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Neurologia/ Dormire poco o troppo. Ecco quali i maggiori rischi di salute e di morte


Dormire poco o troppo si associa a maggiori rischi.

a cura di Jama Network Open, Neurologia

Sono state definite nove traiettorie del sonno in base alla variazione del sonno nell’arco di 5 anni tra l’arruolamento del partecipante e il periodo di monitoraggio che è durato in media 12 anni.  Dormire poco (meno di 7 ore per notte) o troppo (più di nove ore) per diversi anni di seguito si associa a maggior rischio di morte per tutte le cause, un rischio del 29% maggiore in media e del 32% in più per persone che passano col tempo dal dormire troppo al dormire troppo poco.

Lo rivela uno studio su quasi 47 mila individui pubblicato su Jama Network Open e condotto da esperti della Vanderbilt University Medical Center, a Nashville in Tennessee.  Sono state definite nove traiettorie del sonno in base alla variazione del sonno nell’arco di 5 anni tra l’arruolamento del partecipante e il periodo di monitoraggio che è durato in media 12 anni. Nel corso dello studio sono stati registrati 13.579 decessi (4135 per malattie cardiovascolari, 3067 per cancro e 544 per malattie neurodegenerative).

Rispetto alla traiettoria ottimale della durata del sonno mantenuta per i 5 anni di osservazione (un sonno sano di 7-9 ore a notte), le traiettorie subottimali (cioè ad esempio chi passa col tempo dal dormire poco al dormire troppo o viceversa) sono state associate a un rischio maggiore del 29% di mortalità per tutte le cause.  Significa che mantenere un’igiene del sonno sana negli anni riduce il rischio di morte per qualunque causa.

(Jama Network Open, Neurologia)

2/Apertura h24 PPI di Albenga. Il sindaco Tomatis: “Bene. Ora seguano i fatti”

Comunicato stampa -“Accolgo con soddisfazione la notizia dell’approvazione unanime in Consiglio Regionale per l’apertura H24 e 7 giorni su 7 dei Punti di Primo Intervento di Albenga e Cairo. Questo rappresenta un primo passo importante verso il riconoscimento delle necessità del nostro territorio e delle battaglie portate avanti con determinazione dal comitato spontaneo #Senzaprontosoccorsosimuore .

L’importanza di avere un presidio di emergenza attivo H24 nell’ospedale di Albenga, una struttura moderna e funzionale che serve un comprensorio di circa 60.000 persone (che cresce ulteriormente nel periodo estivo), è evidente. Sarà fondamentale, inoltre, anche per il Pronto soccorso di Pietra Ligure oggi in sofferenza.Siamo felici che finalmente sia stata compresa la rilevanza di questa richiesta.

Tuttavia, è fondamentale che a questa delibera seguano azioni concrete. Come Amministrazione, continueremo a vigilare attentamente affinché le promesse si traducano in realtà e affinché il nostro ospedale possa garantire un servizio adeguato e tempestivo a tutti i cittadini. Avrò modo di discutere anche di questo tema con il Presidente Bucci durante l’incontro previsto per aprile, ribadendo l’importanza di un impegno concreto per il nostro territorio.

Ringrazio tutti i cittadini, le associazioni e i comitati che hanno sostenuto questa causa con passione e determinazione. La vostra voce è stata ascoltata, e insieme continueremo a lavorare per il bene della nostra comunità.

NOTA RI REDAZIONE- Ci ripetiamo da mesi. Il sindaco di Albenga, in primis, e quanti giustamente ritengono importante l’apertura di un Pronto soccorso nel più nuovo ospedale della Liguria, dovrebbero concretamente indicarci come pensano di organizzare l’operatività con il reperimento di personale medico-specialistico, infermieri, portantini ecc. (vedi l’articolo del medico di base dr.ing Roberto Borri del 7 novembre 2024….)

Tutti i Pronto soccorso della Liguria, Santa Corona non fa eccezione, sono al centro di gravissime carenze di personale medico e non. Protestano, con mille ragioni, gli uni e gli altri, lanciano appelli; le Asl non riescono a trovare neppure più medici a gettoni per supplire a carenze. Ora si pensa di incrementare ulteriormente le buste paga di chi opera nei ‘Pronto soccorso liguri’.

Albenga che pur con un Pronto Soccorso, nei casi più gravi dovrà provvedere al trasferimento di pazienti al Santa Corona, unico Dea  in Liguria con il San Martino. Insomma ci pare utile una soluzione tampone. A meno che il dr. Tomatis, bravo medico di famiglia e buon conoscitore della realtà e delle necessità, non abbia ben chiara una soluzione. Tifiamo per conoscerla, punto per punto, anche senza pretendere l’esclusiva. Un sindaco che almeno finora non ha praticato il favoreggiamento. (L.C.) 

 


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