Risposta ad “un tale” che mi cita perché l’ho citato…perché lui ha postato un video…. Che poi ha cancellato!
di Mario Carrara
“Un tale”, un emerito “sconosciuto” che ha pubblicato su facebook un video su una sua “incursione” nella proprietà dell’area occupata da quelli che erano i cantieri navali di Pietra Ligure, riposta una sua dichiarazione nella quale, pur dichiarandosi “divertito” (con tanto di faccetta che ride), però dopo aver “sproloquiato”, dice di eliminare il video che lui stesso aveva convintamente pubblicato e invitato a condividerlo, diffonderlo, divulgarlo.
Noi, premettiamo, di solito non ci occupiamo di sconosciuti che potrebbero anche essere dei “millantatori” o dei “mitomani”, ma in questo caso, invece, è stato giocoforza farlo per varie ragioni. La prima: abbiamo visto autodocumentata e autodenunciata la prova della violazione di una proprietà privata, si presume scavalcando le alte cancellate di protezione sul lato mare del cantiere; poi, l’autodocumentazione di come si possa tranquillamente, in barba a tutti i divieti, infischiarsene e passeggiare per strutture pericolanti, pericolose e fatiscenti, all’unico, dichiarato scopo di parlarne male per descrivere lo stato di abbandono e bruttezza in cui sono degradate. Ma, alla fine della descrizione di tanto squallore, lasciare intravedere una “luce di speranza…” per merito di un progetto che, dichiara lui, “ci fa già sognare ad occhi aperti”, poi, magnanimamente, ci descrive, con la minuzia degna di un funzionario della Camera di Commercio, “CHI” attuerà questa “meraviglia edilizia”, ecco le testuali sue parole: “Grazie al gruppo Polifin, alla controllata Costim e allo straordinario lavoro dello studio GLA – Genius Loci Architects, quell’area tornerà a vivere, intrecciando passato e futuro in un progetto che ci fa sognare a occhi aperti”.
Ma, siccome, i pur tanti milioni di euro e la genialità architetturale da soli non basterebbero per riuscire a concretizzare sì oniriche progettuali intenzioni, ecco che illustra anche “CHI” appoggia e sostiene questa intrapresa; ecco il seguito delle sue testuali parole: “Dietro tutto questo c’è il cuore e la determinazione di Luigi De Vincenzi, il sindaco dal 2019. Una persona concreta, capace di immaginare e realizzare una Pietra Ligure migliore. ❤️ Grazie a lui e a tutta la Giunta Comunale, oggi possiamo guardare al domani con speranza e orgoglio”. Quindi, a sentir questo soggetto, il Sindaco non solo “appoggerebbe” ma starebbe “DIETRO” a tutta questa operazione!
Questo signore “sconosciuto”, ha scritto che non conosce nemmeno il Sindaco De Vincenzi..! Ah, sì?! E se neanche lo conosce, come fa, quali elementi ha per lodarlo in un modo così sperticato, tale che neppure nei vespri della festa patronale si può udire un panegirico encomiastico di tal fatta in onore del Santo? E perché, se pure è cosi spavaldamente sicuro di essere “nel giusto”, di “aver fatto una cosa bella e, soprattutto legittima” a scavalcare le recinzioni del cantiere ed a intrufolarcisi, e, soprattutto di “non aver fatto propaganda”, né “propaganda mascherata” per nessuno, cioè: Polifin, controllata Gestim, super architetti, e Sindaco concreto e determinato, dal cuore “immaginifico” per una Pietra migliore”, ebbene, perché questo soggetto ha, alla fine, deciso di eliminare quel suo video nel quale ha documentato la sua “bravata”?
E se, davvero lui: “Il Sindaco De Vincenzi non lo conosce neppure…”, come dichiara per discolparsi, non è irresponsabile e gratuito tessere lodi a mani basse nei confronti di una persona della quale non si ha neppure conoscenza? Come pur lo sarebbe, all’opposto, se ne parlasse male..? E come fa a sapere che “DIETRO” tutta questa operazione di speranza e rigenerazione edilizia, che “fa sognare ad occhi aperti” c’è proprio il Sindaco De Vincenzi? E cosa vuol dire che Il Sindaco De Vincenzi sta “DIETRO” quest’operazione? “Dietro”, non ci dovrebbero essere e stare solo quelli che progettano, investono milioni e ci vogliono guadagnare dei soldi?
No, a noi pare che l’aver postato il video con l’invito a divulgarlo e adesso averlo eliminato, senza sostanzialmente spiegare il “perché”, perché ha solo affermato, sostanzialmente, che lui non ha fatto pubblicità ad alcuno e che quanto ha fatto è tutto “regolare”, sia un fatto incoerente, contraddittorio e che lascia ancor più sbigottiti, aggravando ancor più i sospetti che questa vicenda sia ben poco chiara e con dei lati “ambigui”. Il sospetto che in questa vicenda si sia quantomeno tentata un’operazione di “propaganda mascherata” per un’operazione edilizia, che non è ancora quella che è stata strombazzata ai quattro venti, ma che, probabilmente, sarà ben più impattante, “cementificamente” parlando, c’era, c’è e rimane.
Ha scritto che, a richiesta, “relinkerà” il video ora cancellato.
Se davvero pensa di aver fatto tutto “regolarnente”: lo ripubblichi, lo relinkeri subito.
Dove non c’è alcun sospetto, ma solo una chiara certezza, sta nel fatto che quel soggetto abbia compiuto un reato, entrando e violando una proprietà privata, scavalcandone le cancellate di delimitazione e protezione. In più “bellamente” passeggiando e filmando in lungo ed in largo dentro un’area piena di pericoli ed insidie perché pericolante, non in sicurezza e, quindi, “pericolosa”.
Il reato che ha commesso non è perseguibile d’ufficio, ma solo a “querela di parte”.
Attendiamo di avere segnali, quindi, se la proprietà decida di sporgere denuncia nei confronti del responsabile. La questione non è di poco conto e non deve essere sottovalutata. Infatti, la “baldanza” di aver pubblicato un video su Facebook, che può essere stato visto anche da minorenni o persone psichicamente instabili o, semplicemente, da “balordi” o malintenzionati potrebbe spingere ad effettuare delle azioni di emulazione, con altre “incursioni” e violazioni. Chi entrasse di nuovo a percorrere l’area del cantiere potrebbe non essere così fortunato, visto che tutta l’area è degradata, e farsi male. Entrare nella stessa area è stato filmato che è facile.
Se non farà nulla, la proprietà dimostrerà di essere quantomeno “connivente”.
E se qualcuno, qualche bambino, entrerà nell’area del cantiere, dopo avere visto come si fa, e si farà male, la proprietà avrà anche la sua dose di responsabilità.
Mario Carrara, consigliere comunale
30 Gennaio 2025
L’integrale dichiarazione postata su facebook dal soggetto responsabile circa l’eliminazione del video:
Ultima ora: ho dovuto cancellare un video poiché ha fatto discutere e sono state fatte alcune ‘strane’ dichiarazioni riguardanti i cantieri Rodriquez a Pietraligure, dove il signor Carrara (sì, proprio lui, il politico di cui si parla tanto in giro) ha lanciato accuse senza alcun fondamento. 😡❌
In un articolo, il signor Carrara ha addirittura avuto l’ardire di definire il mio video come una pura propaganda per conto dell’attuale sindaco, arrivando a dire in consiglio che io sarei stato, tra virgolette, ‘colluso’ con il sindaco. Ma vi pare? Non conosco nemmeno il sindaco, eppure sono finito nel mirino per aver semplicemente riportato fatti verificabili che chiunque può trovare tranquillamente sul web.
Negli articoli linkati troverete tutto quello che è successo e tutto quello che è stato scritto. E se la richiesta sarà alta, non esiterò a rilinkare il video che ho cancellato, perché quando si rasenta la diffamazione a mezzo stampa, è giusto che tutti sappiano la verità.
#Pietraligure #Rodriquez #Politica #Verità #FattiNonParole #prince #Cantieri”
Nei commenti il primo articolo dove sarei stato “accusato” ingiustamente.
2/Rispondo ad un articolo di Trucioli, nel quale un ex consigliere comunale di Pietra Ligure, Edoardo Ciribì, ha scritto la scorsa settimana, citandomi espressamente. Eccocosa lui ha scritto per cui merita la mia risposta: “Invio copia di quanto scrissi ormai tanti anni fa (una quindicina), quando Mario Carrara da assessore della Giunta De Vincenzi approvò quel primitivo progetto che oggi contesta e respinse con l’intera maggioranza di allora la mozione che sotto-scrissi e presentai. 7 aprile 2011”
“Mi ha stupito (e amareggiato) non poco il fatto che l’ex consigliere Ciribì, per la vicenda dell’area del cantiere abbia citato espressamente solo me, che sono anni, ormai, che mi batto per una riutilizzazione delle aree del cantiere “senza o con poco cemento”, senza porto ma con tante spiagge e con tanto verde e servizi, mentre abbia sottaciuto il ruolo ricoperto dal Sindaco De Vincenzi in tutta la vicenda, già proprio in quegli anni e poi, successivamente fino ad oggi, 2025, quale “dominus” incontrastato (fino a quando qualcuno lo fermerà) dell’urbanistica e dell’edilizia a Pietra Ligure.
Sembra che l’ex consigliere Ciribì mi abbia voluto attribuire una qualifica di “incoerente” o di “voltagabbana”, che prima fa una cosa, poi, chissà per quali motivi o interessi, ne fa l’esatto opposto. Meglio ancora: che quando si sarebbe potuto approvare un ordine del giorno contro il progetto del cantiere, invece si respinse! E “chi” lo respinse, ora e sottolineo: “ORA” e soltanto: “ORA”, lo contrasti e vi si opponga. Forse, si insinua, Mario Carrara lo approvò perché era in maggioranza; ora, invece, lo contrasta, perché sta all’opposizione. Quindi, in pratica, per mero “opportunismo e convenienza politica”.
Il problema, tuttavia, è che l’ex consigliere Ciribì è rimasto all’anno 2011; anzi, è rimasto, per essere più precisi, al 7 Aprile 2011! Data della presentazione della sua mozione. Poi, per lui, non è successo più niente di rilevante. La cosa veramente importante e decisiva era la sua mozione che in quel momento fu respinta: tutto il resto che sia successo, non conta. O, forse, non si ricorda tutto quello che sia successo nel frattempo. Un “frattempo” di una quindicina d’anni. E di cose ne sono successe.
Ma andiamo con ordine: perché io ed altri assessori approvammo il progetto c.d. Colaninno e poi lo contrastammo?
Semplicemente perché dal Sindaco che aveva addentellati nel PD e specialmente con il Presidente della Regione Liguria dell’epoca, Burlando, ci veniva detto, a chiare lettere, che “quello era l’unico PROGETTO POSSIBILE”. C’è da ricordare che perché il progetto stesso venisse approvato, si dovette far ricorso al cosiddetto “decreto Burlando”, che prevedeva (e prevede) che le aree industriali avrebbero potuto essere convertite in “qualcosa di diverso”, a patto che permanesse un’attività industriale nell’ambito della stessa area, fossero salvaguardati i posti di lavoro esistenti, si creasse la prospettiva “sociale” di crearne di nuovi, in futuro. Ci veniva detto che, solo a quelle condizioni il progetto avrebbe potuto essere approvato, sennò non se ne sarebbe fatto nulla. A pena di estenuanti lunghissime procedure burocratiche alternative e dell’innesto di un conflitto sociale di non poco conto.
E Ciribì escludeva esplicitamente, invece, l’idea della continuazione di un’attività cantieristica anche ridotta, di servizio al rimessaggio. Lo fece con una frase esplicita proprio nella sua mozione respinta: “promuovendo comunque alternative azioni di tutela delle maestranze oggi occupate” (andate a rileggere l’originale), sia con successive decise prese di posizione, documentate dai giornali (che conserviamo). Quindi, due posizioni ben diverse: l’una che mirava a conservare un minicantiere che avrebbe rappresentato uno sbocco di carattere “sociale” e, soprattutto, l’approvazione “dell’unico progetto possibile”; l’altra, che stando all’opposizione, quella possibilità la negava esplicitamente.
Ma nel corso degli anni successivi del mandato di De Vincenzi, le cose cambiarono perché si ebbe la percezione e la consapevolezza che, in realtà, l’obiettivo di mantenere una struttura minimamente industriale e sociale nell’area, rappresentava solo un escamotage preordinato all’approvazione del progetto. Non solo: che in realtà i posti di lavoro conservati sarebbero stati poco più che una ventina, ma che, soprattutto, con il mantenimento di una cassa integrazione a “tempo indefinito” si mirava ad annullare la consistenza della forza lavoro esistente, incentivandola ad andare in pensione, a trasferirsi, a licenziarsi. In ogni caso: a rassegnarsi. Cosa che avvenne regolarmente qualche anno dopo con il licenziamento e trasferimento di tutti i dipendenti rimasti.
Da qui, sorse spontaneo l’interrogativo: ma se il cantiere non è più necessario, se i lavoratori non si devono più tutelare, se grandi prospettive sociali occupazionali in realtà non sussistono, perché continuare ad insistere nel chiedere, nel progetto, grosse opere “pubbliche”, a carico dei privati, come la struttura, appunto, del nuovo cantiere? E, soprattutto, la costruzione di un nuovo porto? Strutture che, dal computo metrico del 2010 avrebbero dovuto “gravare” sui costi di realizzazione dell’opera per oltre 30 milioni di euro (di allora)? E a compensazione delle quali, veniva chiesto dalla proprietà un “congruo” ristoro e compensazione in termini edilizi, con la costruzione di 200 nuovi appartamenti?
Mi posi e ci ponemmo la domanda: ma non era meglio, a questo punto, eliminare quelle opere pubbliche così onerose, in particolare il porto, così che il costruttore privato non avrebbe più potuto aver la scusa di chiedere compensazioni in termini di edilizia? Non era meglio fare delle spiagge, al posto di un porto, che avrebbero potuto rappresentare un’offerta turistica invidiabile per Pietra oltreché offrire posti di lavoro? E, quindi, con meno costi per opere pubbliche pesantemente onerose, conseguentemente far meno palazzi, meno cemento?
È per questo che sul finire dell’amministrazione De Vincenzi, nella primavera del 2014, io con altri 4 assessori: Rino Cassanello, Rinaldo Inchingolo, Mariangela Palazzo, Daniele Pedemonte, ci opponemmo al tentativo di De Vincenzi di portare in Consiglio comunale la definitiva approvazione del progetto dell’area del cantiere, chiedendo, invece, che l’intera progettazione fosse rivista e tutto il progetto fosse riconsiderato.
Se io mi fossi espresso in un modo, cioè a favore del progetto del cantiere, PRIMA delle elezioni, stando in maggioranza e DOPO, solo dopo averle perse, avessi ribaltato la mia posizione, contrastando quel progetto, avrei potuto essere accusato di essere un opportunista; tuttavia, la mia azione di deciso contrasto al progetto del cantiere, fu PRIMA delle elezioni comunali del 2014, per cui, con queste stesse posizioni, espresse anche in una mia conferenza al cinema teatro comunale mi esposi al giudizio dei cittadini e degli elettori: assumendomene tutte le conseguenze.
Gli articoli dei giornali che pubblico, rendono testimonianza di quello che dico.
E lo dico una volta per tutte. Perché anche De Vincenzi, talvolta, mi ha accusato: “Lei, che per il progetto del cantiere ha votato a favore ed ORA (ORA..!) vi si oppone…!” Lo ha detto anche recentemente durante le ultime elezioni.
Ho scritto queste cose per “rinverdire” la memoria di quelli che hanno “memoria corta” o proprio, per opportunismo politico, memoria non ne hanno. Ma, purtroppo, io tengo tutti i documenti che possono testimoniarlo e documentarlo, smentendo tutti quelli che si approfittano delle amnesie degli smemorati.
Tutto ciò, in ultimo scritto, non vale, ovviamente, per l’ex consigliere Edoardo Ciribì, per il quale il tempo si è fermato al 2011. O meglio al 7 Aprile 2011.
Mario Carrara, consigliere comunale di opposizione.
30 Gennaio 2025