Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Un rebus le ‘due ruote’ della Polizia locale? A Loano, Finale, Spotorno, Varazze. ‘Per informazioni faccia istanza di accesso agli atti’


Sono 57 anni trascorsi da ormai veterani cronisti, anche della provincia di Savona. Mai ci saremmo immaginati quanto abbiamo vissuto di persona in questi giorni. Domanda ai comandi Polizia locale: ‘In servizio utilizzate scooter o motocicli?”. Se si, il personale è  dotato del ‘giubbotto di protezione’?

di Luciano Corrado

Con una inattesa e sorprendente esperienza. Al cronista che si qualifica (“Sono Luciano Corrado, giornalista professionista, coordinatore di Trucioli.it”) dall’altro capo del telefono (ufficio comando Polizia locale) c’è chi risponde: “Non possiamo dare queste informazioni (ovvero fare servizi anche in scooter o moto-mezzo) occorre inviare un e-mail, meglio se con posta certificata, per accesso agli atti“. Avete letto bene? ‘Accesso agli atti. Accade a  Loano, Finale, Spotorno, Varazze.

La norma recita: “La semplice visione di atti o documenti amministrativi è gratuita salvo i diritti di ricerca d’archivio senza rilascio di copie di atti, pari a € 35,00″.

In realtà ci siamo resi conto che prima d’ora pare che nessun cronista avesse affrontato la tematica che dopo tutto non pare una ‘cosetta da poco’. una virgola. Altrettanto strano è che sia accaduto solo a noi – e non da caso raro- di percorrere l’Aurelia, di domenica mattina, da Savona ad Andora e nel tratto da Finale-Alassio, imbatterci in ogni località, sull’Aurelia, con un’auto di pattuglia della Polizia locale. E nelle stesse ore, imbatterci in pattuglie, magari nello stesso Comune, sempre auto-munite, di Carabinieri, Polizia stradale e Polizia del Commissariato di Alassio. Più precisamente tra le 9 le 13.

Semplice quesito. C’è un coordinamento provinciale del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica (con al vertice il prefetto e il questore, i vari comandi, i sindaci o loro delegati) che consiglia, la domenica mattina, pur in assenza di avvenimenti sportivi o emergenze varie, di ‘presidiare la statale Aurelia’, in alcuni casi dotati di Auto stystem. Il sistema è in grado di rilevare, attraverso la scansione della targa, irregolarità come auto rubate, poste sotto sequestro o inserite nella black list della Polizia, veicoli circolanti senza copertura assicurativa e revisione. Sanzione pecuniaria minima per chi è senza assicurazione o scaduta da 15 gg. è da 841 ai 3.287 €. Oppure senza recisione da  173 a 694 €. Per la polizia locale parte finiscono al Comune e una piccola percentuale allo stesso corpo municipale. Infine perché negli altri giorni della settimana i controlli non sono così sistematici nelle varie località che, almeno nel nostro caso, abbiamo accertato? Non parliamo delle ore notturne per richiesta intervento con incidente stradale (strade statali, provinciali, comunali) con o senza feriti gravi. Esclusi incidenti con vittime e blocco totale del traffico. Non è una rarità attendere a ponente una pattuglia della Polstrada che, unica in tutta la provincia, si trova in servizio nel levante.

Il prefetto -a Savona, da fine dicembre 2023, è arrivato da Ascoli Piceno Carlo De Rogatis, 63 anni, in sostituzione di Gullotti destinato, dopo che il Ministero dell’Interno lo ha collocato fuori ruolo, quale neo componente del Consiglio di Giustizia amministrativa per la Regione Sicilia-; il prefetto, dicevamo, né è consapevole ? Idem per i servizi che sono disposti dai comandanti provinciali dell’Arma, della Polizia Stradale (sempre più decimata), dal Questore. Dallo scorso anno, 2 ottobre 2024, è ritornato nella Città della Torretta, dopo otto anni, il Dirigente Superiore della Polizia di Stato, Giuseppe Mariani, 58 anni, leccese. Dobbiamo procedere anche in questo caso con ‘accesso agli atti delle nostre istituzioni statali’?

Una doccia fredda, nell’ultra decennale mestiere, prima con La Settimana Ligure, poi Nuova Liguria, Gazzetta del Popolo, Nuovo Cittadino, La Gazzetta del Lunedi, e soprattutto oltre 30 anni al glorioso Secolo XIX. Ora la provincia di Savona ha un nuovo capo redazione Dario Freccero – dopo il benvenuto divorzio dalle redazione unica con La Stampa e col neo editore del quotidiano genovese. L’imprenditore, nato a Sorrento nel 1940, si chiama Gianluigi Aponte, multimilionario, titolare della Msc crociere e non solo-. Il Secolo XIX-Savona ha ripreso grinta, più ‘cane da guardia del Palazzo’, più notizie di giudiziaria un tempo la maggiore forza nei contenuti. Ora più servizi di approfondimento e argomenti inediti di cronaca bianca, ‘buchi’ alla concorrenza, il ritorno del fotoreporter storico nel ponente Silvio Fasano. E finalmente si è invertita la china della perdita copie, se ne sono già recuperate un migliaio, nonostante ci siano paesi nell’immediato entroterra, con oltre 2 mila residenti, rimasti senza edicola, già chiuse da oltre un decennio in tutte le località montane, pure nella stagione estiva quando si ripopolano di vacanzieri.

Antefatto. Nel modesto lavoro da volontari per Trucioli.it, al tredicesimo anno di vita, è capitato parecchie volte in passato di ammirare le nuove moto acquistate dai Comuni per il corpo dei ‘vigili urbani’. Più volte le abbiamo fotografate in questa o quella località rivierasca. Se non sbagliamo si è arrivati, sulla base di una cilindrata più potente, a spendere anche 18 mila € a motomezzo. Poi sono via via ‘scomparse’ con Polizia locale solo in auto, pochi casi esclusi sembrerebbe, ma ora abbiamo appreso nella nostra piccola inchiesta che non è proprio cosi.

Veniamo alle singole località. Andora. Vengono utilizzati diversi scooter e ciclomotori. Le moto sono in magazzino ed hanno bisogno di manutenzione preventiva prima della messa in strada.  Laigueglia. In uso scooter  e un ciclomotore elettrico. Alassio. In uso moto, scooter, velocipidi. Albenga: scooter e moto. Ceriale. Motocicli solo per servizi particolari. Borghetto S.Spirito. Al momento nessuna due ruote, nessun commento in merito. Pietra Ligure. In uso motocicli. Borgio Verezzi. Solo scooter, di più nulla da aggiungere perchè sarebbe una notizia ‘riservata’. Noli. Il telefono del comando (dott. Nicola Panizza) squilla invano per oltre un’ora con quattro tentativi. Bergeggi. Risponde solo la segreteria ‘Per pronto intervento telefonare a…..’.Vado Ligure. Rimasti senza scooter e moto. Tutti in magazzino e in corso la vendita attraverso la ‘manifestazione di interesse….’. Savona.No scooter solo moto. Albissola Mare. Scooter e moto. Albisola Superiore. ‘Vespette’ , no moto. Celle Ligure. Motocicli, ma per sapere se è in dotazione anche l’abbigliamento si deve inviare una richiesta via e -mail.

LA MOTIVAZIONE DELLA NOSTRA MINI INCHIESTA A SCOPO GIORNALISTICO- 

Anche se siamo un piccolo blog con tanti benemeriti volontari che collaborano senza alcun interesse venale, riceviamo  spesso segnalazioni. Sono cittadini qualunque che ci chiedono perchè non si vedono quasi più sulle nostre strade Polizia locale in servizio con ciclomotore  o motociclisti (motomezzi). C’è chi ricorda in passato di aver letto articoli sui media locali in cui si dava conto di acquisti motorizzati in dotazione alla Polizia locale. Insomma da medaglia di efficienza e sensibilità anche da parte dell’Amministrazione comunale, con dichiarazioni di soddisfazione ora del sindaco, ora dell’assessore competente.

L’ultima mail di un lettore dice: “Praticamente per usare le ‘vespette’ e moto i vigili urbani, di qualunque comune, si devono vestire come motociclisti. Gli agenti non vogliono indossare l’abbigliamento perché è scomodo e fa caldo? No i comandi non vogliono rischiare il penale. Infatti se si guarda intorno non si vede più agenti di Polizia locale che si spostano su due ruote. Non è colpa di questo o quel comandante o dirigente. Una volta gli agenti salivano in Vespa così come erano vestiti, oggi è penale per chi glielo permette ed ecco che tutti oramai si spostano in auto.
2/DA IL SOLE 24 ORE DEL 24 SETTEMBRE 2021-  Polizia locale, il comandante deve fornire agli agenti in moto il giubbotto di protezione. Ad affermarlo è la Cassazione che conferma la condanna già inflitta dai giudici di merito. Il comandante della Polizia municipale, in qualità di datore di lavoro, è tenuto a fornire agli agenti che utilizzano le moto di grossa cilindrata, oltre al casco, anche gli opportuni dispositivi di protezione individuale (Dpi). In caso contrario è punibile per il reato previsto dagli articoli 18, comma 1, lettera d) e 55, comma 5, lettera d), del Dlgs 81/2008 (Testo unico sulla sicurezza sul lavoro). Ad affermarlo è la Cassazione con la sentenza n. 35218, depositata ieri, che conferma la condanna già inflitta dai giudici di merito.

Il caso – Protagonista della vicenda è il comandante della Polizia locale di un paese ligure, il quale aveva da sempre scelto di fornire agli agenti conducenti di moto pesanti soltanto il casco integrale e non anche il vestiario e ogni altro accessorio protettivo previsto per l’equipaggiamento. La motivazione della scelta era data dal fatto che tali agenti erano perlopiù impiegati nel centro abitato, dove non era possibile viaggiare oltre i 50 km/h, e che l’abbigliamento da motociclista avrebbe potuto provocare, specie d’estate, «problemi termici ed ergonomici». Inoltre, lo stesso Dvr (Documento di valutazione dei rischi) indicava quale criterio di scelta il tipo di servizio effettuato e non anche il mezzo utilizzato. In sostanza, per il pattugliamento in centro era sufficiente il casco.

La decisione- Di diverso avviso si mostra però la Cassazione che, così come già fatto dai giudici di merito, condanna la scelta del comandante. I giudici di legittimità sottolineano come “il completo da motociclista” sia a tutti gli effetti un Dpi, in quanto presenta tutte le caratteristiche necessarie per garantire la protezione contro i rischi minaccianti la sicurezza o la salute durante il lavoro, così come dispongono gli articoli 74, 76 e 77 del Dlgs 81/2008. Tali disposizioni impongono, infatti, che i dispositivi debbano essere «adeguati ai rischi da prevenire», «alle condizioni esistenti sul luogo di lavoro» e «adattati all’utilizzatore secondo le sue necessità».
Come anche desumibile dall’ordinamento della Polizia locale della Regione, le attrezzature destinate a essere indossate dal motociclista servono «allo scopo di proteggerlo contro il rischio di caduta», che è insito nell’uso di un veicolo a due ruote, con deroga soltanto per gli scooter e per le moto di cilindrata inferiore, essendo prevista, a differenza del Dvr, una distinzione non in funzione dell’uso del veicolo, bensì in relazione al tipo di veicolo utilizzato. Pertanto, chiosa la Suprema corte, se lo stesso ordinamento della Polizia locale, «che riproduce le disposizioni del Testo unico sulla sicurezza nel settore della polizia locale, prescrive i DPI per gli utilizzatori delle moto di grossa cilindrata, l’Amministrazione è tenuta a fornirli».


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