Se ci voleva la prova, si potrebbe dire. Ci riferiamo all’ormai annosa questione della conservazione della Riserva Naturale Regionale dell’Adelasia.
di Franco Zunino*
Una Riserva svenduta alla filiera del legname e al cicloturismo, per non dire al turismo gastronomico (riferito a quello che fu il Centro Ecologico e Rifugio Cascina Miera, trasformatosi in un finto agriturismo con solo una mera finalità gastronomica!). Lo scorso 28 gennaio presso il tribunale di Savona è iniziata l’udienza che vede imputati il Sindaco di Cairo Montenotte, il cognato e altri funzionari comunali, per l’avvenuta sistemazione/realizzazione di una strada rurale che penetra nel cuore della Riserva, pur restandone ad essa esterna.
Il presunto reato commesso, sarebbe la distrazione di soldi pubblici (243.000 mila euro) ottenuti dall’Unione Europea utilizzati anche per la sistemazione di un tratto di strada privata. Soldi conferiti al Comune e motivati per opera “rurale”, che la Regione Liguria avrebbe richiesto indietro dopo la notizia del rinvio a giudizio (la stessa minoranza consigliare si è costituta parte civile nel processo).
Ecco cosa, secondo la stampa, avrebbe dichiarato il Sindaco alla stessa, che ci dà la misura di cosa il Comune di Cairo Montenotte abbia sempre inteso per “Riserva Naturale”: “Tutto è stato fatto alla luce del sole, con l’obiettivo di sistemare una strada che era disastrata e ora è a posto. Era ed è pubblica, aperta a tutti ed è usata da escursionisti, da chi accede la bosco per lavorare e tagliare la legna. Sono tranquillo”.
Si lasci pure perdere il fatto che il tratto di strada in contestazione è quello finale, che porta alla casa del genero del Sindaco, visto che non è di pertinenza dell’AIW, e che modesti appezzamenti di terreni sono rimasti in privata proprietà dopo l’avvenuta cessione alla Provincia di Savona di gran parte dei boschi un tempo appartenuti alla Società 3M Italia che li aveva dichiarati “Riserva Naturalistica” integralmente preservandoli per quasi trent’anni… fino al passaggio alla pubblica proprietà.
Cosa che anziché perpetuare la garanzia di salvaguardia, ha scatenato gli interessi di chi vede i boschi soprattutto come risorsa economica. Giova però ora notare come il Sindaco Lambertini consideri questa Riserva Naturale piuttosto come una “riserva di legname”, visto che il miglioramento della strada avrebbe avuto lo scopo di favorire il trasporto del legname. Si noti bene, legname che sarebbe stato pur ben trasportabile anche con lo stato precedente della strada, visto che parlando di boschi si tratta di trattori e camion e non certo di autovetture.
E anche perché la stragrande maggioranza dei boschi serviti da questa strada sono di pubblica proprietà gestiti dallo stesso Comune di Cairo Montenotte. Ma non solo, che lo stesso Comune di Cairo in data 12 aprile 2024, ovvero ben dopo l’inizio dell’inchiesta che lo ha portato sul banco degli imputati, ha deliberato operazioni boschive su ben circa 80 ettari della Riserva, dai quali gli alberi prelevati saranno trasportati a valle e al mercato della filiera del legname proprio mediante questa strada.
Questo in una Riserva Naturale Regionale di, si ribadisce, PUBBLICA PROPRIETÀ! Non resta che dire, Viva l’Italia! E Viva il Green Deal europeo!
Franco Zunino
(segretario generale AIW)