Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Il ‘gioco del Lotto’ nasce a Napoli? No a Genova! Ecco come. E a Torino era il ‘Lotto della zitella’


Quando pensiamo al Lotto, la prima immagine che ci viene in mente è un basso di Napoli, magari nei Quartieri Spagnoli, dove si consulta la “Smorfia” per trovare il numero giusto da giocare, dopo avere fatto un sogno.

di Tiziano Franzi

Insegna di una ricevitoria autorizzata

Ma, con buona pace di tutti i partenopei, il Lotto non è una loro invenzione. Il Lotto è stato inventato a Genova, più di sei secoli fa.

Un po’ di storia- Dobbiamo infatti risalire fino al 1576 per vedere nascere il gioco del Lotto come quello, almeno per grandi linee, che è praticato ancor oggi.
E’ Genova quindi, e non Napoli come molti erroneamente credono, il luogo di nascita del Lotto.
Infatti è qui che tra centoventi nobili genovesi, che si distinguevano per capacità ed esperienza, venivano estratti, due volte l’anno, cinque nominativi che subentravano ad altrettanti membri del Senato e del Consiglio dei Procuratori per i quali era scaduto il mandato elettorale.
Naturalmente tale sorteggio, per le importanti conseguenze che implicava, era seguito con il massimo interesse da tutto il popolo, con la nascita spontanea di scommesse su nomi che sarebbero stati estratti.

Funzionava così: venivano raccolte le poste degli scommettitori, e metà del ricavato veniva distribuito tra chi aveva indovinato i cinque nomi e gli organizzatori. Poco dopo i nomi tra cui scegliere diventarono solo più 90, e – per poter giocare indipendentemente dall’elezione dei Serenissimi Collegi – si trasformarono in numeri. Ecco come mai il gioco del Lotto funziona con 5 numeri da indovinare su 90.
Dopo un primo timido quanto inutile tentativo di proibire scommesse di tal genere da parte del Governo della Repubblica di Genova, ritenendole, in un certo senso, offensive per i candidati stessi, seguì l’istituzione di un vero e proprio banco del Lotto, gestito dai privati.
I cittadini potevano così prevedere, puntando ovviamente alte somme di denaro, i nomi dei nobili che sarebbero stati estratti successivamente e dai quali sarebbe dipeso il futuro della Repubblica stessa.
In breve il gioco del lotto si diffuse un po’ in tutti gli altri numerosi stati italiani (Piemonte, Stato Pontificio, Veneto, Regno delle due Sicilie…..) con caratteristiche leggermente diverse.

A Torino, nel 1674, questa stessa modalità di gioco prese il nome di Lotto della zitella, poiché a ciascun numero era abbinato il nome delle ragazze povere e nubili e i proventi del sorteggio venivano distribuiti loro in dote.

Il gioco, in ragione della sua semplicità, si estese ad altre città italiane, nonostante i tentativi di proibire le scommesse e le minacce di scomunica. Nel 1731, tuttavia, lo Stato Pontificio ne autorizza l’esercizio, destinandone i proventi al finanziamento di opere architettoniche e di pubblica utilità, quali la costruzione della Fontana di Trevi e la bonifica delle paludi pontine.

Con R.D. n. 1554 del novembre 1863 si dava attuazione al giuoco del Lotto, con incluse disposizioni penali al fine di tutelare il regolare svolgimento del servizio e di disciplinare il giuoco anche ai fini fiscali.
Soltanto nel 1871, ad unificazione avvenuta, furono scelte otto città italiana (Bari, Firenze, Milano, Palermo, Roma, Torino e Venezia) denominate comunemente “ruote” o “compartimenti”, a cui si aggiunsero, nel 1939, Cagliari e Genova. Per un misterioso destino, la città in cui era nato il gioco del lotto, è stata scelta per ultima!

Fu però a Napoli che il gioco trovò la sua consacrazione definitiva come gioco del popolo. Il 9 settembre 1682 venne effettuata la prima estrazione ritenuta “ufficiale” con questi numeri: 11-14-20-34-52.

A seguito degli abusi perpetrati successivamente a causa dell’insufficienza di quelle disposizioni, l’amministrazione emanò il R.D. n. 483 del 17 settembre 1871, che inasprì le conseguenze penali per eventuali illeciti. Con lo stesso decreto fu disposto che le vincite non superiori a lire 1.000 potevano, a richiesta del vincitore, pagarsi mediante libretti delle casse postali di risparmio. Il successivo R.D. n. 5744 del 21 novembre 1880 stabilì in quali casi erano permesse le lotterie e le tombole promosse da Corpi morali (beneficenza e “incoraggiamento di belle arti”). Le tombole erano soggette ad una tassa del 20 per cento sul prezzo delle cartelle vendute, mentre le lotterie erano esenti.

La legge n. 498 del 20 luglio 1891, oltre a disciplinare la concessione dei banchi del lotto e chiarire meglio la proibizione dei giochi di sorte per sottrarre la privativa ad ogni concorrenza, diminuì l’aggio ai ricevitori, assicurando così una maggiore entrata per l’erario. Con la stessa legge fu abolita la tassa di ricchezza mobile sulle vincite, che, fino quel momento, aveva causato una flessione delle giuocate. Le estrazioni dovevano avvenire il sabato alla presenza in un luogo accessibile a tutti gli interessati.
Dal 1994 il giuoco del Lotto è affidato all’amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, la quale dà in concessione il servizio alla Lottomatica.

Lo scrittore inglese Charles Dickens (la nipote vive e lavora a Pieve di Teco vedi trucioli.it), che visitò più volte Genova, nel suo “Pictures from Italy” così parla del gioco del Lotto: «”il gioco del lotto garantisce allo Stato introiti immensi e diffonde tra i poverissimi un gusto per l’azzardo che, mentre giova a riempire le casse dell’erario, rovina loro del tutto”. L’inglese, che definisce la smorfia “Divinatore Universale del Lotto”, descrive la disillusione e lo sconforto che coglie i giocatori “povera gente” dopo aver assistito con trepidazione e grandi speranze all’estrazione e alla proclamazione dei numeri vincenti.

Così scrive Dickens: “dove stanno i vincitori, nessuno sa. Certo non sono qui, dove si scorge soltanto una delusione generale che ispira pietà per questa povera gente”. Molto emblematica della situazione è la descrizione che fa l’autore inglese di un fatto che gli è stato raccontato: “Il popolino ignorante crede che ogni cosa ogni avvenimento sia una specie di visione tanto per chi vi assiste che per chi vi prende parte. Mi raccontano la storia di un cavallo imbizzarrito che aveva scaraventando giù un uomo lasciandolo moribondo. Un uomo si trovò sul posto della disgrazia immediatamente dopo si gettò in ginocchio presso lo sfortunato cavaliere e gli afferrò la mano chiedendogli se fosse ancora in vita, quindi esclamò: “se vi sta resta fiato per l’amor di Dio ditemi quanti anni avete affinché io possa giocarmi questo numero al lotto”.»

A Genova, all’inizio di via Del Campo, c’è ancora l’insegna di una antica ricevitoria del Lotto che risale all’epoca sabauda, come dimostra lo stemma.

Insegna di Banco del Lotto in via Del Campo, Genova

Come si gioca- Già nell’origine del termine si nasconde una certa dichiarazione d’intenti: “Lotto” nelle sue accezioni originarie deriverebbe dal francese “lot“, antica parola che indicava “eredità, sorte“. Infatti “dividere in più parti” è in uso comune ancora oggi con il termine di “lottizzare”. Se pensiamo ai “lotti di terreno o di immobili” che costituivano l’oggetto di una vincita per i cittadini, il cui significato in inglese derivava dal verbo “to lot“, “assegnare in base al sorteggio“, ecco che pian piano per associazione, giungiamo a quello che è il significato attuale dei giochi numerici di estrazione a sorte che tutti conosciamo oggi.

Il gioco del Lotto è un gioco di sorte basato sull’estrazione di 5 numeri tra l’1 ed il 90 effettuata su 10 ruote identificate con i nomi di 10 città italiane e su un’undicesima ruota denominata ruota nazionale. La giocata minima è di un euro, con incrementi di € 0,50, la massima di 200 euro. La vincita massima ottenibile, con ciascuno scontrino, è di 6 milioni di euro. E’ possibile giocare al gioco del Lotto tutti i giorni negli orari di apertura delle ricevitorie fatta eccezione dei giorni in cui avvengono le estrazioni del lotto (martedì, giovedì e sabato) in cui la raccolta termina alle ore 19.30.

Le giocate possono essere effettuate a voce oppure compilando la schedina di pre-gioco predisposta dal Concessionario. Il giocatore può scegliere tra uno o più numeri – fino ad un massimo di 10 – compresi tra l’1 e il 90 indicando la ruota sulla quale desidera giocare e le sorti che desidera pronosticare

  • uno specifico numero (estratto);
  • un numero specificando la relativa successione ordinale di primo, secondo, terzo, quarto quinto estratto (estratto determinato);
  • due numeri (ambo);
  • due numeri (ambetto);
  • tre numeri (terno);
  • quattro numeri (quaterna);
  • cinque numeri (cinquina) su una singola ruota o su tutte e dieci le ruote o sulla ruota nazionale.

    Per accedere al gioco su ogni sorte è necessario effettuare la relativa puntata.
    Le vincite derivano dalla corrispondenza dei numeri pronosticati con quelli estratti oppure per la sorte “Ambetto” ogni combinazione di due numeri per la quale risultino estratti, sulla ruota prescelta, almeno uno dei numeri pronosticati dal giocatore in abbinamento ad un secondo numero individuato tra il precedente o il successivo ad uno degli altri numeri pronosticati (vedi d.d. 2013/7649).

    Le ruote sulle quali è possibile effettuare il pronostico sono le seguenti: Bari, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino, Venezia e la ruota nazionale. Per ogni ruota vengono estratti 5 numeri.

    A seconda della combinazione di gioco prescelta, la posta è moltiplicata per i seguenti coefficienti:

  • 11,233 per estratto
  • 55 per estratto determinato
  • 250 per ambo
  • 260 per ambetto
  • 4.500 per terno
  • 120.000 per quaterna
  • 6.000.000 per cinquina

    Il premio massimo cui può dar luogo ogni scontrino di giocata, comunque si ripartito tra le poste l’importo delle scommesse, non può eccedere la somma di 6 milioni di euro.

    I moltiplicatori suddetti si riferiscono ad una giocata su una singola ruota.

    E’ possibile effettuare giocate al gioco del lotto in tutte le sue modalità, in abbonamento per più concorsi consecutivi e fino ad un massimo di 50 compreso quello di emissione.

    Sull’ammontare delle vincite è applicata la ritenuta dell’8%

    E’ inoltre possibile giocare al gioco del Lotto e del 10eLotto anche con modalità a distanza tutti i giorni della settimana dalle ore 00:00 alle ore 24:00. Per effettuare le giocate al Lotto on line il giocatore deve aprire un conto gioco con il Concessionario o con uno dei punti vendita a distanza autorizzati, accedere con le proprie credenziali, giocare la schedina online selezionando le proprie preferenze e attendere l’esito dell’estrazione. Il sistema dei conti di gioco è gestito dal Concessionario. Le regole della partecipazione al gioco on line sono le medesime del gioco presso le ricevitorie del lotto.

    Antichi “bussolotti” in cui erano inseriti i numeri da 1 a 90
    Una antica pagina della Smorfia
    Pagina della Smorfia napoletana

    La Smorfia napoletana e moderna- Originariamente tramandata oralmente e, successivamente, trascritta su carta, la Smorfia è una tradizione di origine popolare che ha un profondo legame con il gioco del Lotto. Ancora oggi, la Smorfia è ampiamente utilizzata dai giocatori alla ricerca di ispirazione per la compilazione della propria schedina come strumento per la scelta dei numeri da giocare associati a particolari esperienze oniriche o ad accadimenti realmente vissuti.

    La Smorfia è una tradizione secondo cui ai numeri corrisponde un significato ben preciso che consente di indagare e interpretare i sogni. È una sorta di “dizionario” che raccoglie una molteplicità di vocaboli relativi a persone, oggetti, azioni e situazioni ai quali è possibile associare un numero compreso tra l’1 e il 90.

    Le origini della Smorfia hanno radici che si perdono nella storia e attribuire la nascita di questa usanza ad un inventore preciso è cosa complessa. Secondo alcune teorie, la storia della Smorfia risale al II sec. d.C. e coincide con la nascita del primo trattato dedicato all’interpretazione dei sogni scritto da Artemidoro di Daldi: un vero e proprio manuale che svela il mistero dei messaggi notturni.

    La teoria più accreditata, invece, attribuisce le origini della Smorfia alla Cabala, tradizione ebraica secondo cui all’interno della Bibbia ogni parola, lettera o segno ha un significato nascosto che può essere interpretato. La cabala cerca di spiegare la natura dell’universo e dell’uomo, associando numeri alle parole, svelandone il significato e le verità nascoste attraverso forme mistiche ed esoteriche.

    La tradizione della Smorfia, nel corso degli anni, si è diffusa su tutto il territorio nazionale, assumendo una declinazione diversa per ogni regione. È usanza comune distinguere la “Smorfia napoletana” dalla “Smorfia moderna”. La Smorfia napoletana è quella classica, che affonda le sue radici nella tradizione campana, mentre la Smorfia moderna raccoglie tutte le altre Smorfie edite in Italia.

    La Smorfia Napoletana

    Quando il gioco del Lotto cominciò ad attirare l’attenzione di numerosi appassionati scommettitori da ogni parte d’Italia e a diffondersi in modo capillare su tutto il territorio nazionale, il popolo napoletano fece confluire nel gioco la tendenza di associare numeri ad eventi tipici della vita materiale.

    La Smorfia napoletana è radicata all’ombra del Vesuvio e si trasmette oralmente da generazioni. Corrisponde ad un’interpretazione tradizionale dei sogni, frutto di un passaparola generato da tutti coloro che, in passato, erano in grado di associare sogni, eventi e ricorrenze a persone o animali. La Smorfia napoletana ha varcato i confini partenopei e si è diffusa in tutta Italia, restando immutata nel corso dei secoli.

    La Smorfia Moderna

    La Smorfia moderna raccoglie al suo interno tutte le Smorfie edite in Italia, ad esclusione della Smorfia napoletana. In questo caso, l’associazione tra numeri ed esperienze oniriche o realmente vissute si basa su un approccio più orientato allo studio e alla combinazione di tradizioni diverse tra loro.

    A differenza della classica Smorfia napoletana, la Smorfia moderna raccoglie interpretazioni in senso contemporaneo e le intreccia tra loro per dare ai sogni un‘interpretazione univoca e fondata su una molteplicità di fonti, sempre aggiornate.

    Il principio su cui si fonda la Smorfia è che ogni esperienza onirica o realmente vissuta ha un significato che può essere interpretato e tradotto in numeri. I numeri associabili ai sogni o a situazioni della vita materiale non sono unici e fissi. Infatti, a seconda delle sfumature, delle circostanze e del contesto di riferimento, le combinazioni numeriche cambiano.

    Uno dei sogni più ricorrenti è quello che ha per oggetto l’amore (amore per il partner, amore per i figli, amore per il lavoro). L’inconscio, in questo caso, tenta di comunicare al sognatore il bisogno di svelarsi o di vivere con maggiore intensità i sentimenti d’amore.

    La Smorfia attribuisce, genericamente, all’interpretazione dei sogni d’amore il numero 7. Se si considerano, però, le sfumature, i numeri corrispondenti cambiano: all’amore non corrisposto è associato il numero 29, all’amore nei confronti di una donna il numero 82 e all’amore intenso e totalizzante è associato il numero 79.

    È bene specificare che non esiste nessuna reale correlazione tra parole, numeri e garanzie di vincita. Si tratta, infatti, di strumenti che i giocatori possono utilizzare per scegliere, divertendosi, i numeri da giocare. Ottenute le combinazioni, possono compilare la schedina del Lotto e giocarla direttamente online oppure stamparla e giocarla in una delle tante ricevitorie
    autorizzate.

    Tiziano Franzi

    Antica schedina compilata a mano presso una ricevitoria

     

     


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T.Franzi

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