Bardineto, l’alta Valbormida, da questa mattina alle 8 (sabato), orfane del suo storico pioniere – imprenditore del latte. Egidio Frascheri, 96 anni, il personaggio più popolare del paese e non solo, ha scelto di andarsene in silenzio, in solitudine, in gran segreto. Una decisione irrevocabile, come nel suo carattere deciso, determinato. Con l’amico di sempre, Pier Luigi Corrado, albergatore dell’ormai ex Piccolo Ranch (destinato a Casa di Riposo), ex vice sindaco, 24 ore prima, si erano salutati. Frascheri: “Domani non venire, io non ci sarò più….”. Appariva un momento di sconforto, uno dei tanti che nella vita, soprattutto da anziani e sofferenti ( Egidio poteva muoversi solo sulla sedia a rotelle), possono accadere. Pierluigi si è raccomandato, quasi a farsi promettere. E lui: “Va bene, vai, vai…”. Invece il dramma, la fine delle sofferenze umane e forse morali. Con un cruccio, non si dava pace per un certa situazione famigliare. Si sentiva, forse ingiustamente (?), trascurato. Le ultime volontà pare per iscritto: nessun funerale, portatemi subito nella mia tomba. Leggi anche: inaugurato il nuovo ponte (era crollato) sul Bormida in località Brigneta. Presenti l’assessore regionale Giampedrone e il capogruppo di FI, Angelo Vaccarezza.
Si sconfina spesso nella retorica quando si parla di una persona che ci lascia. Poco importa il modo e se siamo di fronte a veneranda età. Egidio Frascheri era un esempio di uomo e di imprenditore che merita di passare alla storia di Bardineto, della provincia di Savona. Grazie al suo straordinario talento, alle intuizioni, al coraggio, determinato e battagliero, ha creato un’azienda non solida, solidissima. Venduta (maggioranza di quote) e ricomprata più forte di prima, tre generazioni. L’umana soddisfazione di vederla progredire, valorizzata, ingrandirsi, estendersi sul mercato; fino ai nostri giorni leader in Provincia di Savona (unico caseificio industriale, ma con la sapienza artigianale), primario concorrente del latte fresco e derivati nel ponente ligure e Basso Piemonte. Il merito di aver intrapreso innovazione, rilancio, la durissima sfida dei tempi e dei supermercati. E’ fuori dubbio sia merito del figlio Fiorenzo e dei quattro nipoti, alcuni laureati.
La figlia primogenita, Nadia, per problemi di salute, si era ritirata, così pure il marito Bruno Ferrecchi, appartenente a nota e stimata famiglia di Millesimo. Uno zio produce fusti in ferro di ultima generazione, in passato erano di legno pregiato. Nadia che ha continuato ad assistere al meglio papà, anche se dai primi segni della malattia (difficoltà di deambulazione), Egidio era accudito giorno e notte dalla badante. Anche il genero Bruno si è sempre prodigato, non gli ha fatto mancare il conforto, l’assistenza. Finché è stato possibile fargli fare un giro in auto in paese e oltre, dove Egidio era felice tornare.
Fiorenzo Frascheri e i figli (due maschi e due femmine) presi dal lavoro, dagli impegni, senza risparmio di energie; una nipote, intervistata dal Tg3 Liguria, aveva espresso tutto il disagio di un’azienda importante costretta a subire le conseguenze, i disagi, i maggiori costi, della chiusura della strada provinciale per Borghetto S. Spirito, dopo il disastroso alluvione del 24-25 novembre 2016. E’ forse quel distacco di non vedersi abbastanza vicino il figlio Fiorenzo e soprattutto dei cari nipoti, creava ad Egidio un senso di amarezza, abbandono. Ma, è abbastanza normale, ad una certa età della vita, pur vigili, pur con una memoria di ferro, il tormento interiore, ingigantire le piccole cose, sentirsi ‘inutili’.
Ora che Egidio se n’è andato, ora che Bardineto ha perso una delle sue figure di riferimento nella vita economica e diciamo sociale (posti di lavoro, ieri come oggi, la filosofia aziendale di dare comunque la precedenza ai concittadini), non resta che far tesoro dell’esempio, della forza d’animo, dell’impegno ‘a costruire’, progredire, combattere se necessario, che ha sempre contraddistinto il bardinetese Doc. Egidio, a suo modo, ‘ambasciatore’ e ‘bandiera’. Forse i più giovani non sanno e non possono ricordare, con Frascheri senior non c’era prefetto, questore, comandante provinciale dei carabinieri, onorevoli, con i quali non avesse un rapporto diretto, e non gli facessero visita.
Forse, e accade in ogni comunità, a volte Egidio era su posizioni divergenti con i sindaci, l’amministrazione comunale, la politica nazionale (non era un simpatizzante della sinistra). Alla fine però prevaleva il confronto, la dialettica, all’insegna della lealtà, della collaborazione e del parlar chiaro come era solito fare. La franchezza, manifestare le sue idee senza nascondersi dietro il dito. Ciò che aveva da dire, non lo mandava a dire. Il bagaglio della sua forte personalità, di un dialogo che doveva concludersi con decisioni. Insomma quella che oggi viene definita ‘politica del fare’, lui la metteva in pratica nel lavoro quotidiano, nella gioia di vedere crescere l’azienda che compie 54 anni dal giorno in cui si è trasferita nella sede attuale di via Cesare Battisti, all’ingresso di levante del paese.
Una storia era iniziata 60 anni fa, con la costituzione della Cooperativa Sociale (1955) di 64 soci. Bardineto, più di altre realtà montane della provincia, vedeva una nutrita presenza di pastori, qualche centinaio di mucche, praticamente non c’era famiglia – pochissime escluse – che non possedesse una vacca da latte, per il vitello, fonte economica e sostenimento di vita. Oltre al latte, il formaggio, il burro, la ricotta, la carne.
Poi è il boom turistico – immobiliare, con decine di ville, villette e qualche palazzo. Anni ’60 e ’70, con Secondo Olimpio, sindaco, capo ufficio stampa e braccio destro (l’altro era il romano Paccagnini) del ministro Paolo Emilio Taviani, soprattutto quando occupava il ministero dell’Interno ed era capo della corrente ‘tavianea’ (i Pontieri della Dc, allora partito di governo e di maggioranza). Gli anni in cui a Bardineto arrivavano gli inviati speciali di quotidiani a diffusione nazionale e settimanali. Con titoli: “Bardineto, la piccola montana Svizzera della Liguria“. “Bardineto, il boom della graziosa località dell’entroterra ligure”. “Bardineto, la montagna con il mare a portata di mano”. Narravano che la prima lottizzazione dei terreni del demanio comunale, al prezzo di 50 lire il mq. risaliva al 1954. Terreni che non valevano nulla, dato il loro scarso reddito agricolo. Ora, il terreno (eravamo nel luglio 1970) si paga oltre mille lire il mq. E a rimorchio della lottizzazione comunale è arrivata quella privata.
Bardineto, scriveva Nino Giglio, inviato speciale della Gazzetta del Popolo, che si accinge alla annuale sagra con il decimo raduno nazionale delle auto storiche, con sfilate di moda e con una specie di controcantagiro. E aggiungeva che il raduno di auto è venuto ad assumere una particolare importanza perchè proprio Bardineto, primo centro in Italia, ne celebra il decennale. E Egidio Frascheri era tra gli amici, i ‘tifosi’ dell’amministrazione del sindaco Olimpio, pur senza mancare in certi casi la diversità di scelte, di strategie. Frascheri, come Olimpio, cercava di guardare avanti, senza dimenticare il passato. Dare un futuro (cosa che non è avvenuto sul fronte turistico, salvo qualche coraggiosa e benemerita presenza) ai 920 abitanti di allora e che possedevano 140 automobili, abitanti già in calo di un centinaio rispetto a dieci anni prima, quando di vetture ce n’erano solo 15. E l’auto si sa, ieri come oggi, è un po lo status simbol di una società. Allora la pensione completa in alberghi variava da 4.500 a 3.000 mila lire al giorno. Non solo, gli albergatori ammettevano di non essere in grado di aver camere a sufficienza a soddisfare tutte le richieste di soggiorno.
“Bardineto, una perla della montagna” titolava l’allora popolarissimo settimanale Oggi. La mitica Val Badia ha una degna, anche se meno conosciuta, competitrice. Con la differenza, non da poco, che Bardineto si può raggiungere in 20 minuti d’auto dal mare. Il prestigioso, allora, settimanale L’Europeo: “Bardineto vive il miracolo del suo sfruttamento turistico, è arrivato in pochi anni, dal 1954, sfruttando quanto madre natura da sempre le aveva dato. E successivamente con un ‘sindaco’ capace di vedere lontano…”.
Ecco, Egidio Frascheri, che lascia pur sempre tanti ricordi e un vuoto nella comunità locale, era stato uno dei primattori. La rassegna stampa anni ’70 lo vede impegnato e battagliero perchè lo Stato gli doveva 80 milioni di rimborsi Iva: si pagava il 12 per cento su imballaggi e sei sul latte lavorato, recuperando solo l’1 per cento di Iva sul prodotto finito. La differenza che non si può scaricare. “Dall’entrata in vigore dell’Iva – lamentava Egidio Frascheri – non ho ancora percepito una lira. Un mio collega di Imperia vanta addirittura 200 milioni. Non posso indebitarmi per far credito allo Stato, se va avanti così sospendo la produzione, io posso vivere lo stesso, ma è uno scandalo che non si può più tacere. Bisogna fare le barricate”. Significava un danno collaterale per i pastori, le stalle della Val Bormida e diversi paesi del Basso Piemonte.
Sempre la rassegna stampa ci ricorda “Divampa in Valbormida la ‘guerra‘ del latte. 44 produttori e il caseificio di Bardineto. Frascheri aveva inviato un circolare in cui annunciava che a partire dal primo marzo (1976) non sarà più effettuata la raccolta del prodotto presso le stalle. Frascheri: “ Fino a pochi anni fa raccoglievo 14- 15 quintali di latte al giorno, oggi si arriva, in valle, a 4- 5 quintali, una media di 6- 7 liti per stalla. La raccolta comporta l’impegno di un uomo ed un automezzo il cui costo non solo non è più remunerativo, c’è la concorrenza sempre più agguerrita. Che devo fare, soccombere ?”.
Siamo al febbraio 1979. Il giovane sindaco – insegnante, Ico Mozzoni, ha già sostituito il popolare e galantuomo Giuseppe Balbis. In paese gli agricoltori ormai conferiscono solo 326 litri di latte al caseificio Frascheri, il prezzo pagato ai produttori è di 250 che salirà a 270 da febbraio. Egidio non le manda a dire, fa presente “purtroppo mi sono reso conto che alcuni ci portano del latte scadente, a volte pure annacquato…”. Ed ecco la dialettica, pur tra amici. Mozzoni ed il vice sindaco Pierluigi Corrado definiscono la “presa di posizione e le accuse di Frascheri un ricatto che si è ripetuto altre volte, non è con i ricatti che si va incontro alle esigenze di Bardineto e della sua economia. Siamo di fronte ad una situazione difficile perchè anche la Centrale del Latte di Savona e quella di Albenga rifiutano il latte di Bardineto. Da noi il latte viene pagato in stalla 270 lire, le stesse centrali preferiscono acquistarlo altrove a 287 e poi si parla di aiutare la montagna”.
‘Patron’ Frascheri, il sindaco, il vice, di lotte a Bardineto ne hanno vissute parecchie. Eppure se l’industria turistica è crollata, il mercato immobiliare ai minimi termini, i cartelli ‘vendesi’ a decine, il caseificio Frascheri resta un fiore all’occhiello, sia quanto a tecnologia, sia a fette di mercato, sia sul fronte della qualità e del successo nella commercializzazione che raggiunge città, Riviera, piccoli e sperduti paesi delle valli di Imperia, Savona, Genova e Basso Piemonte. Una linea di sei qualità di latte, 4 di panna, burro, Un sito internet illustrato e informazioni in tre lingue (anche tedesco e inglese). Le nuove leve Frascheri, con indiscusse capacità manageriali, mai arrendevoli verso le continue sfide. Caseificio nel paese, negozio di vendita al minuto, una sede logistica tra Borghetto e Toirano sulla provinciale, autobotti di grossa portata (anche per l’importazione di latte) e una decine di automezzi refrigerati per la distribuzione, continui investimenti per stare al passo con i tempi.
Il ‘vulcanico’ Egidio Frascheri, padre e nonno generoso, fiero di una ‘creatura’ ormai industriale. Ma si sa, nella vita, non conta solo successo, denaro; c’è il cuore, l’affetto, le sensibilità, le piccole attenzioni che hanno la loro parte. Egidio che avrebbe lasciato, tra le sue ultime volontà, di essere sepolto senza cerimonia religiosa e portato direttamente nella tomba di famiglia, a Bardineto. Non può essere considerato uno ‘schiaffo’ da parte di chi non era certo bigotto. Semmai un suo modo di essere, di lasciare il suo lungo e brillante cammino, anche nei momenti difficili, come sciogliere il matrimonio coniugale con la mamma dei suoi figli.
In altre realtà sociali sarebbe stata una scelta normale, per lui e la famiglia sicuramente una decisione sofferta. Ma Egidio non era uomo da mezze misure. Coerente con la sua filosofia di vita, incurante dei giudizi altrui. Forte fino agli ultimi giorni nei suoi propositi. Con lucidità e determinazione aveva tenuto nascosta a tutti, quella piccola pistola, calibro 22, che ha impugnato per porre fine alla sua gloriosa e longeva esistenza. Tra la stima, l’affetto, i ricordi di tanti amici, conoscenti, in ogni parte di Liguria e Piemonte, anche nel mondo della caccia – sua passione e hobby come quello dei cavalli -, dei cacciatori e persino in vacanza in giro per il mondo. Sincero il dolore dei suoi cari e ti quanti gli hanno sempre voluto bene, gli sono rimasti vicino. L’eredità, materiale e morale continuerà nel ricordo del capostipite. Grazie Egidio, ti ricorderemo anche nell’aldilà.
Luciano Corrado
P.S. Notizia diffusa alle 11.10 sul web dal quotidiano online Ivg.it(Il Vostro Giornale), autorevole e diffusissimo organo di informazione provinciale che ha ottenuto dal Provveditorato agli Studi della Provincia, la ‘formazione’ al giornalismo dei giovani, con l’editore Matteo Rainisio e C. (Edinet srl) e del direttore responsabile Andrea Chiovelli : “…..Egidio Frascheri è stato trovato senza vita nella propria abitazione….”. Morte naturale, dunque, viene da pensare. Autocensura di un cliente pubblicitario ? Non si capisce cosa ci sia di infamante nella decisione di una persona che non aveva nulla di cui vergognarsi, semmai il contrario. Se questo è giornalismo da insegnare ai giovani, modello di informazione del 2018… Eppure pare apprezzato dai più…..!!!! Chissà cosa penseranno chi si è trovato a transitare sulla provinciale, davanti al caseificio, già nella prima mattinata, ha visto auto di carabinieri, ambulanza, l’arrivo del medico legale, la notizia diffusa in un baleno in paese e nelle vicina Calizzano. In questo periodo di calura estiva, Bardineto con qualche migliaia di vacanzieri, anche se siamo lontano ai 5- 6 mila degli anni 60 – ’70. Il Secolo XIX e La Stampa on line hanno dato correttamente conto del suicidio con la pistola. Savona News cita l’ipotesi del suicidio.
LA STORIA DEL CASEIFICIO FRASCHERI DAL SITO DELL’AZIENDA
“Il latte fresco ogni giorno” è il motto di un’Azienda presente sul mercato da oltre 60 anni: la famiglia Frascheri ha dato origine ad una tradizione lattiero-casearia che, giorno dopo giorno e sempre con rinnovato entusiasmo, ha condotto l’azienda a diventare l’importante realtà che è oggi. Un dinamismo ed una continuità sottolineati da ben tre generazioni Frascheri, che lavorano fianco a fianco, per portare il marchio di famiglia sempre più lontano.
Tutto è iniziato nel 1955, con la nascita di una Cooperativa Sociale ad opera di 64 soci. Egidio Frascheri ne diventa uno dei principali azionisti e, dopo due anni, quando la cooperativa chiude i battenti, assume il pieno controllo dell’attività.
Nel 1964, Egidio Frascheri trasferisce l’azienda, ormai di sua esclusiva proprietà, in Via Cesare Battisti 29, Bardineto (Savona), attuale sede dello stabilimento di produzione e degli uffici della direzione. Da allora, ha preso avvio un continuo lavoro di crescita ed ammodernamento che è culminato, all’inizio degli anni ‘90, in un intenso programma di automazione degli impianti e di gestione informatizzata dei processi produttivi, che ha consentito all’azienda di disporre di tecnologie all’avanguardia per la lavorazione del latte e della panna.
Recentemente la direzione ha sostenuto nuovi importanti investimenti finalizzati al rinnovamento globale del reparto UHT, per la produzione di latte e panna a lunga conservazione, dotandosi di impianti di ultima generazione che hanno consentito di innalzare in modo sostanziale il livello complessivo della qualità del prodotto finito. Basandosi sulla preminente importanza del latte fresco pastorizzato, che si impone quale prodotto di punta nell’ambito dell’assortimento, il marchio Frascheri ha conquistato posizioni sempre più importanti nel mercato nazionale (principalmente Liguria e Basso Piemonte) e internazionale. Lo sviluppo di una capillare rete distributiva, assistita dai Centri Distributivi dislocati sul territorio, consente inoltre di servire con puntualità tutti i punti vendita del dettaglio e della grande distribuzione.
COSI’ BARDINETO CON IL SUO PRIMO DEPLIANT PRIMI ANNI 60
Il primo depliant di Bardineto – 5 mila copie, copertina del mitico pittore di Albenga e turista alla Locanda delle Corriere (famiglia Manfrino) Vittorio Fiori, testo di Secondo Olimpio, stampa nello stabilimento STEC di piazza Indipendenza a Roma, come le foto di Pasquale Venuti e bozzetti di Elvi Maccari. I primi abitanti di Bardineto erano certamente liguri, ignota pero di quale estrazione. Secondo Platone veniva da Occidente, da un’isola che si trovava oltre le colonne d’Ercole, nell’oceano atlantico. Platone ci presenta i primi liguri come gente forte e audace, pronta alla battaglia e amante delle avventure. I primi progenitori dei bardinetesi furono gli Epanteri, come dimostrato da scavi eseguiti e dal materiale speleologicLocanda Co raccolto. Si tratta di diecimila anni fa, abitavano nelle grotte di Rocca Barbena, nella ‘tana’ della Paglierina, nelle grotte della Madonna nei pressi del Buranco. Dagli Epanteri agli Ingauni, tra Consciente di Cisano e Peagna di Ceriale, e a Bardineto e Garessio. Epanteri dediti a caccia, pastorizia, molto tradizionalisti e forti guerrieri.
4 AGOSTO 2018 , INAUGURATO IL NUOVO PONTE SUL BORMIDA A BARDINETO (LOC. BRIGNATA), CROLLATO NELL’ALLUVIONE DEL 2016. GIAMPEDRONE: “DA REGIONE LIGURIA QUASI TRE MILIONI PER I DANNI DEL SAVONESE” .
Comunicato stampa – È stato inaugurato ieri pomeriggio, dall’assessore alle Infrastrutture e Protezione Civile Giacomo Giampedrone, insieme al consigliere regionale Angelo Vaccarezza e alle autorità cittadine, il nuovo ponte sul Bormida in località Brigneta nel comune di Bardineto (SV), interamente finanziato da Regione, che va a sostituire quello crollato nell’alluvione del 2016. La giornata è stata anche occasione per fare un sopralluogo ad altri interventi su cantieri appena conclusi che hanno interessato la viabilità provinciale savonese, che come il ponte di Brigneta hanno trovato finanziamento nei quasi tre milioni di euro deliberati dalla Giunta nelle settimane immediatamente successive al maltempo del novembre 2016 e interamente destinati ai danni della provincia di Savona. “Abbiamo visto tanti interventi nella giornata di oggi in queste valli che sono state duramente colpite dagli eventi calamitosi. Ci tengo a sottolineare l’efficacia nei tempi per aver restituito a questo territorio la normale funzionalità della vita”, ha commentato l’assessore Giampedrone. “Sono particolarmente soddisfatto che a fronte della rapidità con cui abbiamo deliberato le risorse, Comuni e Provincia abbiano risposto con altrettanta sollecitudine completando le opere nei tempi prestabiliti”. NUOVO PONTE SUL BORMIDA A BARDINETO – Durante l’alluvione del 24 novembre 2016, lungo il corso del Torrente Bormida, in corrispondenza dell’attraversamento della strada comunale in località Brigneta, il ponte a doppia arcata è crollato a seguito dello scalzamento della pila centrale. Con la DGR n. 1361 del 30/12/2016 è stata impegnata a favore del Comune di Bardineto la somma di € 270.000. Il nuovo ponte, lungo 18 metri, insiste su un’unica campata. Con il ribasso d’asta è stato possibile completare i lavori con l’installazione di un parapetto in acciaio e intervenire sul corso d’acqua sottostante realizzando una scogliera in massi in sponda sinistra e riprofilando l’alveo e l’imbocco del Rio Brigneta. FRANA SULLA SP60 A TOIRANO – Al km. 9+000 della provinciale che unisce Borghetto Santo Spirito e Bardineto, un tratto di strada era crollato a valle, restringendo l’alveo del Rio Lavagin. Nella DGR n. 1179 del 20/12/2016 sono stati stanziati i 300mila Euro necessari a rimettere in sicurezza la viabilità: l’intervento è consistito nel disgaggio del corpo di frana e nella costruzione di una scogliera cementata sull’argine del torrente, con fondazioni speciali quali micropali e tiranti.
FRANA SULLA SP 52 A CASTELVECCHIO DI ROCCA BARBENA – A causa delle forti piogge del 24 e 25 novembre 2016, al chilometro 18+000 si sono riversati sulla carreggiata diversi metri cubi di terra e sassi, che hanno causato l’interruzione della circolazione. Con DGR n. 1179 del 20/12/2016 è stata impegnata a favore della Provincia di Savona la somma di € 200.000. Il materiale franato è stato rimosso e il versante consolidato con un muro di sostegno in cemento armato.
FRANA SULLA SP 15 FRA I COMUNI DI PALLARE E BORMIDA – Sempre a causa del maltempo di fine novembre 2016, al chilometro 7+700 sono franati sulla provinciale che da Bormida sale al Colle del Melogno diversi metri cubi di materiale, interrompendo la circolazione. Con DGR n. 1179 del 20/12/2016 è stata impegnata a favore della Provincia di Savona la somma di € 430.000. Oltre al disgaggio del corpo di frana, i lavori hanno visto l’installazione di reti para-massi e l’utilizzo di geostuoie a semina diffusa per la protezione superficiale delle scarpate. Le acque sono state convogliate a valle attraverso il ripristino di un attraversamento della sede stradale afferente al fiume sottostante.