“I turisti vengono in Liguria al 95% per andare al mare”. Non da oggi la categoria dei Bagni Marini di Alassio (un centinaio di concessionari) è quella che esercita il maggiore potere (dietro le quinte) nel governo della città? Da anni regno del centro destra.
Non è neppure la categoria più numerosa operante in città, ma il peso, che ha sempre saputo imporre nelle scelte e nella spesa dell’Amministrazione pubblica, è alla luce del sole. Anche se c’è chi cerca di ‘deviare’ la realtà, la trasversalità di interessi in un legittimo business nello sfruttamento del litorale più ricco ed attraente della Liguria. Finora neppure la minoranza consiliare e il premiato dagli elettori, Jan Casella, ha manifestato dubbi e perplessità sulla mega spesa (soldi pubblici) alla voce ‘ripascimento arenile‘. Tanta manna piovuta dal cielo. Casella, del resto, più che a sinistra, è un ‘moderato che pesca voti anche al centro’. I suoi lontani predecessori della sinistra avevano ben altra stoffa.
Oggi le polemiche si stanno tuttavia focalizzando sui disagi conseguenti al transito di camion e escavatori su alcune strade del centro a stagione turista-balneare già iniziata.
Ma c’è chi non fa uso della ‘museruola’ (praticata da categorie locali come Confcommercio, Confesercenti, albergatori, agenzie d’affari) a meno che non siano tutti convinti, in perfetta buona fede, che siamo di fronte ad un’opera di bene collettivo (risorsa spiagge) di cui si deve far carico la comunità tutta. Del resto il potente (diamo a Dio quel che è di Dio) presidente Confcommercio provinciale e vice presidente vicario Sib nazionale, Enrico Schiappaopietra (Sindacato italiano balneari aderente a Fipe/Confcommercio e Fiba-Confesercenti), ha dichiarato nel giorni scorsi a IVG.it (Sandro Chiaramonti): “In provincia di Savona abbiamo le spiagge più belle della Liguria…. I turisti vengono in Liguria al 95% per andare al mare e dunque dobbiamo assicurare agli alberghi un posto in spiaggia per i loro clienti”. Gli hotel, purtroppo, che da anni sono afflitti da chiusure e trasformazione in seconde case non perchè i loro clienti non trovino posto in spiaggia. Dunque ‘calma Trinchetto‘ negli investimenti outdoor di cui tanto si parla per destagionalizzare. Incentivi, promozione, manifestazioni dovrebbero, di conseguenza, tener conto di ‘quasi tutti al mare’ e ‘prima di tutto il mare’..
RIPORTA UNA NOTA DELL’ARCHITETTA ALASSINA CRISTINA VIGNONE (Da architetta si è trasformata in professionista nel settore del turismo, in rigeneratrice urbana ed esperta di innovazione sociale vedi…..).
Per quanto mi riguarda penso che definire “opere di difesa del centro urbano prospiciente il litorale” un intervento di ripascimento finanziato con 3,5 milioni di euro di fondi pubblici erogati dal Dipartimento della Protezione Civile non è solo inappropriato, ma rappresenta una vera e propria presa in giro nei confronti dei cittadini.
Questo intervento, realizzato nei mesi di aprile, maggio e giugno — in piena preparazione della stagione balneare — si configura chiaramente come un favore diretto agli stabilimenti balneari, camuffato da opera di pubblica utilità. E tutto questo senza nemmeno entrare nel merito dell’impatto ambientale causato dal via vai continuo di decine e decine di camion che viaggiano sulle strade e perfino sulla spiaggia, comportando consumo di suolo, inquinamento, disturbo agli ecosistemi costieri e un rischio concreto per la sicurezza delle persone.
È inaccettabile che risorse pubbliche, destinate alla tutela del territorio e alla sicurezza dei cittadini, vengano impiegate per sostenere interessi privati, mentre si continua a ignorare ogni seria riflessione sull’efficacia e sulla sostenibilità reale di questi interventi.“
COMMENTI SOCIAL/Daniele Negro, già sindaco di Pietra Ligure: ‘Mi dirai che non sono affari miei…..ma io mi sono sempre chiesto perché Alassio non ha mai voluto far ricorso alle barriere soffolte. Forse perché si vergogna? A Pietra se non avessimo quelle, grazie al porto di Loano il mare sarebbe già sulla passeggiata!’
Cristina Vignone: “Il ripascimento oltre ad essere auspicabile, è utile e necessario, ma in tempi e modi differenti quando è opera di difesa del centro urbano. Il passato ci ricorda che le grandi mareggiate che danneggiano o distruggono avvengono in autunno come le più recenti del 2018 e 2020. Se il ripascimento è fatto ad aprile, maggio, giugno è per ampliare lo spazio ad uso degli stabilimenti balneari”
Daniele Negro: “Hai pienamente ragione. Io però ho sempre pensato che non fosse l’unica soluzione“.
Paolo Bonelli (Responsabile gruppo di ricerca presso GSE, ricerca sistema energetico, laureato a “La Sapienza”): “La Liguria costiera è ormai in mano agli speculatori e ai cretini di villeggianti che vanno a spendere capitali per ammucchiarsi come pesci morti! Non mi avranno mai! Intendo, ovviamente, durante la stagione calda”.
RIPORTAVA IVG.IT A FIRMA del direttore editoriale Sandro Chiaramonti il 28 marzo 2021: “Alassio. Un fiore sta crescendo in Riviera, il fiore più bello nel luogo tra i più belli. Torna la spiaggia di Alassio, la vera spiaggia di Alassio. È in atto il ripascimento, ma il cuore batte un po’ più forte perché si cominciano a vedere i primi risultati. La spiaggia è già tornata quella di prima in Borgo Barusso, cioè verso Ponente, verso Imperia, più o meno per un chilometro. Fa il punto Emanuele Schivo, presidente dei Bagni Marini: “I lavori proseguiranno verso il Molo, entro la settimana prossima avremo coperto metà del litorale”. Il piano tecnico è abbondantemente noto, ma non guasta ricordare che la sabbia arriva grazie al dragaggio della nave Cucco (più o meno 50 metri cubi per metro lineare), che aspira nella zona della Cappelletta del porto. Granelli e granelli Made in Alassio, non in arrivo magari da chissà dove, come succede altrove.”
In una recente nota stampa il sindaco arch. Marco Melgrati ha chiarito, tra l’altro: “Il ripascimento sta portando un grande beneficio alla nostra città sia in termini di sicurezza sia a vantaggio delle attività che operano sul lungomare e nelle zone prospicienti il litorale. Ci tengo a sottolineare che il ripascimento da cava terrestre si è reso necessario in questo terzo intervento di ripascimento strutturale che interessa Alassio ed è il risultato di una previsione progettuale approvata da tutti gli organi competenti. Questo in ragione sia della carenza quantitativa di materiale della cava sottomarina dopo i prelievi dei primi due lotti di interventi, corrispondente a quasi 250.000 mc di materiale dragato, sia per la carenza di materiale di idonea granulometria e pertanto senza una stabilità accettabile se non implementato con materiale proveniente da cava terrestre”.