Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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La Società Savonese di Storia Patria compie 140 anni: le sue pubblicazioni raggiungono 240 associazioni, università e accademie, 170 in Italia e 70 all’estero


Le Deputazioni di Storia Patria sono i primi istituti, in ordine di tempo, sorti per promuovere studi storici relativi ai territori degli Stati italiani preunitari e pubblicare opere storiche e periodici.

di Ezio Marinoni

Ingresso della sede di Storia Patria a Savona

La prima “Regia Deputazione sopra gli studi di Storia Patria” nasce nel 1833 a Torino, voluta da Carlo Alberto, Re di Sardegna: dal 1836 al 1860 essa pubblica dieci volumi degli “Historiae Patriae Monumenta” dedicati allo studio della storia del Regno di Sardegna.

Con l’Unità d’Italia, Vittorio Emanuele II estende questa istituzione alla Lombardia (“Deputazione di storia patria per le antiche provincie e la Lombardia”‘). Contemporaneamente, Luigi Carlo Farini, dittatore di Romagna ed Emilia, ne costituisce altre tre (“Deputazione di storia patria per le province di Romagna”, “Deputazione di storia patria per le antiche provincie modenesi” e “Deputazione di storia patria per le province parmensi”). Nel 1862 viene istituita quella toscana e via via le altre, per lo più come trasformazione di preesistenti “Società storiche”.

Nel 1883 nasce l’Istituto Storico Italiano, con il compito di coordinare le attività delle diverse deputazioni esistenti, sostituito nel 1934 dalla “Giunta centrale per gli studi storici”, della quale le deputazioni divengono organi periferici.

Oggi le Deputazioni sono 14; a esse si affiancano 20 Società di Storia Patria, una ristretta cerchia di importanti presenze, che riguarda Regioni (Lombardia, Liguria, Puglia e Sicilia), territori geograficamente individuabili (Valtellina. Valdelsa, Terra d’Otranto, Istria e Dalmazia) e singole province.

La Società Savonese di Storia Patria rappresenta una rarità nel panorama culturale italiano del nord ovest, in quanto ha pari dignità rispetto alla Società Ligure di Storia Patria che ha sede a Genova e alla Società Storica Lombarda.

Viene fondata il 27 dicembre 1885 come Società Storica Savonese, auspice un comitato nel quale spicca Paolo Boselli, futuro Presidente del Consiglio; nel 1916 assume l’attuale denominazione.

La saletta d’ingresso

La Società ha tre principali attribuzioni: pubblicare la serie storica “Atti e memorie” (la prima uscita risale al 1888) una volta l’anno; dare vita alla collana “Fonti e Studi”, con monografie tematiche che devono ottenere l’approvazione di una Commissione Scientifica composta da 15 consiglieri ed eventuali consulenti esterni; perseguire il Progetto Toponomastica Storica (nato nel 2011), che prevede la raccolta di toponimi per favorire ulteriori ricerche in senso etimologico e semantico.

A fine 2021 aveva raggiunto le 42 pubblicazioni; da segnalare, a gennaio 2020, il volume Arcaici Echi. Toponomastica medievale di Savona, introdotto e presentato dal Presidente dell’Accademia della Crusca, Claudio Marazzini.

Ogni pubblicazione della Società Savonese di Storia Patria, in una logica mutualistica di scambio culturale, raggiunge 240 associazioni, università e accademie (170 in Italia e 70 all’estero).

Atti e memorie ha una lunga storia: dal 1888 al 1894 si pubblica la prima serie; prende il nome di  Bullettino dal 1898 al 1906; diventa Supplemento Savonese al Bollettino S.B.S. fra il 1912 e il 1915; dal 1918 al 1965 si chiama semplicemente Atti; assume la denominazione di Atti e Memorie (nuova serie) dal 1967, fino a oggi.

Allo stesso modo, tre sono i dettami della missione culturale: ricerca, divulgazione e tutela. La collaborazione è tenuta in massimo riguardo: dal 2018 si sono sviluppati lavori e progetti con 25 fra associazioni ed enti.

Entrando nei locali sociali, ci troviamo nell’appartamento che fu di Paolo Boselli (Savona 1838 – Roma 1932), al secondo piano di un antico palazzo nel cuore antico di Savona (in via Pia 14/4, attiguo a piazza della Maddalena), lasciato per testamento al Comune con destinazione d’uso alla Società Savonese di Storia Patria.

Salire l’erta scala che conduce al secondo piano, in un silenzioso e antico palazzo, introduce già alla storia. E qui, davvero tutto è storia: l’ambiente, i quadri, i busti, il mobilio, le librerie piene di libri antichi e più recenti, fino all’attualità: si può dire che si percepisca il respiro alto della storia, scritta in contemporanea dai maggiori osservatori e commentatori.

Paolo Boselli

La biblioteca e la raccolta dei testi sono un vanto della Società, che è arrivata a possederne oltre 60.000 (non tutti in questa sede), con le donazioni di archivi privati (i più antichi sono del Cinquecento) e aziendali. Un esempio è il Fondo Sugliani Tissoni, che va dagli Anni Venti ai Settanta del Novecento, tutelato dallo Stato, con circa 5.000 disegni tecnici di fabbricati e abitazioni costruiti nella provincia savonese (gli stabilimenti Ferrania, i rifugi di guerra, i ponti delle autostrade locali).

Il Fondo Antico è stato riconosciuto di eccezionale valore culturale con decreto del Ministero della Cultura – Soprintendenza ai Beni Archivistici e Librari della Liguria lo scorso mese di aprile.

La biblioteca necessita di un direttore, richiesto dal Ministero dei Beni Culturali, che presiede al suo funzionamento sulla base di un apposito Regolamento (attualmente Giorgio Gottardi ricopre l’incarico, coadiuvato dai bibliotecari Ivo Antipodo e Walter Ferro).

Nata a nuova vita negli Anni Settanta del Novecento, grazie a Carlo Varaldo, la Società si è aperta alla ricerca storica nazionale e internazionale; a partire dagli Anni Ottanta è stato Francesco Loni (1935 – 2015) a farla diventare quello che è oggi, arricchendola con pubblicazioni ricercate meticolosamente ovunque (dai mercatini dell’antiquariato ai contatti diretti con gli autori, con ricerche nelle biblioteche e negli archivi privati).

I locali sociali sono aperti nelle giornate di lunedì (14 – 18), martedì (14 – 19) e giovedì (9 – 12), con un orario assai lungo (dodici ore complessive), per consentire il miglior accesso a studiosi e persone interessate, ai soci e agli appassionati che possono utilizzare le attrezzature e partecipare alla attività scientifica e divulgativa attraverso conferenze, convegni e incontri didattici a ogni livello.

All’interno, il lavoro è prestato gratuitamente da volontari appassionati di storia.

Sul sito internet www.storiapatriasavona.it si possono trovare molte informazioni, la storia del glorioso sodalizio e tantissimi testi digitalizzati presenti in biblioteca (frutto del lavoro dei volontari, complessivamente una decina che si alternano fra di loro), oltre 22 mila pagine di testo digitalizzato e fruibile sul sito. Le ultime fatiche hanno riguardato Giovanni Agostino Abate (1495 – 1575, primo cronista della vicenda del Santuario savonese) e Giovanni Vincenzo Verzellino (1562 – 1638), i due pilastri della ricerca storica locale.

Per ogni contatto o richiesta, si può scrivere alla mail: segreteria@storiapatriasavona.it o telefonare allo 019 811960 negli orari di apertura. Tra i soci più gloriosi e meritevoli si annovera Carlo Russo (Savona 1920 – 2007), ex ministro Dc e giudice della Corte Europea  dei diritti dell’uomo; mantenendo poi, alla fine del suo mandato, il titolo di giudice emerito.

La valenza della Società è riconosciuta con la sua rappresentanza nella Commissione Comunale per la Toponomastica e in altre commissioni locali. Inoltre, quando viene attribuita una nuova intitolazione in ambito provinciale, la Prefettura, dopo la delibera, chiede il parere storico della Società: nel rispetto della storia, il nuovo nome non deve cancellarne od oscurarne uno precedente, deve anche trattarsi di un personaggio legato alla storia locale.

Gli Atti e Memorie sono compresi nell’Elenco delle riviste Scientifiche dell’Area 10 dell’Anvur (Agenzia per la valutazione del sistema Universitario e della ricerca, promossa dal Ministero), che ha il compito di sovraintendere al sistema pubblico nazionale di valutazione della qualità delle Università e degli Enti di ricerca.

Nelle stanze sono presenti alcuni ritratti di Principi dell’Accademia dei Padri Scolopi (1) donati dalle famiglie: Paolo Boselli, Flaminio Becchi.

Ogni anno si tiene l’assemblea dei soci, momento di sintesi dell’attività e di proposta per idee e progetti. La quota associativa, che si può definire moderata, è un incentivo ad associarsi a un istituto prestigioso, che cerca di coniugare passato e presente, dedicando attenzione al valore e all’insegnamento della storia, aprendosi a nuovi tipi di studio e ricerca per attualizzare quel messaggio e calarlo nella realtà odierna.

Il Presidente in carica, Danilo Bruno, può essere eletto per un massimo due mandati, dopo di che deve lasciare la carica, in un’ottica di crescita e avvicendamento, uno sprone a non fossilizzarsi sui risultati conseguiti e a creare sempre nuove risorse da valorizzare nell’ambito culturale.

Riavvogliamo il filo del tempo e ritorniamo al 27 dicembre 1885, una data storica importante per la città di Savona: alcuni savonesi, all’epoca tra le migliori risorse intellettuali di una città che si sta espandendo, decidono di unirsi in un comitato per fondare la Società Storica Savonese che, con il nome aggiornato nel 1916 di Società Savonese di Storia Patria, ha mantenuto sino a oggi una inesausta energia di ricerca e proposta.

Di quel comitato fanno parte: un autorevole uomo politico, Paolo Boselli (2); uno degli accademici e scrittori più conosciuti dell’epoca, Anton Giulio Barrili (3); un valente etruscologo, Vittorio Poggi (4); amministratori locali e religiosi noti per le loro innovative ricerche. Al di là delle singole note in calce, ciascuna di queste eminenti figure della storia e cultura savonesi meriterebbe una ben più ampia trattazione individuale a parte.

Da quel giorno sono passati centoquaranta anni, con la Società Savonese di Storia Patria sempre al servizio della città: pensiamo a quanti savonesi si sono formati sulle pubblicazioni di Storia Patria e/o nella sua biblioteca, il loro numero non può essere definito, se non nella cifra culturale trasmessa alla città.

Come sigillo a questa grande storia e testimone verso il futuro, utilizzo le parole pronunciate dal Presidente, Danilo Bruno, in vista della ricorrenza e in un momento particolare: «La Società Savonese di Storia Patria nel 2025 festeggerà il CXL di fondazione. Si tratterà di una data di particolare importanza per il sodalizio e per la città di Savona. La Società sta predisponendo un programma di attività volto in particolare a far emergere il ruolo e la funzione della ricerca storico-scientifica nella costruzione della candidatura di Savona a capitale italiana della cultura 2027 e nella crescita di una nuova cittadinanza europea». Savona non è riuscita, questa volta, a vincere la scommessa sulla cultura, l’appuntamento è soltanto rimandato, a mio avviso.

Nel 1888, la allora Società Storica Savonese inizia la pubblicazione degli Atti e Memorie, proseguita fino a oggi quasi ininterrottamente.  Nel corso della sua storia, inoltre, è stata insignita di molti riconoscimenti per le attività svolte.

La Società ha ora attivato dopo l’acquisizione di numerosi archivi fotografici (a cominciare dall’Archivio Pino Piccardo, agli archivi Ribelli, Sanguineti, …) per giungere a circa 350.000 fotografie, lastre di vetro, negativi, diapositive, che andranno a costituire l’Archivio Pubblico. Fotografico Savonese (APUF). Già ora circa 40.000 fotografie sono visionabili e scaricabili su richiesta tramite un apposito modulo. Il prossimo 21 marzo 2026 presso il Seminario Vescovile si terrà una giornata di studi sul tema: “ Verso l’Archivio Pubblico Fotografico Savonese (APUF) la fotografia come fonte storica” a cui interverranno tra gli altri la Fondazione Ansaldo e la Banca dell’Immagine di Finale Ligure.

Per il quadriennio 2024 – 2027 gli Organi societari elettivi risultano così composti: Presidente: Danilo Bruno; Vicepresidentessa: Eleonora Ponteprino; Segretario: Luca Pistone; Tesoriere: Marcello Penner;  Bibliotecari: Giorgio Gottardi (direttore della biblioteca), Ivo Antipodo e Walter Ferro, con l’ausilio delle Socie Larissa Covelli e Adele Francesconi; Consiglieri con incarichi vari nelle Commissioni interne: Furio Ciciliot, Lia Ciciliot, Maura Fortunati, Giovanni Gallotti, Rinaldo Massucco, Franco Rebagliati, Alessio Rògano e Carlo Varaldo. Collegio dei Sindaci: Maurizio Vivalda (Presidente), Enzo Motta e Piero Pastorino.

A inizio anno avevo intervistato l’allora Presidente Rinaldo Massucco, per un bilancio delle attività e dei programmi della Società. Cfr. Trucioli Anno XIII Numero 70 del 16 gennaio 2025:

https://trucioli.it/2025/01/16/intervista-a-rinaldo-massucco-tra-speleologia-e-ricerche-storiche-per-50-anni-attivo-in-storia-patria-i-positivi-risultati-per-savona-decenni-di-sollecitazioni-ma-quanta-fatica/

Auguro, quindi, buon compleanno e buon lavoro a questa benemerita Società, ai suoi organi direttivi e ai suoi soci attivi, con l’auspicio di poter accompagnare la Città di Savona verso sempre nuove sfide culturali.

Ezio Marinoni

Note

1) Ho raccontato, in breve, la storia degli Scolopi a Savona su Trucioli (Anno XII Numero 6) del 28 settembre 2023: https://trucioli.it/2023/09/28/gli-scolopi-a-savona-1622-2022-la-miopia-della-classe-politica-quattro-secoli-di-istruzione-popolare/

2) Paolo Boselli nasce l’8 giugno 1838 a Savona. Dopo aver frequentato il collegio degli Scolopi, nel 1856 si iscrive alla facoltà di giurisprudenza a Torino, dove si laurea nel 1860. Muore nel 1932,  viene sepolto nel Cimitero Monumentale di Torino, città che gli dedica una lapide sotto i portici di piazza Castello.

3) Anton Giulio Barrili nasce a Savona il 14 dicembre 1836. Il cognome vero era Barile, indicato nel suo primo libro: Drammi, Genova 1857. Si forma presso gli Scolopi a Savona, a Genova consegue la laurea in lettere e filosofia. Dal 1860 è collaboratore assiduo del quotidiano genovese Movimento, fondato nel 1854 da M. Macchi, di cui viene nominato direttore; in tale veste imprime un carattere più battagliero e intransigente al giornale, trasformandolo nell’organo ufficioso di Garibaldi. A Genova fonda, nel 1875, Il Caffaro, nelle cui appendici pubblica i suoi romanzi, che poi l’editore Treves raccoglierà in volumi. Dirige, con Bonghi e Mantegazza, la “Piccola Biblioteca del Popolo Italiano”. Nel 1894 ottiene la cattedra di letteratura italiana presso l’ateneo genovese; nel 1903 ne è nominato rettore magnifico. Vice-presidente della Società Ligure di Storia Patria,nei cui Atti e Memorie pubblica gli scritti editi e inediti di Goffredo Mameli. Muore a Carcare (SV) il 15 agosto 1908. Fra le sue tante opere, sulle orme di Sue e di Collodi, autori dei misteri di Parigi e di Firenze, egli scrive I misteri di Genova, cronache contemporanee (5 voll., Genova 1867-1870), documento prezioso del costume e della cronaca genovese del secondo Ottocento.

4) Vittorio Poggi nasce a Torino il 20 dicembre 1833. Rimasto prematuramente orfano di entrambi i genitori, compie gli studi primari presso il Real Collegio delle Scuole Pie di Savona, ove riceve dai Padri Scolopi un’eccellente educazione intellettuale, morale e civile.  Nel vivace ambiente culturale ligure del tempo, più tardi evocato nelle sue Reminiscenze giovanili, fonda e dirige – con l’aiuto del cugino, l’avvocato repubblicano Giuseppe Carcassi – il quotidiano di interessi economici San Giorgio, convertito in battagliero organo di propaganda monarchica e unitaria con il nome di La Nazione. Pur rimanendo ufficiale in servizio, dal 1874, per un quindicennio, si dedica alla pubblicazione di una trentina di seri studi di antichistica. Lasciato l’esercito, comincia a orientare quasi esclusivamente le sue ricerche verso la Riviera ligure, culla dei suoi avi, dando alle stampe apprezzati contributi in diversi campi. Nel febbraio 1890, per interessamento di Paolo Boselli, è nominato Regio Commissario alla Certosa di Pavia, con l’incarico di elaborare un progetto di riqualificazione e salvaguardia strutturale del complesso. Tornato a Savona, sostituisce il Marchese Carlo Montesisto quale Prefetto della Biblioteca Governativa e dell’Archivio Civico (1892-1914). Muore a Savona il 31 dicembre 1914.

Piazza della Maddalena

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