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Intervista/ Francisco Saia, savonese. ‘Miglior talento ligure dell’anno’. ‘Sono nato regista e…’


 Francisco Saia, Savonese miglior talento ligure dell’Anno. Dice di sé: “Sono nato regista” ma è anche scrittore, attore e docente. A Savona non si produce alcunché a livello cinematografico eppure resta una location ospitale per <girare>. Ha molte potenzialità poco sfruttate”.

 di Gianfranco Barcella 

Il presidente Toti premia Francisco SaiaFrancisco Saia è un regista, sceneggiatore e scrittore italiano, noto per essere il 9° regista più giovane al mondo ad aver diretto un lungometraggio, secondo la classifica riportata dal critico cinematografico Frank Twill, nonché vincitore del premio Miglior talento ligure 2021, conferito dal governatore Toti.

Francisco Saia è nato a Savona il 18 settebre 1998 da padre siciliano e madre piemontese. E’ un regista, sceneggiatore, scrittore, attore e docente. Appassionato di cinema sin da piccolo, inizia a girare cortometraggi professionali già dall’età di 15 anni. Dopo essersi diplomato al Liceo delle Scienze Umane, Giuliano Della Rovere di Savona. In seguito frequenta la SDAC, Scuola d’arte cinematografica di Genova laureandosi nel 2018 in regia e sceneggiatura. Poco dopo ottiene anche la qualifica europea di filmmaker cinematografico, frequentando poi anche per un breve periodo il DAMS presso l’Università degli Studi di Torino. Terminati gli studi, Saia realizza il cortometraggio sociale: “Abraham”, riscontrando un discreto successo nei festival nazionali ed internazionali, diventando inoltre uno dei cortometraggi più visualizzati sul web nell’ambito del bullismo.

Nel 2020 si trasferisce  ed inizia a fare la gavetta sui set cinematografici, lavorando come montatore, aiuto regista, assistente alla regia, operatore, aiuto operatore, elettricista e videomaker. Nello stesso anno realizza il suo primo lungometraggio dal titolo: <BOCCACCIO 2020- Novella Trash>, prodotto da FEDIC  e distribuito da Opprime Tv. E su altre piattaforme , rientrando così all’età di soli 22 anni  in una classifica, stilata da quotidiani come La Stampa ed il Secolo XIX e dal critico Frank Twill, come il 9° regista più giovane nella storia del cinema ad aver diretto un lungometraggio.

Nel 2021, Francisco Sala dirige il cortometraggio : “The Double”, riscontrando anche per quest’opera un discreto successo, vincendo diversi premi a livello internazionale in città come Tokyo, Atene, Paranà, Seoul e Hollywood. Oltre a The Double, Saia dirige anche il suo secondo film lungometraggio dal titolo: “Dalì 2021”, un film fantascientifico distopico e surreale, distribuito sempre su piattaforme da Opprime TV.

Il 17 Dicembre 2021, a seguito dei suoi successi in ambito cinematografico in un’età così prematura, Francisco Saia viene premiato come “Miglior talento ligure dell’anno “ dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti; presso il salone : “Orientamenti”.

Nel 2023, Francisco Saia vince il bando selettivo del Ministero della Cultura Italiana , ottenendo i finanziamenti per il suo terzo lungometraggio: “Il ladro di stelle cadenti”, prodotto da Hotcynus Productions in collaborazione con Dee MediaTv e distribuito nelle sale cinematografiche italiane da Emera Film, a partire dall’autunno 2024. Questo film segna un punto di svolta per  il giovane Saia, dato che si trova per la prima volta, a dirigere un film in lingua inglese con un cast dal calibro internazionale che vede come protagonisti: Daniel McVicar, Hal Yamanouchi, Denise McNee, Clizia Fornasier e Jacopo Rampini. Il film : “Il ladro di stelle cadenti”, viene presentato in anteprima mondiale alla 70 a edizione del Taormina Film Festival, come film d’apertura  del festival stesso ed in concorso nella sezione “Officina Sicilia”.

Nel 2024 , con 17 premi e 34 nomination, IMDb lo inserisce nella Top 10 dei registi Unfer-35 più premiati al mondo.

Come è nata la sua passione per la settima arte ed in particolare per il ruolo di regista?

“ Dico sempre di essere <nato regista> perché ho sempre avuto questa passione sin da quando sono nato. Quando ero piccolo, andare al cinema o guardare un film a casa era la mia attività preferita. Sin dalle scuole elementari mi soprannominavano <il regista>, perché  nonostante l’età molto prematura, avevo una grossa cultura  in ambito cinematografico e guardavo anche film di un certo spessore culturale che magari un bambino non vede volentieri.

Questo amore e questa passione per il cinema ha iniziato a manifestarsi vivamente, diventando quasi una vocazione, durante gli anni delle scuole medie. All’epoca realizzavo diverse recensioni per la scuola. Facevo spesso degli interventi, inerenti a vari incontri in ambito cinematografico e inoltre frequentavo spesso corsi scolastici o attività cinematografiche, molte delle quali al Filmstudio. Questa passione poi ha cominciato a diventare una vera e propria attività quasi professionale, durante gli anni del liceo. In quel periodo ho iniziato a girare cortometraggi assieme ai miei migliori amici, principalmente a Villapiana, il mio quartiere d’origine. Erano tutti <corti> che trattavano tematiche e problemi sociali giovanili, tipici degli anni 10 del 2000, come la dipendenza dai videogiochi, la depressione adolescenziale ecc.

Iniziare i primi passi da Savona l’ha favorita o danneggiata?

“In parte mi ha favorito ed in parte ho riscontrato delle difficoltà. Savona è la mia città d’origine, la città  che mi ha cresciuto e che in parte mi ha formato. E’ una città che stimo moltissimo, ricca di storie e di tradizioni, ma spesso poco valorizzata e sfruttata, ahimé  anche dai savonesi stessi. Ha delle potenzialità artistiche, perché non dobbiamo dimenticare che è la città dei due Papi, un’ ex grande repubblica marinara e soprattutto è una città che ha dato i natali a grandi attori, attrici, artisti e personalità pubbliche; (Daniela Poggi, Fabio Fazio, Nando Gazzolo, Annalisa e Stephan El Shaarawy); come ho già accennato in precedenza, la città della Torretta ha molte potenzialità poco sfruttate. In ambito cinematografico potrebbe fare molto di più, assieme a Genova ed a tutto il resto della Liguria. E’ una città molto gradita dai location manager internazionali. Non dimentichiamo che a Savona e nel resto della Liguria sono stati girati molti film di livello internazionale,(Mark il poliziotto spara per primo, Inkheart, Rosy Abate, Holiday); però, il fatto è, che continua a rimanere una terra in cui si gira ma non si produce. Purtroppo non ci sono molte società di produzione e questo è un grande svantaggio! Devo ammettere però, che negli ultimi anni, in questa meravigliosa città sta un po’ crescendo la formazione cinematografica; infatti sto notando che stanno nascendo diverse accademie e corsi cinematografici sia pubblici che privati, e questo mi fa piacere.

Facendo  riferimento invece alla mia esperienza personale, Savona mi ha fornito una buona infarinatura in ambito di formazione cinematografica. Ho frequentato in adolescenza, diversi corsi, tra cui quelli del Cineclub di Savona, diretto da Nicolò Zaccarini, cineclub in cui ho preso parte per molti anni, nonché un cineclub a cui sono molto legato; poi però ho comunque faticato a trovare spazio in questa città e così mi sono spostato a Genova, laureandomi in regia e sceneggiatura alla SDAC di Cornigliano, per poi traferirmi a Roma, facendo gavetta sui grandi set nazionali e lavorando con attori nostrani ed internazionali”.

Quali sono i suoi punti di riferimento nella filmografia del passato e del presente?

“ Mi definisco un regista poliedrico, ovvero non amo seguire un solo autore o un solo stile preciso, ma preferisco ispirarmi a più cineasti con stili ed approcci completamente differenti tra loro, prendendo qualcosa da ciascuno per poi creare uno stile tutto mio, unico ed inimitabile. Nella mia carriera mi sono ispirato a diversi autori del passato tra cui: Billy Wilder (di cui ammiro la sofisticatezza con cui tratta la commedia; infatti considero la sua opera : “A qualcuno piace caldo” (il più grande capolavoro cinematografico di tutti i tempi), Stanley Kubrick (per quel che riguarda la composizione fotografica e lo stile di sceneggiature) e sono un grande amante del cinema surrealista spagnolo, in particolare dei film di Luis Bunuel e di Salvador Dalì (al quale ho dedicato il mio secondo lungometraggio dal titolo: “Dalì 2021) e dall’approccio surreale orientale come i film di Akira Kurosawa tra cui : “Sogni”.

Amo molto anche prendere spunto da autori attuali come Wes Anderson (per quel che riguarda lo stile di regia ed i movimenti di camera), Tim Burton (autore di cui sono solito ispirarmi per quel che riguarda la caratterizzazione gotica e grottesca dei personaggi). Amo molto anche lo stile horror di Mike Flannegan, ricco di Jumpscares ed ho anche una grande ammirazione  per i drammi di Pedro Almodovar, per lo stile thriller di David Fincher, per lo stile di animazione di Joann Sfar e per la gestione narrativa dei climax di Quentin Tarantino”.

Progetti Futuri?

“Al momento mi sto concentrando nel concludere la distribuzione del mio ultimo film dal titolo: “Il ladro di stelle cadenti”, film fantasy girato in inglese con un cast di livello internazionale tra cui: Daniel McVicar e Hal Yamanouchi. E’ un’opera che è stata presentata come film d’apertura della 70a edizione del Taormina Film Festival e che penso, a breve, verrà distribuita anche nelle sale savonesi. Ho diverse sceneggiature  in cantiere, di ogni genere, dal thriller al dramma, ma al momento sono ancora moto in cantiere”.

Gianfranco Barcella 

NOTA DI REDAZIONE-  L’articolo di Trucioli.it sulla Massoneria ‘che non è più quella di una volta’, con intervista all’avv.Mauro Cerulli…….è stato tradotto e pubblicato, in Francia,  su più organi di stampa.

Cerulli: “La mia ultima fatica letteraria di prossima pubblicazione. Uno studio sull’elemento templare nelle società e comunioni esoteriche del secolo XVIII con la descrizione del risveglio delle Stretta Osservanza Templare avvenuta in Francia nel 1995.  Come sempre l’opera è stata curata dal mio grande amico Fortunato Guerra e con le illustrazioni di mio figlio Riccardo. L’editore è Placebook Publishing & Writer Agency.

 


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G.F. Barcella

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