- Un borghettino con un cognome piuttosto diffuso Gian Piero Vacca che a 85 anni ha lasciato la vita terrena, onorato con un funerale molto partecipato come accade quando se ne va un personaggio. La sua ‘popolarità’ nella cittadina più eterogenea della riviera era la rettitudine, la modestia, una persona a modo capace di rappresentare il simbolo del ligure. Con una caratteristica: da pensionato si è sempre reso utile alla parrocchia. Con don Cha prima, don Stalla e l’ultimo parroco. Un cenno significativo l’aveva scritto trucioli nel 2013(vedi l’articolo…..).
Gian Piero ha lavorato fino alla pensione nello storico oleificio Roveraro (l’edificio che oggi come ieri resta un monumento al degrado, in attesa che si trovi un accordo tra Comune e gli eredi della benemerita famiglia). E’ stato iscritto alla Democrazia Cristiana ed eletto per una legislatura consigliere comunale. Poche parole, bando alle polemiche, schivo e riservato. E come accennato si distingueva per quella etica, moralità integrità con se stesso e verso gli altri. “Ce ne fossero delle persone come lui – commenta un anziano borghettino -; una figura d’altri tempi ai nostri giorni dove anche la famiglia finisce nella disintegrazione dei valori, dalle piccole cose fino a ciò che conta nel contesto civile”. Per fortuna resta il senso del riconoscimento, del grazie che si concretizza nella folla presente all’ultimo saluto terreno.
Per Gian Piero ha detto parole significative il giovane sindaco Giancarlo Canepa, citando l’integrita morale. Si è associato Gianluigi Taboga presidente del collegio nazionale dei garanti di Assoutenti. La comunità si è stretta alla moglie Teresa, al figlio Sergio, alla nuora Raffaella ed al nipote Alessio D’Ascenzo che fa parte della maggioranza consigliare ed è consigliere con delega.