Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Borghetto S. Spirito. Qui l’unico edicolante della Liguria che lavora 15 ore al giorno, non fa turni di chiusura e ogni mattina anche il “porta a porta”


Nelle ultime settimane si sono letti due articoli sullo ‘stato di salute’ dei quotidiani della carta stampa e degli edicolanti. Due storiche realtà che da diversi anni attraversano una crisi buia. Quale futuro e quali rimedi?

Il neo direttore del Secolo XIX (tutti i quotidiani sono in ‘picchiata’ nelle vendite di copie, ma in compenso restano in vita) ha rivelato quali sono i giornali che hanno ricevuto contributi pubblici, ultimo aggiornamento 2023. Emerge Libero, che resta il più schierato a destra (batte Il Giornale e La Verità quanto a ‘fedeltà’ al governo Meloni e a Trump). Il direttore responsabile, dal settembre 2023, è Mario Sechi che è stato direttore de Il Tempo (2010-2013), dell’agenzia AGI (2019-2023) e capo dell’ufficio stampa della Presidenza del consiglio (governo Meloni) nel 2023. Sechi è spesso ospite, combattente, a La7 nella trasmissione della Gruber (Otto e mezzo).

IVG.IT DEL 4 MAGGIO 2025 HA TITOLATO: BREVE INCHIESTA A SAVONA E ALASSIO- Salvare le edicole: non solo giornali, ma presidi sociali nelle nostre città a disposizione ogni mattina.Tra i rimedi, la vendita di nuovi prodotti e di altri servizi, oltre a sgravi fiscali. L’articolo (vedi…..) a firma del decano giornalista direttore editoriale Sandro Chiaramonti.

di Luciano Corrado

Massimo Alessi, con la molglie, da 31 anni nell’edicola ormai storica di Borghetto Santo Spirito ai confini con Loano

A Borghetto S. Spirito a gestire l’edicola, sulla statale Aurelia, ai confini di Loano a Ponente, è Massimo Alessi. Trucioli.it 12 anni fa (6 giugno 2013) aveva pubblicato un servizio titolando (vedi……..) “….i 18 mestieri dell’edicolante”.

Un edicolante, senza dubbio, rimasto unico in Liguria, parlando della nostra regione. Abbiamo invano cercato altre conferme simili. L’edicola di Borghetto, un locale di pochi metri quadri, ha compiuto 31 anni con la stesso gestore. Massimo ricorda che aveva compiuto dodici anni e mezzo, proprio di questi tempi, quando ha iniziato ad avere il suo primo datore di lavoro, proprio a Borghetto in un negozio artiginale di quadri e cornici e che poi si è trasferito a Loano.

“La mia sveglia, da 31 anni, ogni mattina, sette giorni la settimana, è alle 5,30″. Alle 6 apre l’edicola, la esemplare moglie collabora da sempre, sacrificando anche la vita in famiglia e crescendo un figlio ed una figlia che ora gestiscono un’attività di parrucchiere -coiffeur molto professionale e apprezzata. Massimo: “Dopo aver sistemato gli arrivi della spedizione mattutina, inizio in motocicletta il ‘porta a porta‘. Nella ‘bassa stagione’ una trentina di copie di quotidiani a bar, locali pubblici e a persona anziane. Nella stagione estiva si raddoppia perchè ci sono anche i Bagni Marini, seppure assai meno rispetto al passato quando i titolari acquistavano più copie.”.

Come giudica e commenta il crollo delle edicole? Si pensi che località del comprensorio come Boissano e Toirano con oltre 2500 residenti che triplicano nella stagione estiva, sono rimasti senza edicola, stessa copione a Balestrino, oppure nella popolosa frazione Verzi di Loano.  E si potrebbe continuare nell’elenco. A Borghetto e in altre località si sono invece ‘salvate’ le edicole  ‘rigenerate’ in bar-tabacchi.

Massimo: “Se si vuole sopravvivere, oltre al non comune sacrificio e dedizione personale, occorre proporre alla clientela altre opportunità di acquisto e servizi, penso alla ricariche telefoniche, alla possibilità di effettuare pagamenti Pos, penso all’opportunità di offrire libri, oltre ad ogni genere di rivista,  giochi ed attrezzature di mare per bambini. Ma su questi ultimi prodotti è impossibile resistere alla concorrenza dei numerosi bazar di extracomunitari che, oltre ai prezzi, fanno orari no stop, giorni festivi inclusi. Insomma direi che è utile che ognuno di noi si specializzi oltre alla tradizionale vendita di giornali”.

A proposito di aiuti, contributi, benefici. Massimo: “Meglio non aggravare la ferita. Si parla tanto e non da oggi, di settore in gravi cresi, come confermano le chiusure in tutte le città e paesi di edicole, nessuno escluso. Versiamo la tassa del suolo pubblico per le esposizione esterne, nel mio caso il marciapiede. Il suolo ed anche il soprassuolo, come la tenda, mentre l’insegna la paga l’editore che si reclamizza. Poi c’è tutta la tassazione che dell’attività commerciale, senza ‘sconti’. C’è l’affitto e nel mio caso posso contare sulla metratura del locale che però comporta qualche sacrificio. In genere è proprio la vita sacrificata che impone il lavoro, i margini di guadagno, che scoraggiano e disincentivano.  Ma assistiamo soprattutto alla rinuncia dei giovani, siano essi single, sia coppie. Non si rassegnano e alla fine gettano la spugna. Se riescono cedono, altrimenti chiudono definitivamente e cercano nuovi sbocchi lavorativi”.

Altri motivi di crisi, di calo nelle vendite di quotidiani e settimanali? Massimo: “Credo che ormai si stia imponendo la politica degli editori che puntano sugli abbonamenti on line, che attraggono soprattutto lettori giovani ma stanno riscuotendo successo anche in altre fasce di età. I novelli anziani, diciamo, stanno diventando frequentatori abituali dei social. Si aggiunga che i giovani, da tempo, stanno disertando le edicole, al massimo qualcuno compra per seguire gli sport, il calcio locale soprattutto e qualche altra disciplina più diffusa e che le cronache riportano”.

Una riflessione dell’edicolante borghettino, quasi storico, arriva anche dai prezzi che i vari quotidiani e settimanali mettono in atto. Se parliamo dei quotidiani con cronaca locale La Stampa costa 1,70,  Il Secolo XIX 1,50. Poi ci sono le promozioni, gli inserti sempre più frequenti che fanno lievitare il costo. La Repubblica, con la cronaca ligure, dal lunedì al giovedì si vende a 1,90 che aumenta di un euro dal venerdì alla domenica. Il più diffuso Corriere della Sera si vende a 1,50 che sale a 2,50 dal venerdì alla domenica.

Massimo e se, si suole dire, tornasse indietro rifarebbe lo stesso percorso di vita? “Bella domanda! Da terno al lotto. Certamente le varie esperienze lavorative insegnano, lasciano il segno. Ho la fortuna di contare su una famiglia unita e che ha praticato il valore del sacrificio, dell’impegno e che nessuno regala nulla se non ci metti l’olio di gomito. Che dire, avrei potuto essere ancora più fortunato, ma credo la migliore fortuna sia quella di essere in salute e non dare calci al lavoro. Certamente se mi guardo intorno vedo che di Massimo ce ne sono davvero pochi. Anche questo mi rende orgoglioso. Penso di resistere ancora, a 62 anni non posso certamente cambiare mestiere, trovare un acquirente non è cosa semplice. Insomma, devo accontentarmi, vivere con la soddisfazione di ritrovarmi clienti fedeli,  scambiare quattro chiacchiere, anche se non tutti sanno apprezzare, anzi anche su questo fronte i tempi stanno terribilmente cambiando; c’è chi ha molte pretese. Io sono sempre lo stesso, con qualche esperienza di vita in più.”

Luciano Corrado 


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