettori che si è recata alle urne, il 33% del 60% dei votanti.
Una giunta con una buona presenza di volti nuovi e rinnovamento. Con una partenza scoppiettante. Positivo il bilancio dei primi 100 giorni. Visibilità a tutto regime, grazie ad un solerte e professionale ufficio stampa, sempre puntuale sugli avvenimenti che riguardano l’attività del Comune, eventi e manifestazioni, persino a tamburo battente lavori e opere pubbliche, le decisioni del consiglio comunale. Una fotocopia, forse in tono maggiore, per i cronisti che seguono il governo della Regione Liguria ed i loro rappresentanti. C’è da chiedersi dove trovino il tempo da dedicare alla complessa burocrazia regionale e nazionale, pianificare, studiare, approfondire, tenuto conto che non passa giorno, quasi a ore, senza che uno, due, tre componenti della giunta Toti (Forza Italia Arancione con Lega e Fratelli d’Italia) compaia ad un fotoservizio, in tv, dichiarazioni stampa, inaugurazioni, convegni, appuntamenti, perfino sagre e feste di città e paesi.
Alassio 2018, visto almeno dalla scrivania e dal desk, sull’onda del fare e della concretezza, della determinazione, se necessario. Un metodo che incontra il consenso del cosiddetto ‘cittadino qualunque’. Sulla buona strada, si direbbe, anche se di strada, ad Alassio, ce n’è davvero ancora tanta da percorrere. Non si invochi, per carità, il ritorno agli anni della gallina delle uova d’oro. Sotto la buona stella di un turismo che non era ancora globalizzato. Tra popoli nordici, precursori di sviluppo e benessere, non erano esplose le vacanze esotiche in altri continenti, non affollavano le Baleari, iniziavano a scoprire la Riviera Adriatica. Il turismo di massa non era di casa in Liguria. I vacanzieri non si spostavano a flotte con i voli arei. Affollavano treni ‘speciali’ internazionali, i primi voli charter, destinazione Riviera Ligure.
Nel terzo secolo dopo Cristo l’unica industria turistica che non ha patito la diserzione straniera, è quella balneare, delle panetterie, dei bar – gelateria, l’esplosione delle agenzie immobiliari che in ogni cittadina superano ormai il numero di attività alberghiere. Il turismo di qualità è stato rimpiazzato dai numeri, dalla massa, dai connazionali pur sempre attratti dalla finissima sabbia della Baia del Sole, dal mito di essersi immortalati di fronte al Muretto di Alassio. Ecco perchè pare davvero un’impresa titanica, coronare l’ottimismo del sindaco comunicatore e della sua squadra.
Resiste l’interrogativo: davvero il Melgrati Group, la sua maggioranza, al di là dei buoni propositi, ha la stoffa per imprimere un cambiamento di rotta. Si può recuperare i danni inferti ad un turismo che ha privilegiato lo sviluppo ed il benessere dei palazzinari, di chi poteva offrire anche solo un fazzoletto edificabile, piuttosto che la valorizzazione a misura di ‘vacanze relax’ e che mal di sposa con la massificazione, la corsa 300 giorni su 360 al parcheggio, al mordi e fuggi da fine settimana e ponti festivi. Quella critica piuttosto diffusa da mugugno (non ligure): ‘qui si paga anche l’aria…’. Quella carenza di professionalità che si avverte entrando in un bar dove le divise, salvo casi rarissimi, sono bandite, non più di moda. Fanno la differenza almeno all’occhio di quel turista che magari ha frequentato località dove è rimasta la ‘cultura’ dell’abito che fa il monaco. Dove il decoro è anche igiene e chi maneggia il denaro (pensiamo alle panetterie, agli alimenti) fa uso dei guanti e non è un’eccezione. Dove i servizi igienici non sono optional da terzo mondo, ma sempre puliti e curati.
Alassio e la nuova stagione politica, la capacità di risolvere i problemi di ieri e di oggi, meglio se in un contesto comprensoriale. E pare ci sia qualche problemino con il sindaco leghista di Laigueglia, oltre che segretario provinciale di una Lega col vento in poppa, al governo della Regione e del Paese. Qualche tempo fa si poteva leggere su un post made Alassio della ‘discarica Facebook’: “….Dio ce ne scampi e liberi….bisogna adeguarsi al sistema, dopo tutte le profusioni di trasparenza, legalità… c’era pure chi frequentava un istituto privato alassino (non i salesiani) dove pagava per fare 3 anni in uno…., ma c’è chi faceva 1 anno in 3…e ce lo ritroviamo in sella… siamo ben presi….”
E con la visita dell’onorevole parlamentare europea Lara Comi (LEGGI sotto il comunicato stampa) che la ritraeva in Municipio con il sindaco Melgrati e la loanese Roberta Gasco Mastella, già giovanissima prodigio della politica nazionale e poi regionale (vedi……), c’è chi come l’ex consigliere comunale Fabio Lucchini, conosciuto oltre i confini locali, è ‘sbottato’ in una dura e personalissima (?) presa di posizione e reprimenda. Non ha scelto il dietro alle quinte, né il cerimoniale della Confraternita del Pesto di cui è insignito l’illustre concittadino Paolo Fracchia (che parrebbe non più tanto assiduo con la sua pungente penna). A proposito di penna, c’è chi si è spinto a biasimare (sic!) il silenzio della minoranza (tre gruppi) sul ‘caso Invernizzi’, prevedendo clamorose sorprese dietro l’angolo. Occasione persa ? Solo un quaquaraqua può ignorare che esiste la presunzione di innocenza, ma soprattutto è ignobile strumentalizzare un’indagine giudiziaria prima che ci sia almeno un rinvio a giudizio. E la stessa fonte, campana, continua a martellare Melgrati che conterebbe i giorni della sua ‘decadenza’ per via di una sentenza, da pronunciare, per spese pazze che ha di fatto coinvolto due stagioni del parlamentino regionale. Spesso accuse per poche centinaia di euro. Suvvia, un Melgrati ‘pappa e ciccia’ con i beneficiari delle sue spese fa sorridere. Certamente esistono casi più seri e più gravi, di chi, ad esempio, ha scelto di patteggiare la pena, restituire il mal tolto
Torniamo al cittadino semplice Lucchini. Ha parlato e scritto dal ‘pulpito’ – megafono del suo blog Alassio Futura. Dopo che un potentato editoriale, con tanto di lettera di mega studio legale, l’aveva invitato a non divulgare le notizie di carattere locale pubblicate dal quotidiano, articoli che venendo pubblicati dopo le 21 di ogni sera, in gergo giornalistico erano e sono considerati a quell’ora, notizie ormai “decotte”, rispetto ai tempi esasperati dell’informazione attuale, peraltro pubblicate con ampia evidenza della fonte e dell’autore delle stesse, per aiutare chi non poteva informarsi o per questioni di tempo o per pochi mezzi, realizzando una rete di diffusione “parallela” a favore della testata giornalistica stessa. Senza alcun profitto personale, senza alcun scopo di lucro, ma solo per servizio di volontariato alla “libera informazione“, servizio che aveva ormai tanti lettori, molti anche all’estero, probabilmente liguri che per lavoro o per scelta di vita o per necessità avevano abbandonato temporaneamente o definitivamente il nostro Paese, ma desideravano rimanere in contatto con il territorio; da buon democratico, ligio alla legalità. ha fatto buon viso a cattiva sorte. Ora cura il suo “giornale web” quotidiano basandosi sulle notizie de “Il Giornale.it” di Milano, testata che mette a disposizione di chi lo consulta via Internet e in ossequio alla libera informazione, i tre principali link ai “social” ovvero Facebook, Twitter e Google+ per ciascun articolo; permettendo così a chiunque, ne abbia interesse, di rilanciare pubblicandole, notizie nazionali e internazionali in esso messe in evidenza, mentre manca un pò la cronaca strettamente locale per il sopra citato motivo… “. Dette notizie vengono così rilanciate sulle pagine facebook “AlassioFutura”, “ImperiaFutura” e “GenovaFutura” sul suo diario Facebook, oltrechè di Twitter e Google.
Lucchini un’anima ed un credo indomabile, con una ‘fraternità’ ortodossa che non le manda a dire. Così di fronte al comunicato stampa del Comune che, informava, con tanto di foto ed abbracci, della visita rosa Comi- Gasco, faceva seguire un duplice commento. E, a scanso di equivoci e coinvolgimenti, non era ancora esploso il ‘caso Invernizzi’ assessore con dimissioni lampo. Il 22 novembre da Lucchini un siluro, via web, agli amici dunque: “….Ecco perchè non rinnoverò la mia tessera di Forza Italia, questo è solo uno dei motivi che mi fanno provare imbarazzo per avervi appartenuto e per la disistima nei confronti di vari ‘capataz’ politici. Se ne siete in grado confutate la mia scelta, tralascio ovviamente i cocainomani che sono presenti un po’ dappertutto nel panorama politico.…”.
Per la serie a buon intenditore….a chi sarebbe indirizzato il messaggio ? Vizietto diffuso anche nella ‘Adelasia‘ politica, con antenati che Federico Lip descriveva in ‘Alassio nelle origini‘, edito nel giugno 1911: “...popolo laborioso e forte in una terra con le sue stradine solitarie, fiancheggiate d’ulivi, di sabbia e di sole. Orsù, poeti, cantate la vita; il sogno che tace lungo le sacre pendici”. (l.cor.)
UNA VISITA ‘A SORPRESA’…L’ONOREVOLE SI E’ MESSA A DISPOSIZIONE
COMUNICATO STAMPA – L’On. Lara Comi ad Alassio. Pieno supporto per il progetto Tecnoreef. La prima domanda è stata sui danni a seguito della mareggiata del 29 ottobre scorso. L’Eurodeputato Lara Comi, stamani ha sorpreso la Giunta Comunale alassina con una visita a sorpresa. Il Sindaco di Alassio, Marco Melgrati, ha così avuto modo non solo di illustrare nel dettaglio la gravità dei danni subiti, ma anche il percorso di ricostruzione avviato e soprattutto le esigenze della città affinchè fenomeni come quello registrato il mese scorso non abbiano più lo stesso impatto devastante sulla costa, prima fra tutti il progetto Tecnoreef.
“L’On Comi – spiega Melgrati – si è messa a disposizione del Comune di Alassio nel percorso di presentazione del bando europeo per il finanziamento del progetto Tecnoreef suggerendo l’utilizzo dei fondi strutturali di coesione, fondi a disposione delle Regioni: un fondo che, qualora inutilizzato, entro il 2020, sarebbe riassorbito dall’Unione Europea”. Non solo: dopo aver ascoltato il dettaglio dei danni subiti a livello pubblico e privato ci ha suggerito di chiedere alla Regione di attivarsi presso il Governo perchè sia attivato il Fondo Europeo di Solidarietà.
FOTO RICORDO DA ALASSIO 2018 CHE VALE UN TESORO
DENIGRATORI DI PROFESSIONE PERMETTENDO