Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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La pesca d’oro 1924-’25 dei ‘rossetti’ nostrani. Nelle pescherie savonesi venduti tra 64 e 95€ al kg. 2/ ‘Cicciarello di Noli’ manca il regolamento. L’appello di ‘Siccardi pesca’ di Finale Ligure


Ormai i ‘golosi’ di rossetti e che si sono visti privare dei ‘bianchetti’ dal divieto del 2006 dell’Unione Europea, devono rassegnarsi. O li paghi a ‘peso d’oro’, o niente.  Nella stagione di pesca 2024-2005 il prezzo dei nostrani non è mai sceso sotto i 64 € al kg, con punte di 95 nei giorni natalizi e di Capodanno. Eppure non è raro vadano ‘esauriti’ in un paio d’ore dall’apertura delle pescherie. Una significativa fonte di reddito per gli addetti.

Abbiamo notizie solo dal mercato ittico (all’ingrosso) di Savona dove già nella prima asta, all’alba, i ‘rossetti’ del  vanno a ruba. Ogni contenitore che si trova sui banchi di vendita pesa dai 4 al 5 kg. E sul mercato savonese al massimo si sommano 10-15 ‘cassette’ al giorno, condizioni del mare permettendo. Un piatto prelibato e la ‘materia prima’ è di provenienza del Mar Ligure spezzino e del toscano- livornese.

Nel dicembre dello scorso anno, poco più di due mesi fa, l’attesa buona notizia. La Commissione europea ha approvato il rinnovo della pesca in deroga del rossetto. La deroga riguarda sostanzialmente la distanza minima dalla costa e la profondità minima per le sciabiche da natante utilizzate per la pesca della specie ittica rossetto (aphia minuta).
La proroga è stata concessa fino al 31 marzo 2027 ai pescherecci che sono già autorizzati a operare in Italia, e specificatamente per la zona di pesca GSA9 che comprende le acque territoriali adiacenti alle coste della Liguria e della Toscana. I pescherecci potranno pescare da novembre a marzo.
Viene concessa, quindi, la possibilità di continuare la pesca del rossetto effettuata con sciabiche da natante utilizzate da imbarcazioni: registrate nella Direzione marittima di Genova e Livorno; aventi un’attività comprovata di oltre cinque anni in questo tipo di pesca e per le quali sia escluso qualsiasi aumento futuro dello sforzo di pesca; titolari di un’autorizzazione di pesca e operanti nell’ambito del piano di gestione che è stato adottato.
La deroga è stata concessa a seguito dell’adozione a livello nazionale di un Piano di Gestione che è il frutto di un lavoro di squadra svolto attraverso l’operato di un Organismo di Gestione che vede la partecipazione del Ministero delle Politiche Agricole e la Sovranità Alimentare, le Regioni Liguria e Toscana, Università di Genova, Arpat, Crea, con gli Uffici marittimi e le associazioni rappresentative delle imprese e dei pescatori.
“Si tratta del quarto rinnovo di questo piano triennale. Un’operazione concertata di cui siamo soddisfatti, – dicono dal GAL FISH Liguria -, soprattutto perché consente alle barche autorizzate, di praticare un tipo di pesca altamente selettivo che nel periodo che va da novembre a marzo rappresenta un’importante fonte di reddito per le imprese. Una sfida vinta per tutto il comparto della pesca ligure e un punto di partenza per raggiungere altri traguardi che restituiscano dignità ai nostri pescatori. Ringraziamo gli uffici della Regione Liguria, che hanno saputo sostenere in qualità di capofila la richiesta dinanzi la Commissione europea, i colleghi della Toscana, le associazioni di categoria, il comitato di pilotaggio e il Ministero per la grande collaborazione dimostrata”.

Nel ponente savonese, una sola ‘barca’ è autorizzata, ormeggiata nel porto di Loano, il proprietario gestisce un’avvia pescheria nel ponente di Pietra Ligure.

Parliamo sempre delle pescherie dove è possibile trovare, in qualche caso, i ‘rossetti’ provenienti dalla Puglia (Manfredonia) e spesso a metà prezzo, nulla a che fare con il nostrano. Altro sapore e poi meno ‘puliti’ per la presenza di piccolissime alghe di mare.

Così come i bianchetti, bolliti con olio e limone. Un piatto semplice, veloce e nello stesso tempo prelibato. Si possono servire come secondo piatto, magari accompagnato da una insalatina di stagione oppure, in porzioni più ridotte, come antipasto originale e leggero. Sono sempre più rari, per ragione di costi che si dovrebbero caricare sul commensale, i ristoranti dove si possono degustare. Più facile che siano offerti come frittelle.

Due curiosità. Cliccando sul popolare Google si può leggere: I ‘rossetti’ sono dei pesci molto rari da trovare in pescheria o al ristorante, inoltre hanno un prezzo molto elevato (40-50 € al kg). Che dire! Non sono aggiornati almeno per quanto riguarda i  prezzi di mercato in Liguria. I ‘rossetti’ novellame di sardine, d’acciughe ecc., più adulte, sono ancora migliori dei ‘bianchetti’. Il prezzo è ormai uguale a quello dei gamberi rossi o viola di Sanremo.

 

2/COMUNICATO STAMPA DEL consigliere regionale Angelo Vaccarezza che incontrato i titolari dell’azienda di pesca

Gianni e il figlio Raffaele Siccardi durante la visita alla loro azienda di pesca (assai apprezzata per la qualità dei prodotti in vendita all’ingrosso e al dettaglio) del consigliere regionale Vaccarezza

Siccardi, di Finale Ligure.  Specializzati nelle pesca e conservazione di prodotto ittici, Gianni e il figlio Raffaele hanno scelto di portare avanti la tradizione di famiglia.

Negli anni, hanno lavorato con impegno per mantenere in piedi un mondo, fatto di persone e di passione; hanno affrontato il periodo della pandemia, hanno cambiato sede, continuando a portare il loro prodotto anche alle manifestazioni enogastronomiche del territorio, diventando un’eccellenza per qualità e offerta.
Fra le proposte alimentari dell’azienda, il ciciarello merita particolare attenzione: infatti, pur essendo un pesce ottimo, legato all’arte culinaria Ligure, non ha attualmente una regolamentazione definita per quanto riguarda le modalità di pesca.
Il ciciarello è inoltre presidio slow food e a Noli (è infatti conosciuto come Ciciarello di Noli) ci sono imbarcazioni apposite per la sua pesca, che di fatto non possono uscire, mancando il regolamento, che invece esiste per i rossetti.
Il mio prossimo impegno,dichiara il Consigliere Angelo Vaccarezza, sarà, con gli Uffici regionali e l’assessorato competente, di verificare le modalità per far sì che la pesca al ciciarello abbia regole e leggi che ne permettano la pesca, sbloccando un settore che necessita di continuità e sviluppo.

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