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Lettera 4/ Israele, Università compromesse con l’occupazione. E zero sanzioni ma contro la Russia sì. Né l’invio di Caschi Blu Onu come in Kosovo o Sudafrica sospeso dall’Onu nel 1974


Alla redazione di Trucioli.it. Non ci può essere pace in Palestina senza una condanna etica e politica del Sionismo politico, un movimento guidato da una ideologia colonialista, di apartheid, razzista, che agisce con la pulizia etnica ed ha in sé i germi del genocidio.

di Ireo Bono*
L’Espresso ha rivelato che i missili iraniani hanno messo in mostra l’apartheid subito dagli arabo palestinesi che vivono in Israele. Esclusi anche dai rifugi antiaerei  costruiti sopratutto nei quartieri ebraici 
Ed infatti nel 1975, quando era forte il movimento di liberazione dei popoli dal colonialismo europeo e l’ONU contava, l’AGO con la risoluzione 3379 equiparò il Sionismo ad un movimento di apartheid, razzista, rinnegando la risoluzione qualche anno dopo, nel 1991, per il prevalere dell’attuale capitalismo.
Gli Ebrei hanno subito per secoli persecuzioni e pogrom e nella II guerra mondiale, ad opera dei nazifascisti italiani e tedeschi, la Shoah, il genocidio che per la mostruosità delle tecniche e della programmazione impiegate è diventato il paradigma di tutti i genocidi, ma il progetto sionista proposto da Theodor Herzl nel Congresso di Basilea nel 1897 per la creazione di uno Stato ebraico in Palestina, in quanto terra natia degli Ebrei e loro proprietà poiché scritto nella Bibbia, era sbagliato ed ingiusto perché quanto scritto nella Bibbia non é una verità storica e soprattutto non teneva conto che gli ebrei palestinesi erano solo il 4% della popolazione e che la Palestina non  era una terra deserta ma là esisteva già un popolo indigeno, gli Arabi palestinesi, con la sua storia e cultura.
Inoltre il Sionismo politico era  contrastato non solo dai Palestinesi ma anche da tanti ebrei, da rabbini e da intellettuali che prevedevano la pericolosità di tale progetto che identificava l’ebraismo con il nazionalismo ed intendeva sostituire in Palestina la popolazione araba con quella ebraica.
Come si apprende dalla lettura dei libri dei ‘nuovi storici’ ebrei, sia i sionisti di destra come Zeev Jabotinsky, Menachem Begin, Yitzhak Shamir, che quelli moderati o laburisti come David Ben Gurion, Golda Meir, Moshe Dayan, progettavano e sognavano uno Stato esclusivamente ebraico dal Mediterraneo al Giordano, o anche più esteso agli Stati vicini, ‘tanta più terra palestinese con il minor numero di arabi’ era il loro motto, mentre la differenza consisteva nel metodo per la realizzazione, più diretto e apertamente dichiarato dai primi e più cauto e diplomatico per i secondi.
Jabotinsky, Shamir, Begin, Sharon, erano veri terroristi appartenenti all’Irgun, alla Banda Stern, all’Unità 101 ma anche Ben Gurion, Dayan, Golda Meir, Yitzhak Rabin, ed in pratica tutti i governi israeliani, hanno usato ed usano tuttora metodi terroristici con gli assassinii extragiudiziali, gli arresti amministrativi, i ricatti, i bombardamenti di Gaza, utilizzando la Shoah come uno scudo protettivo, come se chi ha subito un genocidio potesse fare qualunque cosa e non potesse essere a sua volta responsabile di un genocidio nei confronti di un altro popolo.
Gli sfollati palestinesi non hanno più posto dove andare. Costretti a spostarsi di continuo. Il genocidio si attua anche prendendo per fame, denutrizione e sfinimento

Purtroppo non è così e oggi è evidente che anche gli Ebrei israeliani sionisti stanno attuando da 80 anni quello che Ilan Pappé definisce  un genocidio ingravescente del Popolo palestinese, oggi giunto alla soluzione finale, con la complicità delle lobby sioniste della diaspora, dei governi statunitensi ed europei, dell’informazione mainstream che ha fatto propria la narrazione sionista falsa secondo cui gli Ebrei israeliani sono le vittime, gli aggrediti, mentre i Palestinesi sono gli aggressori, i terroristi, i nuovi nazisti.

La Storia ed i fatti, dimostrano il contrario: gli aggressori, i veri terroristi, sono gli Ebrei israeliani che occupano, insediano e controllano oggi tutta la Palestina, la Striscia di Gaza è distrutta  e ai Palestinesi, il popolo indigeno sotto occupazione da 80 anni, viene lasciata la scelta tra morire uccisi dall’IDF con le bombe, la fame, la sete oppure andarsene non si sa dove, con una diaspora, già oggi, di 6-7 milioni.            
L’unico fatto positivo é che i più critici  nei confronti del Sionismo sono proprio gli ebrei, innumerevoli intellettuali, storici, giornalisti, docenti, antropologi, architetti, e perfino politici ebrei e associazioni per i diritti umani come Hannah Arendt, Baruch Kimmerling, Yeshayahu Leibowitz, Moshe Sharett, Livia Rochat, Primo Levi, Israel Shahak, Yacov Rabkin, Miko Peled, Nurit-Peled Elhanan, Avraham Burg, Michel Warschawsky, Ilan Pappé, Avi Shlaim, Enzo Traverso, Uri Avnery, Jeff Halper, Amira Hass, Gideon Levy, Eyal Sivan, Eyal Weitzman, Moni Ovadia, Peter Beinhart, Yuval Abraham,  972 Magazine, B’Tselem, PHR-I e tanti altri.
Già nel 1944, Hannah Arendt scriveva che uno Stato ebraico sionista sarebbe stato possibile solo espellendo la popolazione araba o trasformandola in una massa di cittadini di seconda categoria, il Primo ministro Moshe Sharett nel 1955 sui suoi diari si chiedeva se nei cittadini ebrei israeliani avrebbe prevalso l’umanità o l’aggressività, la  crudeltà, la guerra permanente contro il nemico, la giornalista Livia Rokach, nel 1980, in un libro ‘Vivere con la spada’ denunciava la militarizzazione di Israele, non uno Stato con l’esercito ma un esercito con al seguito lo Stato, Avraham Burg, ex-Presidente della Knesset, nel libro ‘Sconfiggere Hitler’ del 2007, aveva lanciato un appello alla società israeliana affinché smettesse di vivere sotto la minaccia dell’Olocausto, con la paura, Hitler é morto ed i Palestinesi non sono nazisti, occorre aprirsi al mondo. Lo storico Ilan Pappé che da 25 anni denuncia il Sionismo come movimento colonialista e genocida vede nel comportamento del governo Netanyahu la conferma della sua denuncia e la fine del movimento sionista che in quanto genocida é fuori dalle regole dei diritti umani e del diritto internazionale e dannoso per gli Ebrei  che vivono in tutto il mondo, come già scriveva nel 1994 il Prof. Israel Shahak, sopravvissuto al campo di Belsen, nel libro  ‘Storia ebraica e Giudaismo’
Questi ebrei rappresentano una minoranza degli Ebrei, e diversi non ci sono più, ma danno un po’ di speranza per il futuro, perché solo prendendo atto della criminalità e del fallimento del Sionismo sarà possibile una convivenza in Palestina-Israele tra Ebrei israeliani e Arabi palestinesi.
L’Occidente colonialista ha sempre sostenuto il progetto sionista, prima con la decisione del governo della GB che con la famosa e disgraziata Dichiarazione di Balfour nel 1917 comunicò al Conte Rotschild che era favorevole alla creazione di un focolare ebraico in Palestina, poi con Risoluzione 181 dell’Onu nel 1947, quando l’AGO decise la spartizione della Palestina, illegalmente perché contro la volontà della maggioranza della popolazione araba palestinese, in seguito alle pressioni degli Stati Uniti sui Paesi votanti, per il condizionamento subito dal Presidente Truman da parte delle, allora già potenti, lobby sioniste. E si può dire che tranne qualche rara occasione, come nella guerra del 1956, gli Stati Uniti hanno sempre sostenuto, insieme ai Paesi vassalli europei con la complicità dei media mainstream, l’occupazione e la colonizzazione d’insediamento israeliana della Palestina, garantendo l’impunità ai governi israeliani e consentendo un genocidio palestinese che non inizia oggi, ma con la Nakba del 1948, come denuncia da tanti anni lo storico ebreo Ilan Pappé sulla base di una ricca documentazione.
Non si può comprendere l’attacco della Resistenza palestinese del 7 ottobre 2023 se si ignora la Storia israelo-palestinese, se si ignorano la strage di Jenin del 2002, l’eliminazione dei capi della Resistenza palestinese nel 2004, il fatto che nel 2006 Hamas vinse democratiche elezioni in Palestina ma non poté governare perché Stati Uniti e Israele organizzarono un colpo di Stato contro Hamas con la complicità di Mohamed Dhalan e parte di al-Fatah, le innumerevoli spedizioni militari terroristiche israeliane contro Gaza, particolarmente ‘Piombo fuso‘ nel 2008-2009 e ‘Margine protettivo‘ nel 2014, il tiro a segno dei cecchini israeliani nel 2018 contro i manifestanti palestinesi ai confini con Gaza per ricordare la ‘Festa della terra‘, tutti i rapporti dei Relatori Onu per la Palestina sui diritti umani, in particolare quelli di Richard Falk,  Michael Lynk , Nevanethem Pillay, Francesca Albanese, che denunciano da anni l’illegalità e la criminalità dell’occupazione e della colonizzazione israeliana dei territori occupati e Israele come Stato di apartheid, le interviste ai capi di Hamas, Khaled Mechal, Yahya Sinwar, Ismail Haniyeh, che si dichiaravano disponibili a trattative con Israele per uno Stato palestinese nei confini del 1967, proposte irrise e ignorate da Israele che rispose con altre colonie, il fatto che nel 2018 la Knesset approvò la legge dello Stato-Nazione che conferiva la nazionalità israeliana solo agli Ebrei, il fatto che nonostante l’Onu avesse definito Gaza una prigione invivibile Israele ha stretto sempre di più l’assedio a Gaza e ha aumentato l’espansione delle colonie in Cisgiordania, mentre con gli Accordi di Abramo si cercava decidere la sorte dei Palestinesi alle loro spalle, fino ad arrivare all’attuale genocidio palestinese evidente agli occhi del mondo.
Sembra che solo i leader dei governi europei e l’informazione mainstream non vedano il genocidio palestinese e colpisce il fatto che i politici non facciano nulla per fermarlo, eppure potrebbero interrompere l’invio di armi, gli scambi commerciali, sportivi, accademici con le Università israeliane compromesse con l’occupazione, decidere sanzioni come quelle contro la Russia, inviare i Caschi Blu dell’Onu come in Kossovo, isolare Israele come nel 1974 il Sudafrica quando fu sospesa dall’Onu. In realtà i leader dei grandi Paesi europei vedono il genocidio ma non fanno nulla perché Israele é sotto la protezione degli Stati Uniti, Paese guida del capitalismo mondiale, è  un alleato dell’Occidente, la punta di lancia della civiltà occidentale contro la barbarie islamica, ed é uno Stato economicamente e militarmente potente, all’avanguardia nella tecnologia dell’elettronica e della sorveglianza (Jeff Halper-La guerra contro il popolo), non fanno nulla perché hanno un debito nei confronti degli Ebrei per aver fatto poco per la loro salvezza nella II guerra mondiale, ma soprattutto perché sono complici del genocidio avendo sempre garantito l’impunità dello Stato di Israele.    
Oggi, come chiede la Relatrice dell’Onu, Francesca Albanese, é urgente fermare il genocidio con sanzioni contro Israele e condannare eticamente e politicamente il Sionismo. Ripristinare il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale. Lo slogan “due Stati per i due popoli” é solo fumo negli occhi, é la politica  condotta avanti finora dai governi europei e da quello statunitense, alleati di Israele.          
*Ireo Bono – medico- Savona
2/LA STAMPA DI DOMENICA 31 AGOSTO 2024- Occupazione, carestia, genocidio. Le tre bugie che vanno somatte

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