Il Vescovo diocesano di Albenga – Imperia, Guglielmo Borghetti, ha nominato don Enrico Giovannini arciprete, parroco di Cosio d’Arroscia dove abita da 4 anni ed è amministratore parrocchiale di Mendatica, Montegrosso Pian Latte e Rezzo. Un gesto di riconoscimento, ha ricordato il vescovo Borghetti, a don Enrico e alla comunità parrocchiale, alla valorizzazione delle piccole comunità. Mendatica domenica ha celebrato la solenne festività di Santa Caterina e all’ormai abituale pranzo che ha dato l’occasione di divulgare, con un atto di trasparenza, abbastanza isolato, i ‘conti’ (entrate ed uscite) della Pro Loco in occasione dei due maggiori eventi. Festa della Cucina Bianca e la Transumanza.
Nella giornata della Cucina Bianca l’incasso è stato di 63 mila euro a fronte di 42 mila euro di spese. Nella giornata della Transumanza incassati 20 mila euro e spesi 11. In perdita, invece, altre manifestazioni minori e comunque in un contesto assai più limitato. Mendatica che, nonostante il susseguirsi di eventi franosi, nonostante l’isolamento di fatto per la ‘chiusura’ all’accesso delle due Monesi e di Piaggia (Comune di Briga Alta enclave cuneese nella provincia di Imperia), non si rassegna, non ha perso la fiducia in se stessa, in una realtà abitativa in costante calo, non si sentono abbandonati. Certamente non tutto luccica e lo stesso parroco don Enrico Tacito Piero Giovannini ha invitato i fedeli a restare uniti, a superare le divisioni, le possibili disparità di vedute, perchè solo attraverso la coesione, la solidarietà di comportamenti, si può vincere la battaglia, superare le difficoltà.
Proprio nei giorni scorsi Il Secolo XIX, con Milena Arnaldi, ha dedicato una pagina, titolando: ” Il riscatto di Monesi, iniziati ieri i lavori per spezzare il lungo isolamento. Dalla realizzazione della rampa di accesso al cantiere, al via l’intervento per il by- pass. Tempi previsti sei mesi”. Monesi, forse si ignora e in tanti decenni non si è tenuto conto, della presenza di un’estesa paleofrana, sconosciuta ai più, ai mendaighini, a chi ha acquistato e ristrutturato i tecci, a chi negli anni ha costruito edifici e ville e negli interventi sulla strada provinciale. Chi sapeva ed aveva il dovere di mettere in atto tutti gli accorgimenti di una zona potenzialmente franosa non l’ha fatto. La Provincia aveva i suoi tecnici, la Regione le cartografia del suolo. In Comune chi sapeva ? I progettisti ignoravano o convivevano ? Insomma c’è voluto una tragedia sfiorata ed ingenti danni, per far deflagrare lo bomba. Anche a Monesi tutto il mondo è paese. Ovvero l’Italia che frana e si corre ai ripari quando è troppo tardi. Chi ne fa le spese ? A quale prezzo per la comunità incolpevole ?
INFRASTRUTTURE, SP 100 DI MONESI: GIAMPEDRONE: “IN PRIMAVERA INAUGURIAMO STRADA E PONTE”. SCAJOLA: “TUTTO IL COMPRENSORIO PUÒ RINASCERE”
Continuano i monitoraggi sul fronte franoso per procedere a interventi definitivi
COMUNICATO STAMPA DA MENDATICA – Sette mesi per il consolidamento del ponte, quattro per la strada. Questi i tempi per concludere i lavori sulla strada provinciale 100, interrotta dal novembre 2016 in seguito a una frana che ha isolato la frazione di Mendatica, al confine con il Piemonte e la provincia di Cuneo. La fase di diagnostica è stata lunga e accurata e, per quanto riguarda il ponte, ancora non è finita, ma ciò consentirà di eseguire in modo appropriato gli interventi per i quali la Regione Liguria ha impegnato 1,4 milioni. La frana ha un’estensione di circa 500 metri quadrati e un fronte di circa un chilometro. Per rendere l’intervento tendenzialmente stabile e definitivo occorrono dati precisi per capire cosa succede a monte della frana.
Questa mattina gli assessori alle infrastrutture Giacomo Giampedrone e all’urbanistica Marco Scajola hanno fatto un sopralluogo ai cantieri con i sindaci del territorio e i tecnici; al termine hanno fatto il punto della situazione nella sede
del Comune di Mendatica. “Vogliamo accompagnare questi cantieri così importanti per Monesi e per tutta la valle – ha detto Giampedrone – l’obiettivo della primavera per la chiusura di entrambi i cantieri è a portata di mano. Torneremo per quella data ma siamo pronti a intervenire in caso sorgano nuove necessità. I sindaci e i tecnici stanno lavorando con dedizione e grande senso di responsabilità: diamo atto che stanno affrontando un’emergenza molto rilevante con strutture da piccoli comuni. Il monitoraggio costante è necessario perché le tendenze franose si registrano in tutta la vallata: anche la Regione Piemonte sta procedendo a valutazioni geodiagnostiche. Sono la base per fare in modo che gli interventi non siano vani, non siano da rifare daccapo una volta terminati, diano un livello di sicurezza sufficiente e servano a far ripartire davvero questa zona, a garantire vita, attività sociali, economiche e imprenditoriali in una zona che ha anche grandi potenzialità turistiche”.
“Tutto il comprensorio di Monesi è per gli imperiesi e per tutti i liguri di Ponente un luogo di affetto e radici – ha detto l’assessore Scajola – molti vengono da qui, molti hanno trascorso l’infanzia e le vacanze su queste montagne. Il maltempo ha messo in ginocchio una valle che si stava risollevando dopo anni di fatica e di crisi. Come Regione Liguria non potevamo stare a guardare. La zona deve ripartire con le infrastrutture e i collegamenti: speriamo di poter ricreare le condizioni per rendere nuovamente la zona vivibile per tante famiglie e tante attività economiche”.