Alassio e la Insigne Collegiata parrocchia di Sant’Ambrogio hanno accolto, con un caloroso ed affollato benvenuto, il nuovo parroco, don Gabriele Maria Corini, natali a Loano, 43 anni, canonico del Capitolo della Cattedrale S. Michele Arcangelo di Albenga, Direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura, direttore dell’Istituto Superiore Scienze Religiose, ordinato sacerdote nel 2000. Al suo fianco, con esordio nella Città del Muretto, il neo vicario parrocchiale don Marcello Fassi. Fotoservizio di Silvio Fasano. Leggi anche la consegna della Bandiera del Santuario Pelagos ad Alassio ed altri 7 Comuni liguri, tra cui Albisola Superiore, Vado Ligure e Ceriale.
Dopo gli studi Teologici nel Seminario vescovile di Albenga, don Corini, si era trasferito a Gerusalemme dedicandosi agli Studi di Sacra Scrittura e di lingue bibliche presso lo Studium Biblicum Franciscanum. Spesso anticamera alla ‘carriera’ sacerdotale: vicario generale, vescovo, cardinale, ma anche papa. Un auspicio che nel cerimoniale alassino nessuno ha accennato o auspicato, forse per ‘ovvi motivi’. Ora l’esperienza in una delle parrocchie più importanti ed impegnative della diocesi potrebbe rappresentare l’ultimo tassello al gradino vescovile.
L’ingresso di don Corini, salutato da uno splendido ed augurale sole autunnale, alle presenza delle autorità cittadine, di una comunità che pur affascinata e soggiogata dai fasti, dal materialismo dell’industria delle vacanze, da ‘regina del turismo in Riviera, ha una forte e pulsante tradizione cattolica, osservante e praticante. A cui si può aggiungere il longevo alternarsi di parroci che, oltre all’apostolato, hanno dato esempio di coerenza, trasparenza, rettitudine, operosità al servizio dei fedeli e della comunità parrocchiale. Una stima corroborante nel creare una chiesa viva, pulsante, attenta, preparata, sensibile verso i bisognosi, la sofferenza, il mondo giovanile, l’osservanza e la pratica del Vangelo.
Il predecessore, mons. Angelo De Canis che resta ad Alassio, ha contribuito in modo determinante ed esemplare a rafforzare una realtà molto positiva. Né zone grigie, né ombre o eredità scomode per il successore. Semmai il nuovo slancio che caratterizza ogni avvicendamento. La carica di entusiasmo, quasi una sfida, per un pastore alla prima esperienza in una parrocchia di grande visibilità, impegnativa. E’ pur vero che il magistero sacerdotale non fa distinzioni nella missione quotidiana, che con la crisi delle vocazioni è richiesta alla stesso prete la copertura di più parrocchie come accade già nelle vallate e in zone montane, ma la città con le sue contraddizioni, pregi e difetti, disuguaglianze e sacche di povertà, allarga la forbice delle difficoltà, l’impegno quotidiano, il confronto nel bene e nel male, l’allenamento a lottare se necessario.
Erano le 16 quando il rintocco delle campane annunciava e dava il benvenuto al can. Corini. ‘accompagnato’, nella sua nuova missione, dal vescovo mons. Guglielmo Borghetti, da confratelli, da rappresentanti di confraternite, il saluto del sindaco Marco Melgrati tra i componenti del coro parrocchiale e ‘solista’ canoro. Don Corini che ha lasciato la parrocchia di Lusignano e può contare sul neo vicario parrocchiale al suo primo esordio ad Alassio, don Marcello Fassi. Con l’aiuto di mons. De Canis, dei catechisti, dei collaboratori, si devono occupare inoltre delle otto chiese e cappelle che fanno capo alla parrocchia di Sant’Ambrogio, tra cui il frequentato e maestoso Santuario di N. S. della Guardia.
La storia delle chiese di Alassio è stata approfondita, documentata e descritta da Antonio Carossino e dal prof. Bruno Schivio, con la collaborazione di Giovanni Puerari, e racchiusa in due testi: La Buona Madre e La Chiesa di Sant’Ambrogio. Le immagini sono di Angelo Boccolo. Tra i molti pregi e tesori artistici, la Sacrestia arredata, impreziosita, da un magnifico armadio in noce nostrano massiccio eseguito dalla ditta Biagio Stalla di Alassio nel 1931. Le pareti sono scolpite dalla pregevole opera dello scultore Mario Bisacco di Venezia. Si apprende che i lavori per la trasformazione della chiesetta nell’attuale maestoso edificio iniziarono a metà quattrocento e si protrassero fino al 1507 con la consacrazione il 17 ottobre. Agli inizi del ‘600 papa Paolo V innalzava la parrocchia in Collegiata, composta da 10 preti, col titolo di canonici e l’obbligo dell’officiatura quotidiana. Con il parroco alassino don Bernardo Moirano arriva un nuovo riconoscimento ed il titolo di ‘Insigne’ da parte di papa Gregorio XVI, con la bolla pontificia del 4 marzo 1838. Scomparsi i canonici il titolo di Insigne Collegiata rimane.
ALASSIO RICEVE CON LA FIRMA DEL PARTENARIATO
LA SIGNIFICATIVA BANDIERA DEL SANTUARIO PELAGOS
Nella la Sala Consiliare del Comune di Sarzana (SP), si è svolta la cerimonia ufficiale di sottoscrizione della Carta di Partenariato con la consegna della Bandiera del Santuario Pelagos. Otto i comuni liguri che hanno aderito all’iniziativa e Alassio, rappresentato dall’Assessore all’Ambiente Rocco Invernizzi era tra questi, insieme ad Albisola Superiore, Ceriale, Vado Ligure, Framura, Levanto, Monterosso e Sarzana.