La sala dell’Azienda agricola Il Cascin, di Gianni Massa (vedi a fondo pagina), affollata di commensali. Per Claudio Scajola una cena, squisita, tra amici e sostenitori di Polis: associazione culturale, politica, amministrativa, aperta a tutti e di confronto, un’Agorà. Il secondo incontro, a tavola, dopo il 17 febbraio. Questa volta, alla destra del sindaco di Imperia, è seduto un big ligure. Il comm. Luciano Pasquale, già direttore dell’Unione Industriali di Savona, ex presidente di Banca Carisa, ex nel Cda Carige, da aprile 2016 alla presidenza della Camera di Commercio Riviere di Liguria – Imperia La Spezia Savona. E non molti anni or sono era considerato, dall’allora ministro Scajola, ‘l’uomo giusto e competente da candidare anche alla presidenza della Regione o in Parlamento’.
“Polis – ha precisato un Scajola in forma perfetta – non è un partito in un Paese dove i partiti non ci sono più, non c’è più confronto con i cittadini che muoiono di tasse, sprechi e burocrazia. Un paese in preda alla confusione e alla preoccupazione. Occorre risvegliare chi sta seduto a casa. In tempi brutti siamo chiamati tutti a collaborare e speriamo nascano tante Polis, c’è spazio per crescere meglio”.
Una serata inspiegabilmente ignorata dai media imperiesi, con l’eccezione di Imperia Tv che ha trasmesso una differita, comunque limitata all’intervento appassionato, ricco di spunti, di riflessioni, ma soprattutto di ‘ricette’ a favore delle amministrazioni comunali. Con esempi ed aspetti persino clamorosi. Un paio, tra i tanti. Il sindaco ha rivelato di aver scoperto che per gli 88 bambini che frequentano nel corso dell’anno l’asilo nido, il Comune spende 1 milione 700 mila euro, pari a 16-17 mila € per ospite. Potrebbe essere una media di 55 € al giorno se si tengono conto le giornate di frequenza. “La cosa peggiore – per Scajola – è che non se ne siano accorti i funzionari, i dirigenti del settore e si siano meravigliati quando l’ho fatto presente. Invece dovrebbero conoscere il costo di ogni singolo servizio, di ogni spesa, le varie voci quanto incidono. Chessò: vitto, luce, riscaldamento….Insomma si amministra denaro pubblico senza sapere l’analisi dei costi. Questo mi fa pensare che sia venuto meno, in generale, il senso di responsabilità, e non mi riferisco manco a dirlo solo alla nostra città. Non è casuale se il Paese va in rovina. Se l’Italia si trova fanalino di coda. ” Detto da un ex ministro dell’Economia, non c’è da stare davvero allegri, si suole dire.
Il sindaco ha portato un altro esempio di estrema attualità. I tempi di pagamento delle fatture dei fornitori del Comune. “Oggi – ha reso noto – il Comune di Imperia paga a 13 giorni e non si tratta di fare un favore, semmai è un preciso dovere”. A quanto si sa davvero una mosca bianca nello scenario regionale e nazionale. Anzi, meriterebbe di avere tutta la visibilità possibile. Invece la notizia passa inosservata nella stessa città e provincia.
Scajola ricorda che Imperia provincia di 220 mila abitanti può essere un rione di Milano. Ma ogni Comune anzichè affrontare le scelte condivise, ripartite, si fanno copioni a pochi chilometri di distanza. Non serve una piscina pubblica in ogni cittadina, non serve organizzare eventi non coordinati, in ogni campo, compreso quello sportivo e delle manifestazioni. Dobbiamo puntare ad attrazioni in grado di attirare non solo imperiesi, ma di altre regioni e che abbiano risonanza mediatica nazionale. Come dire, a che serve investire denaro se ci accontentiamo di attirare gente dalle zone confinanti, se la risonanza è limitata al ponente. “E’ necessario, importante fare squadra, coinvolgendo tutto il territorio….Posso confidarvi che alle elezioni abbiamo avuto uno ottimo risultato, ma se ci presentassimo domani avremmo il doppio dei voti perchè i cittadini si sono resi conto che meritiamo la fiducia riposta. E la fiducia, cari amici, non si fa con i tappeti rossi (applauso e leggi iniziative promosse dalla giunta Toti ndr), nè con il selfie, ma facendo delle cose, da Ventimiglia a Santa Marinella di Sarzana”.
Se si riuscirà ad andare avanti con il ‘modello Imperia – Scajola sindaco’ sarà anche possibile esportare il ‘marchio’ del fare concretezza oltre i confini regionali. “Realizzeremo un opuscolo, una guida pratica, che spediremo a tutti i Comuni d’Italia. …Ogni singolo servizio deve essere sempre corredato dai costi e non già inserito nelle voci generali di entrata ed uscita, occorre razionalizzare davvero non solo con gli annunci”.
Parlando del ‘progetto Polis’ di cui è presidente Ginetto Sappa, ex sindaco, ex presidente di Provincia in quota F.I, Scajola ricorda che nessuno deve sentirsi vincolato nelle consultazioni nazionali, ognuno sceglierà secondo coscienza e le sue convinzioni. Un accenno, positivo, alla marcia silenziosa dei sì Tav a Torino. Un auspicio affinchè i cittadini comincino a muoversi “perchè non si può essere rappresentati solo dagli urlanti”. Un invito pressante ” Non si parla più dell’esigenza assoluta di fare squadra su tutto il territorio”.
All’esordio, sempre dall’audio di Imperia Tv, il sindaco ha rivelato una chicca sull’importanza che gli eletti in parlamento ed in Regione, negli stessi comuni, conoscano bene il territorio. “E’ successo che al tavolo in prefettura sui danni della recente alluvione, qualcuno abbia citato le problematiche del molo di Oneglia. Un parlamentare ignorando che parlava con un mio funzionario ha chiesto ‘dove si trova Oneglia’, questa è la realtà quando si viene paracadutati”.
C’è pure un’altra realtà drammatica, ha proseguito Scajola, l’isolamento dell’Italia nello scenario mondiale. “Non c’è più senso di responsabilità e cultura, si enfatizzino problemi obiettivi come quello dei migranti, in modo ossessionante, per nascondere problemi assai più seri ed importanti per il Paese, si ricorre alla strategia di parlare alla ‘pancia’ per distogliere l’attenzione, per nascondere il resto e questo non è un bel segnale, né realismo”. E lui ne sa qualcosa a partire dalla sua città. Ha ereditato un buco di 11 milioni, oltre alla voragine di crediti non riscossi da parte di Amat che raggiunge la stessa cifra. E dire che il predecessore era un imprenditore accorto, con un’azienda florida, capace di riscuotere un ampio consenso elettorale.
Luciano Corrado
CHI E’ GIANNI MASSA
Trucioli.it ha scritto in passato:…. Non solo perché è il primo cliente pubblicitario di quell’Imperia Tv che Gianni Massa, oste per l’occasione, ha sempre spronato a sostenere, dalla costa alla montagna, nell’interesse della comunità e di una voce libera. Massa che ha realizzato un’azienda modello, che si è aggiudicato ambiti riconoscimenti, anche se le guide nazionali del vino, più prestigiose e qualificate, sono piuttosto ‘avare’. Massa che ha studiato da perito chimico al Ferrini di Albenga, fondato dall’indimenticato don Giacomo Lasagna.
Massa con un passato di fiduciario nella segreteria dell’on. Manfredo Manfredi di Pieve di Teco, ex presidente della Provincia, ex sottosegretario al Tesoro. Massa referente in valle, quando Claudio Burlando era al vertice della Regione Liguria. Massa che ha comprato la tenuta agricola della famiglia Viani (autotrasporti) ed ha saputo fare buon uso dei finanziamenti pubblici. Può esibire una cantina modello, capace di ospitare il centinaio di fedelissimi di Claudio Scajola che ha pubblicamente ringraziato per l’ospitalità. Massa che a Diano Castello ed in altri tre centri della Riviera, fino a Pietra Ligure, ha l’assistenza delle caldaie Vaillant.