Ma allora non è vero che con i due mandati dell’ex presidente Toti, la Regione Liguria elargiva molti soldi del bilancio alla Sanità privata. Una nota stampa della giunta Bucci rende noto: ‘Siamo tra chi acquista meno prestazioni dai privati.’.2/Martedì 28 gennaio, ore 21, sala comunale di Murialdo. Assemblea pubblica: la sanità negata.Testimonianze.
Qualcuno tra gli esperti liguri di Sanità e politica potrebbe spiegare per quale ragione, almeno per la conoscenza del ponente ligure, negli anni totiani abbiamo assistito ad una continua prolificazione di poliambualtori e alcune realtà imprenditoriali nazionali del settore sonoo ‘sbarcate’ con importanti investimenti nelle province di Savona e Imperia. Un’altra considerazione. Sarà capitato a molti cittadini (in maggioranza chi se lo può permettere oppure altri ricorrono a privazioni personali pur le cure) di recarsi in un poliambulatorio e trovare l’affollamento. Possiamo assicurare che non è circostanza rara.
Si aggiunga inoltre, la Regione non ha mai reso noti i dati che non interessano? e mai richiesti dai media liguri?- a quanto ammontino gli introiti e quanti siano i pazienti che ricorrono negli stessi ospedali a ‘prestazioni di libera professione’. Dalle risonanze magnetiche (le più costose, fino a 400 euro), Tac, gastroscopie, colonscopie, doppler, solo per citarne alcune, ma anche gli incassi complessivi dall’intramonia interna ed esterna.
Il 28 dicembre 2023 Trucioli.it titolava: Casa della salute a Cairo Montenotte. Un ‘esercito’ di 280 specialisti. L’ultima mega struttura sanitaria è stata realizzata ed aperta a Cairo Montenotte (oltre mille mq.). La società CDS è soggetta a direzione e coordinamento di Italmobiliare SpA Investment Holding. Sede Legale Milano.
Trucioli del 19 settembre 2024: Alassio, si rafforza la Sanità privata con il Gruppo Pesenti. Ecco ‘Casa della Salute’ inaugurata la 34esima sede: ‘servizi d’eccellenza e taglio dei tempi di attesa’.
Trucioli.it del 31 ottobre 2024. Albenga avanti tutta. Una nuovo poliambulatorio. Ora sono 17.
SANITÀ, LIGURIA TRA LE REGIONI CHE ACQUISTA MENO PRESTAZIONI DAI PRIVATI:
NEL 2023 SOLO IL 12,1% DELLA SPESA TOTALE, – 0,3% RISPETTO AL 2014
COMUNICATO STAMPA- La Liguria è tra le Regioni che “compra” meno prestazioni dalla sanità privata, stanziando per gli acquisti dei servizi il 12,1% della spesa totale nel 2023. A rivelarlo la Ragioneria generale dello Stato: la Liguria nel 2014 stanziava il 12,4%, quindi un 0,3% in più.
In testa alla classifica delle Regioni che spendono di più per acquistare prestazioni da privato troviamo il Lazio con il 29,3% della spesa, segue il Molise con il 28,7% e la Lombardia con il 27,2%. Al quarto posto la Sicilia con il 23,9%. Sopra la media nazionale anche la Campania (23,3%) e la Puglia con il 22%.
La Liguria è, quindi, al sedicesimo posto su ventuno, attestandosi tra le regioni che puntano meno sul privato: la Valle d’Aosta con il 7,7% cui segue la Provincia Autonoma di Bolzano con il 9,9% e il Friuli con il 10,8%.
QUALCHE UTILE RIFLESSIONE CON INTERROGATIVI
Un groviglio di situazioni incomprensibili è il ricorso alle Coop e alle convenzioni esterne con privati. L’Italia uno dei pochi paesi europei in cui non esiste il tempo pieno obbligatorio. Poiché gli stipendi sono ridicoli, allora lasciano la possibilità di lavorare nella giungla degli studi convenzionati.
Se i medici ospedalieri fossero almeno pagati quanto lo sono i ‘mutualisti’ (fino a 7000 euro mese/netti) non ci sarebbe bisogno di vagare nei vari studi privati per arrotondare.
Per quanto riguarda la “commissione sanità” di Bucci, questa racchiude i soliti raccomandati, “amici degli amici”. Sono pochi quelli che possono vantare un Curriculum non solo nazionale. E quanti sono, ad esempio, gli emarginati tra i ‘camici bianchi’ e chi ha scelto di lasciare causa continue delusioni sul lavoro? Ci sono mai state audizioni della competente commissione regionale in questo senso? Meglio se a porte chiuse. Siamo sicuri che i ‘liberi pensatori’ hanno lo spazio professionale che meritano. Non sono ‘debitori’ verso gruppi politici o massonici (parliamo della due maggiori obbedienze). Gli incarichi vengono attribuiti nelle Asl preferibilmente alle persone che ‘sono fedeli’?
Parliamo delle coop. Si tratta di medici che hanno pensato solo al denaro, che non hanno il tempo di aggiornarsi perché troppo indaffarati. Qualità delle prestazioni erogate molto modesta. Pochi controlli. Gli endoscopisti che lavorano, ad esempio, nel privato, è frequente che quando riscontrano lesioni di vario tipi, inviano i pazienti nel SSN. Loro guadagnano e gli ospedalieri risolviamo i problemi.
I tempi di attesa sono drammatica realtà nazionale. C’è chi potrebbe produrre di più, anche in certe Asl liguri, ma da 3-4-5 anni attendono il rinnovo magari dell’endoscopia, la specialità più sotto pressione stando alle statistiche. Ci sono sale endoscopiche che lavorano ogni giorno e solo 3 accessi in sala operatoria per interventi complessi. C’è chi ha una media di circa 50 esami endoscopici al giorno. Bisogna essere sempre uniti dal ‘signorotto’ di turno? Inutile protestare o segnalare il problema? La realtà non è un’opinione.