Quell’estate faceva un caldo infernale. Mia moglie ed io avevamo le bambine piccole, a casa di mio padre si stava stretti ed eravamo tornati a girovagare per Noli in appartamenti d’affitto, come ai bei tempi.
di Massimo Germano
Maria, la bagnina, ci aveva trovato due camere, un vero nido d’amore, comodissime per il mare, in una casa antica, là dove i vicoli lasciano il passo ai nuovi anonimi edifici moderni.
Il guaio era che si trovava ad un incrocio piuttosto frequentato. Le bambine non ci facevano caso, dormivano della grossa, ma a noi con le finestre aperte quel brusio continuo faceva un certo effetto. A mezzanotte poi iniziavano i congedi, sotto di noi le compagnie di giovani e le coppiette si scambiavano gli ultimi saluti, prendevano gli accordi per l’indomani. “Allora ciao ….” diceva uno, “A domani…” diceva l’altra, non se ne andavano più via. Eravamo disperati.
Un mattino prendemmo la decisione: andiamo a Calizzano. A Calizzano erano legati ricordi della mia infanzia, mia zia Emma andava lì una volta al mese come assistente sanitaria dell’ONMI, l’Opera Nazionale Maternità e Infanzia, raccontava di boschi favolosi, alle volte tornava con ricchezze prelibate, mirtilli e fragoline di bosco, funghi porcini dai profumi che oggi abbiamo dimenticato. Da Calizzano era venuta in nostro aiuto la signora Assunta, una dama di
compagnia per mia nonna, costretta negli ultimi anni su di una carrozzina a rotelle. Più che dama di compagnia, un’amica: bisognava vederla, ispirava soggezione a tutti noi, sempre bella ed elegante nello svolgimento del suo lavoro.
Arrivati al Melogno ci sembrò di rivivere. Dei boschi di faggi centenari ci avvolsero nella loro ombra, con l’auto planammo in una conca incantevole. Non fu facile trovare un posto in albergo, altri avevano avuto la nostra stessa idea, ma si commossero di fronte alle bambine. Passammo un mese favoloso, tra feste, serate musicali e gite nei boschi. C’era un laghetto, c’era persino l’orso, si saliva verso un castello diroccato e gli si portava da mangiare. Un giorno salimmo al Monte Carmo, per le bambine fu come scalare il Cervino. Dalla sua vetta si vedeva il mare, ma era un mare diverso, come lo vedessimo per la prima volta. Fu un’emozione nuova, forse era il mare che vide mio padre a vent’anni, lontano, dalle montagne del Tenda.
Penso alla ricchezza turistica che la Liguria ha nel suo entroterra. E’ lì a portata di mano. Godetevi d’estate il mare, la spiaggia, la vela, sono bellissime, ma quando non ne potete più ricordate che la quiete della montagna e la pace dei boschi sono a due passi da voi.
Massimo Germano
2/VILLA ELIA HOTEL – ORA ESIBISCE ANCHE IL TITOLO DI ‘ATTIVITA’ STORICA’
L’hotel Villa Elia può fregiarsi del titolo di “attività storica”. Il prestigioso riconoscimento per i 140 anni di ConfCommercio Savona, alla presenza presidente della Regione, Marco Bucci.
Fondato negli anni ’50 da Elia e Ubaldo Calcagno, l’hotel-ristorante Villa Elia nacque dalla trasformazione di un campo di patate in una piccola pensione a conduzione familiare. La gestione passò poi a Ezio e Mariarita Calcagno, che portarono avanti l’attività fino al 2019, quando decisero di chiudere per godersi la meritata pensione.
Determinata a preservare l’eredità familiare, la figlia Alice che ha scelto proseguire l’attività di famiglia, lasciando il suo lavoro in una multinazionale a Milano. Per Alice “Villa Elia rappresenta una parte della mia infanzia e non potevo accettare che i sacrifici dei miei nonni e dei miei genitori andassero perduti”.
In questi anni, Alice ha avviato un ambizioso piano di rilancio, unendo tradizione e modernità. Tra le innovazioni figurano la realizzazione di un centro benessere all’avanguardia e l’ampliamento della struttura alberghiera.
“Congratulazioni ad Alice, alla famiglia Calcagno e a tutto lo staff”, ha commentato il sindaco Pierangelo Olivieri. “Con la mia personale stima e, come primo cittadino. L’impegno di questa famiglia, giunto ormai alla terza generazione, è un esempio virtuoso di come fare impresa possa rappresentare un valore per il territorio, generando servizi, occupazione e contribuendo in modo significativo alla valorizzazione turistica del paese e dell’intero comprensorio”.