Trucioli

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Ponti di Pornassio: quei 5 verbali per divieto di sosta al titolare dell’azienda agricola


Antonello Destefani, 47 anni, viticoltore di Pornassio, con abitazione in frazione Ponti, nel corso del 2016 è stato multato e verbalizzato dalla Polizia Provinciale (in assenza del vigile comunale) per cinque volte, colpevole di aver lasciato il furgone Fiorino sulla strada, dove lui ha cantina, magazzino, ufficio in cui riceve acquirenti e visitatori di quello che può essere considerato un piccolo museo della civiltà contadina. Multe per divieto di sosta. Il sindaco risponde: “Nessuna ripicca, Destefani può sostare per le operazioni di carico e scarico. Lo stesso divieto è presente nelle altre frazioni, la priorità è garantire strade libere in caso di soccorso ed emergenza”.

Antonello Destefani titolare dell’azienda agricola vitivinicola Gianan a Ponti di Pornassio

Trucioli.it ha già avuto modo di ospitare una lettera e una dichiarazione di Destefani sul tema della crisi che attanaglia l’entroterra montano. Una posizione radicale che non fa sconti in tema decadenza e spopolamento in cui si dibatte anche Pornassio e tutta l’alta Valle Arroscia.

Il caso dell’hotel ristorante Colle di Nava – Lorenziana, 90 anni di attività, tre generazioni della famiglia Pasquinelli, con la riduzione di apertura alla stagione estiva, ha avuto una vastissima eco. L’articolo di trucioli.it è già stato ‘visualizzato’ da settemila lettori, un record senza precedenti nella vita del blog e che testimonia quale sia l’interesse e l’importanza che la notizia ha suscitato nel suo contesto. Si aggiunga che i coniugi Pasquinelli di fatto hanno deciso di trasferire parte del capitale della famiglia (con i due fratelli farmacisti) rilevando, come già anticipato l’hotel Corallo, ma anche il prestigioso Croce di Malta, 39 camere, sempre a Borgo Marina di Porto Maurizio, e la ‘Spiaggia  d’Oro.

Tornando al tema dei verbali per divieto, il sindaco Emilio Fossati al suo primo mandato, con molta franchezza, ammette che non c’è feeling con Destefani. Nulla di trascendentale, non ci sono liti o cause in corso a titolo personale.

Per l’operatore agricolo resta la dura realtàdi chi è animato da buona volontà, spirito di iniziativa, investe e rischia nella conduzione di un’azienda e si trova tra burocrazia e difficoltà oggettive. E’ vero, Pornassio significa ‘Ormeasco, vini di qualità e olio di qualità. E non sempre si viene incoraggiati. Si dirà, non è una novità per chi nel Bel Paese deve affrontare decenni di malgoverno, malapolitica, e il tutto finisce per ripercuotersi sui sindaci, anche quelli più virtuosi, preparati, che sacrificano tempo e denaro alla ‘casa comune’.

Un atenato della famiglia Destefani rivive in un quadro della cantina Gianan

Ecco il cronista ha il dovere di raccontare i fatti, possibilmente senza interpretarli, dare una chiave di lettura. Antonello Destefani era contrario a spiegare ciò che ci era stato segnalato durante una visita al borgo antico di Ponti Pornassio. Vale a dire che durante l’anno era stato ripetutamente multato dalla Polizia Provinciale che parte da Imperia. Motivo: c’è un’ordinanza precisa del sindaco Fossati, la n. 640/25/ 2014 che istituisce il divieto permanente di sosta su entrambi i lati di via Sant’Anna e Piazza Ponti. Nessuna deroga per carico e scarico è prevista?

L’antica cantina è stata ricavata tra la roccia, sotto il piano strada e mantiene il suo fascino d’altri tempi.

Destefani: “Di questo argomento preferisco non parlare,  non innescare nuove polemiche; sono affezionato al mio paese e alla mia azienda. E’ una questione che devo risolvere senza il clamore della stampa”.  Rispettiamo il suo desiderio, ma non lo condividiamo. Che un cittadino, anzi un operatore agricolo, un produttore, non possa sostare nell’unico luogo di accesso alla sua cantina, non pare un avvenimento riservato, strettamente personale. Certo, potremmo aggiungere che si tratta di una vicenda singolare ed insolita proprio nei paesi dove il Comune non si può permettere il vigile urbano in servizio stradale e si ricorre alla supplenza della Polizia provinciale.

Tra l’altro in un’area, quella della statale del Colle di Nava, con la nomea di ‘strada della morte’ per il susseguirsi di incidenti anche mortali, causa quasi sempre l’elevata velocità. Non è un mistero che negli week end si trasforma in pista da corsa per decine di centauri diretti al mare e poi al ritorno. Inutili i cartelli di limitazione della velocità, le segnalazioni sull’asfalto. L’unico vero dissuasore sarebbero dei rilevatori fissi, così come accade, in comuni del vicino Basso cuneese e poi c’è l’esempio prova del nove della Sopraelevata a Genova. Qui il deterrente verbali ha fatto da educatore per la stragrande maggioranza di motociclisti ed automobilisti indisciplinati.  Con ottimi risultati in termini di sicurezza ed un utile tornaconto per le casse comunali.

Ci sono altri aspetti al di là dei cinque verbali per divieto di sosta che meritano di essere ricordati nell’album della storia di questi borghi quasi abbandonati al destino. L’azienda di Destefani si chiama Gianan, cosi era chiamato il capostipite dei “Gianai” soprannome della famiglia Nano della quale Antonello è il penultimo discendente, dopo di lui la figlia Martina che fa l’alberghiero settore cucina. Una fonte attendibile riferisce che Destafani avrebbe espresso la volontà di trasferirsi in Riviera, dopo essere rimasto 16 anni cittadino di Pieve di Teco, tornato al paese dove ha fatto ristrutturare l’antica dimora famigliare e per eredità ricevuto gli edifici che si affacciano su una via dell’antico borgo medievale.

Il sindaco Emilio Fossati ha terminato il suo primo mandato, da pensionato e volontario a tempo pieno al lavoro per il Comune

Il sindaco Emilio Fossati, interpellato sulla storia dei verbali al concittadino, risponde con franchezza come è solito fare: “Diciamo subito che c’è il divieto di sosta, non di carico e scarico, nessuno andrà a fare la multa trovandosi di fronte una persona al lavoro. Mi pare che anche la prefettura abbia respinto i ricorsi alle multe. E’ una delle cose che mi rammarica nei difficili rapporti con Destefani: è vero che non si può essere in sintonia con tutti però credo fino a prova contraria di sforzarmi di essere il sindaco di tutti e quando sbaglio lo riconosco. A me risulta che il Fiorino vuoto sia lasciato in strada, in divieto, più ore al giorno, anche da mattino a sera. E’ vero che in passato ci sono state lamentele, ma la ragione prima è garantire in qualsiasi momento il libero transito a mezzi di soccorso. Il divieto, inoltre, non è un’eccezione per la frazione Ponti, è esteso a tutto il territorio comunale nelle zone centrali. Comunque la porta del mio ufficio è sempre aperta e non ho difficoltà ad ascoltare, confrontarmi, capire come possiamo risolvere la questione”.

Il mandato di Emilio Fossati è prossimo alla scadenza, il bilancio lo possono fare i concittadini dai quali emerge un clima di armonia assai diffuso. C’è il Consorzio irriguo con 200 soci, il volontariato è un fiore all’occhiello della comunità che può contare sulla cantoria, sul gruppo teatrale vera e propria rivelazione che meriterebbe più attenzione  in Riviera con le manifestazioni estive. Fossati non è un diplomatico, alle riunioni intercomunali la sua voce spesso è fuori dal coro; il suo chiodo fisso è assicurare i servizi primari nei confronti degli anziani, delle giovani coppie, dei ragazzi. Si è sempre battuto per l’unione e la condivisione dei servizi. (l.c.)

 

L’inizio di via Sant’Anna che immette sulla provinciale n.5 di frazione Ponti, con il cartello di divieto di sosta fino a Piazza Ponti
L’antico edificio che ospita la cantina e l’azienda Gianan nel vecchio borgo di Ponti di Pornassio

 

 

 


L.Corrado

L.Corrado

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