Trucioli

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Lettere/ Mendatica e obbligo al taglio di alberi. ‘I sindaci seguano l’esempio’. 2/Perché mi sembra un’esagerazione


Lettera/Renato Ciccone a commento dell’articolo di Trucioli.it ‘A Mendatica ordinanza del sindaco…’.

“L’esempio del sindaco di Mendatica che obbliga i proprietari al taglio di alberi e arbusti lungo le strade, dovrebbe essere un obbligo di legge per tutti i proprietari terreni e tutti i sindaci, nonché i comuni e le province dovrebbero intervenire in tal senso”.

Trucioli.it ha chiesto il parere di Franco Zunino che non fa parte di ‘nessuna parrocchia’ politico-amministrativa. Un indipendente che risponde alla propria coscienza e al suo bagaglio culturale ed ambientale. Con il ruolo di segretario generale dell’Associazione Italiana Wilderness affiliata all’internazionale The WILD Foundation, e si batte anche per la preservazione delle aree naturali in genere e per la salvaguardia del paesaggio.

“In merito alla decisione del Sindaco del Comune di Mendatica di obbligare i cittadini all’abbattimento degli alberi e di tutta la vegetazione ai bordi delle strade del suo Comune su una fascia di ben sei metri, e a richiesta redazionale di un mio parere, esprimo quanto segue.
Probabilmente si tratta del solito provvedimento con finalità anche giuste, ma che estremizzato diventa molto discutibile. Immaginiamo se in tutta Italia (o anche nel mondo!) si dovessero abbattere tutti gli alberi bordo strada che in teoria potrebbero divenire pericolosi in casi di malaugurati eventi particolari: sarebbe un vero e proprio disastro ambientale e paesaggistico! Vi immaginate, estremizzando all’assurdo l’idea, l’abbattimento delle sequoie millenarie dei Parchi californiani, dove addirittura una strada ne attraversa una (certamente pericolante, visto che hanno potuto scavarvi al centro la galleria)!
Ma restiamo a casa nostra, non so a Mendatica, ma lungo moltissime strade italiane esistono alberi ultra secolari e monumentali che in linea del tutto teorica potrebbero cadere spontaneamente o per vetustà, o perché spinti da intemperie. Che facciamo, li abbattiamo tutti perché il fatto potrebbe verificarsi?
Ho vissuto per molti anno nel Parco Nazionale d’Abruzzo dove esiste una bellissima foresta di faggi che per alcuni chilometri è attraversata da una strada statale (Forca d’Acero) turisticamente percorsa proprio per ammirare la faggeta. Se si dovesse applicare la regola stabilita dal sindaco di Mendatica, la si dovrebbe stravolgere completamente con due fasce laterali desertificate! Immagino che non solo i cittadini di quel Comune (Opi), ma tutti i turisti che la conoscono e la frequentano, anche in inverno quando l’innevamento favorisce effettivamente la caduta di rami e anche alberi, sarebbero i primi a protestare. E infatti l’ANAS che la gestisce si limita ad abbattere solo quei pochissimi alberi che risultano a rischio crollo.
Certamente gli alberi a bordo strada a volte possono divenire un problema per la circolazione, ma da questo a volerli “sterminare” lungo una fascia di ben sei metri, mi sembra un po’ troppo! Ecco, forse un poco di saggezza non guasterebbe, per cui, un conto è il taglio degli alberi che per neve o perché già evidentemente pericolanti, potrebbero divenire un rischio per i cittadini, un conto è voler far tagliare per ben sei metri tutta la vegetazione a bordo strada! Bè, mi sembra un poco eccessivo. Sei metri non sono una bazzecola! Forse basterebbero dei sopralluoghi onde stabilire dove e quali alberi effettivamente sono a rischio di caduta, e far rimuovere solo quelli.
Magari a Mendatica è successo qualche caso che ha spinto il sindaco a cautelarsi per eventuali responsabilità, ma non si asciuga il mare perché qualcuno vi può annegare!
E poi che dire sulle cauzioni (mi chiedo quanto legittime e se nei poteri di un Sindaco): in base a quali criteri si stabilirà se multare con 25 Euro o con 500? In base alla dimensione degli alberi? O in base a quale altro criterio? Mi resta difficile da capire. Non vorrei essere nei panni del sindaco di Mendatica qualora qualche cittadino particolarmente legato ai suoi alberi decidesse di rifiutarsi di tagliarli e decidesse di adire alle vie legali per difendere la sua proprietà (magari richiedendo il rimborso dei danni subiti qualora il Comune agisse di propria iniziativa) o impugnasse il verbale della multa subita.
Franco Zunino
Segretario Generale

Associazione Italiana Wilderness

Nota: Gianni Battaglino, della Borgata Calderara di Pieve di Teco ha generosamente voluto donare all’AIW circa 9 ettari dei boschi ereditati dalla propria madre, tutti ubicati sulle montagne del proprio paese.  Questi boschi, suddivisi in 13 zone separate distribuiti tutte nella stessa area e designati in Zone di Tutela Ambientale, delle quali 8 maggiori per un totale di 8,5 ettari fanno parte, per stessa dichiarazione in atto notarile, della nuova Area Wilderness Rocca di Calderara  (vedi…..)


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