Sono trascorsi ‘solo’ 33 anni. I giovani non erano ancora nati. Cosa possono sapere, conoscere, dello ‘Sportivo’ trasformato in ‘Savonese dell’anno’ ? Era la manifestazione più seguita dai lettori (e non) organizzata dal Secolo XIX – Savona ed ideata da un collaboratore di lunga data, Nanni De Marco, il pubblicità del comprensorio di Savona più conosciuto (all’epoca) con il fotoreporter Salvatore Gallo. Era il Capodanno 1985. Nella pagina di Savona Sport l’annuncio: “Diciassette anni, ovvero quasi maggiorenne. E lo ‘Sportivo’? si trasforma e diventa ‘Savonese dell’anno”, strizzando l’occhio nelle sue scelte, anche a personaggi, iniziative anche al di fuori del mondo dello sport. ..Ecco venir fuori quasi spontaneo il nome del primo premiato di questa serie, il prof. Renzo Mantero, primario di chirurgia della mano del San Paolo. Gli altri illustri ‘Savonese dell’anno’: Lelio Speranza, Eliseo Salino, Michele Costantini, Fazio Fazio, 20 anni, “approdato in grande stile alla Rai -Tv “.
Fabio Fazio, cellese, una gioventù e studi a Savona. Il suo primo spettacolo, con successo, “Loretta Goggi in quis” in onda il giovedì. “Ha bruciato le tappe – scrivevano sul Secolo XIX, in occasione del premio- De Marco e Nanni Basso che poi sarà a capo della redazione di Savona e caposervizio dello Sport alla redazione centrale. A lui il premio non va come sportivo ma per quella popolarità che si è conquistato a tempo di record”.
Michele Costantini, da pensionato memoria storica e collaboratore a La Stampa edizione di Savona. Era vice comandente dei vigili del fuoco, premiato “per il suo impegno sociale”. Al di là del suo impegno istituzionale che “lo hanno visto e lo vedono in primi linea in occasione di disastri e calamità (un dato per tutti la missione dei pompieri savonesi in occasione dei terremoti in Friuli ed Irpinia) e fortemente impegnato a dare vita strutture di protezione civile ed il suo tenace e costante impegno per la salvaguardia dei bosci”. Non solo, “per dieci anni ha fatto scuola insegnando in cattedra a tanti studenti come si fa a proteggere dagli incendi l’amico bosco”.
Tra i premiati il podio, ovviamente a Renzo Mantero di cui certamente anche le giovani generazioni hanno sentito parlare. Si ricordava che hanno fatto il giro del mondo le foto e le notizie degli interventi chirurgici alla schermitrice Dorina Vaccaroni; il velista di ‘Azzrra’ Paolo Rocca e ai mille casi ‘sconosciuti’. Discorso analogo quanto a notorietà ancora più recente per Lelio Speranza. Un premio, si ricordava, che coinvolge direttamente , ad esempio, campioni olimpionici savonesi a Los Angeles: Pisano, Puiia, Lagrotteria, Sommariva, a loro volta più volti premiati con lo Sportivo dell’anno.
Eliseo Salino, personaggio caratteristico, ceramista e bozzettista di prestigio, sempre affascinato dallo sport. Molte sue opere, ricordavano gli autori dell’articolo derl Secolo XIX, tradiscono u na fede che, per il ciclismo in particolare, diventa quasi venerazione.
Mario Magnano, ingegnere e il Centro di medicina dello sport di Vado Ligure. Simbolo dell’efficienza , della professionalità e delle capacità del privato. Lo dirige Magnano che racchiude in se queste caratteristiche. che fa inoltre parte – si ricordava – quale responsabile, del servizio impianti sportivi (Sis) del Coni. E una nota dei redattori: ” E’ quasi una sfida in questp campo a tutto ciò che le strutture pubbliche dovrebbero fare e non fanno per le visite mediche e la salute degli sportivi”.
La pagina che riproduciamo ci ricorda l’Albo d’oro dello ‘Sportivo’. La prima edizione (1968) con la premiazione di Italo Ghizzardi, calcio), l’anno dopo toccò alle stesso Nanni De Marco (sport minori), quindi a Settimio Pagnini (basket), Giovanni Marchi (pallavolo), Mario Briano (Calcio), Stefano Patri (Ciclismo ), Vittorio Panucci (calcio), Fabio Moscino (tennis), Giovanni Selis (nuoto), Delbono, Musso, Pierluca (ciclismo), Sabatino De Filippo (pugilato), Giuseppe Lagrotteria (pesistica), Mauro Pregliasco (rally), Andrea Pisano (pallanuoto), Fratellanza Ginnastica Savonese, Rari Nantes Delmonte.
Poi il premio riconoscimento ‘Fischietto d’oro’ agli arbitri, con esordio nel 1961. Il concorso fotografico, dal 1976. E nel 1985 si festeggiava anche il centenario del Club Alpino Italiano e della società Tiro a segno di Savona.
Savona ieri, 33 anni fa, con una comunità che sapeva valorizzare la meritocrazia, con il suo quotidiano che primeggiava nelle vendite e ‘specchio’ di quella realtà, portavoce delle istanze che ‘venivano dal basso’ si suole dire, perchè gli articoli scaturivano dal contatto diretto ed umano con i cittadini, con le loro esigenze, le loro critiche, ma anche l’orgoglio di appartenere ad una società viva, che amava, rispettava, invidiava, faceva buon uso dell’esempio dei suoi figli migliori. C’era una gara, insomma, ad esaltare le eccellenze umane. E oggi, dove siamo arrivati ? Cosa è rimasto di quell’eredità ? All’archivio di trucioli.it non resta che testimoniare, magari nel disinteresse dei più. Avvolti e permeati dalla grande discarica dei social, iniziando da Facebook.