Trucioli

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Pietra Ligure. I 500 anni dal miracolo di San Nicolò. Poi tre bambini uccisi da un oste e resuscitati. Il patrono predecessore ‘onorato’ nella cappella del cimitero


Il culto di San Nicolò arriva in Italia dopo il 1087, conseguenza delle Crociate e dell’incontro con la civiltà e la cultura orientali.

di Ezio Marinoni

La prima intitolazione della chiesa della “Pietra” era a San Sebastiano; nell’anno 885 essa viene consacrata dal vescovo di Albenga San Benedetto Ravelli, che vive e opera nel IX secolo, di lui abbiamo soltanto una Vita compilata dal cistercense Filippo Malabayla nel XVII secolo, che afferma di aver fatto riferimento alle tradizioni. In quella occasione il titolare della chiesa diventa San Nicolò. A San Sebastiano si riserva la cappella del cimitero, come si rileva dalla visita pastorale effettuata nel 1585 dal Mons. Mascardi.

Il primo documento sul culto pietrese per San Nicolò è un atto che resoconta una vertenza fra il Vescovo di Albenga, Oberto, ed Enrico Del Carretto, Marchese di Savona, datato 1 agosto 1216. Le consuetudini dell’epoca vogliono le chiese con l’abside rivolta verso i Luoghi Santi, anche San Nicolò presentava l’abside rivolta a oriente e la facciata a ponente.

Nella seconda metà del Quattrocento la chiesa viene ricostruita e ingrandita, nuovamente consacrata il 13 giugno 1384.

Arriva l’anno 1525. Una pestilenza falcidia gli abitanti della “Pietra”, i superstiti chiudono le porte della città e mettono le chiavi nella mani di San Nicolò, in una icona di legno dipinta nel 1498 dal pittore genovese Giovanni Barbagelata., attualmente sovrastante l’altare maggiore. I pietresi si rifugiano a monte dell’abitato, dove costruiscono baracche ad uso abitativo. La mattina del 8 luglio il suono della campane a festa risveglia gli sfollati, stupiti e increduli dell’accaduto, in quanto il paese è deserto. Rientrati fra le mura, sulla torre campanaria vedono un anziano uomo in abiti pontificali; qualcuno sale nella cella campanaria, e riscontra l’impronta di una mano sulla campana maggiore, che verrà attribuita all’intervento miracoloso di San Nicolò.

La comunità fa voto di erigere una nuova chiesa in suo onore, ma devono trascorrere oltre due secoli perché ciò si realizzi.

Nel 1745 Anna Teresa Bergallo dona 12.000 lire per la realizzazione della nuova chiesa. A causa di controversie e vari altri problemi, la costruzione inizia nel 1752 e si conclude nel 1791, il 25 settembre di quell’anno viene inaugurata. Occorrono altri 100 anni per la sua consacrazione, avvenuta in data 8 luglio 1891, con una cerimonia concelebrata dal Vescovo diocesano, Mons. Filippo Allegro, insieme a Mons. Tomaso Reggio, Vescovo di Ventimiglia, e a Mons. Giuseppe Marello, Vescovo di Acqui, affezionato ai luoghi di culto del ponente ligure.

Ho raccontato la figura di Mons. Marello su Trucioli, Anno XI, numero 47 del 20 luglio 2023: https://trucioli.it/2023/07/20/san-giuseppe-marello-fra-torino-asti-acqui-e-savona-vescovo-e-fondatore-dei-padri-giuseppini/

Nel 1992 la chiesa è stata elevata al rango di Basilica Minore.

Più immagini, all’interno, ricordano il Santo. La più antica è un tabernacolo murale del XIV secolo, murato nella Cappella del SS. Sacramento. L’oggetto di maggior pregio è la citata icona del Barbagelata, originario della Val Fontanabuona, attivo a Genova dal 1484 (anno in cui è nominato “magister” al 1504). Nei restauri completati nel 2010 si sono ritrovate, intorno alla mano destra del Santo, rigature provocate dallo sfregamento delle antiche chiavi in ferro delle porte che, per la processione del 8 luglio, venivano fissate tramite chiodi alla icona. Troviamo, inoltre, due gruppi statuari riconducibili alla Confraternita dei Disciplinanti e il loro gonfalone processionale.

Nella chiesa ammiriamo anche un gruppo statuario più recente, commissionato nel 1877 dal prevosto don Giovanni Bado allo scultore Antonio Brilla, per ricordare il miracolo dei tre bambini uccisi da un oste e resuscitati da San Nicolò.

Il 29 giugno 1944 un bombardamento colpisce Pietra Ligure e provoca gravi danni al quartiere retrostante la chiesa; per effetto delle deflagrazioni, due vetrate vengono frantumate dallo spostamento d’aria, ma in quella di sinistra rimane intatta la figura del Santo con la mano benedicente. Il fatto è stato inteso come un nuovo miracolo del Santo, di cui si sta celebrando il quinto centenario del primo miracolo pietrese.

Da amante dei segreti e dei misteri, dopo aver letto le cronache, un dubbio emerge: se tutte le chiavi della città erano state “consegnate” all’icona, come suffragato anche dai successivi riti dei Disciplinanti, come sono rientrati in città gli abitanti? Forse scavalcando le mura?  Ad ogni modo, le storie, le tradizioni e persino le leggende, mantengono il loro fascino: a prescindere dall’esatto svolgimento dei fatti, ricordiamoci che ogni leggenda contiene un fondo di verità, e questo ci basta.

Ezio Marinoni

POST FACEBOOK DEL SINDACO DE VINCENZI –

8 luglio 2025 | Cinquecentenario del Miracolo di San Nicolò.
Grazie al Vescovo diocesano S.E.R Mons. Guglielmo Borghetti e al Parroco della Basilica di San Nicolò Don Giancarlo Cuneo. Grazie ai Sindaci del territorio e alle molte Autorità civili, militari e religiose che hanno voluto condividere con noi questo anniversario veramente importante. Grazie a chi ha partecipato, a chi ha lavorato dietro le quinte, alle decine e decine Confraternite provenienti da tutta la Liguria, al Circolo Giovane Ranzi e a tutta la nostra comunità. Grazie a chi ha realizzato la magia dello spettacolo piromusicale che ha concluso una serata che non dimenticheremo. Insieme abbiamo reso possibile un evento straordinario, una festa meravigliosa, un momento unico che ha unito fede, storia, tradizioni, luci, colori, suoni, stupore ed emozioni nel cuore di Pietra Ligure.

POST DI ANGELO VACCAREZZA-

Buongiorno Amici. Ieri, insieme al Sindaco Luigi De Vincenzi, ho partecipato alle celebrazioni in onore dei cinquecento anni del miracolo di San Nicolò. La tradizione narra che nel lontano 1525, il Patrono intervenne prodigiosamente per debellare una devastante epidemia di peste che stava flagellando la città. Questo evento straordinario venne riconosciuto come un vero e proprio miracolo, un segno tangibile della protezione di San Nicolò sulla sua comunità. Da allora, ogni anno, Pietra Ligure ha rinnovato la propria gratitudine e devozione con solenni celebrazioni, una toccante processione e tantissimi festeggiamenti. È stata una bellissima emozione vivere le gioie di questa serata magnifica, celebrando una commemorazione unica che abbraccia tradizione, devozione e spiritualità. #laprovinciadisavonaprimaditutto
LE FOTO SONO STATE RIPRESE DALLE PAGINE FACEBOOK DEL SINDACO E DEL CONSIGLIERE REGIONALE VACCAREZZA.


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Ezio Marinoni

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