L’organizzazione di un Servizio di Pronto Soccorso è cosa quanto mai complessa.
di Roberto Borri
Trattandosi di una Città come Albenga e non essendo più disponibile l’Ospedale di Alassio, occorrono almeno due sale visita, se non tre, almeno nella stagione estiva, tenendo conto che una Città come quella di Alassio ha una popolazione di circa diecimila abitanti, ma una capacità ricettiva di quasi sei volte superiore, per tacere dell’afflusso turistico giornaliero.
Per ognuna delle sale visita, occorre un Medico ed un infermiere: per quanto riguarda il Medico, questi, di regola, presta servizio per dodici ore di notte, dalle ore 20:00 alle ore 8:00 e per sei ore di giorno, dalle ore 8:00 alle ore 14:00 e dalle ore 14:00 alle ore 20:00, pur essendo possibile accorpare i due turni diurni, mentre, per quanto riguarda l’infermiere, il lavoro è organizzato su tre turni, di cui il notturno potrebbe essere allungato a dieci ore e quelli diurni accorciati a sette ore, per evitare disagi derivanti da orari d’ingresso e d’uscita, che potrebbero riuscire incomodi.
A questo, si deve aggiungere che, salvo circostanze derivanti da eventi di forza maggiore, lo stesso lavoratore non può entrare a ricoprire un servizio prima che siano trascorse undici ore dal termine del servizio precedente, il che comporta un ulteriore aumento d’organico, così come il legittimo diritto del lavoratore a godere delle ferie, le quali sono necessarie per un ritemprarsi psico – fisico del lavoratore, ancorché monetizzate se non godute per motivi di servizio e dietro autorizzazione, che i Signori Primari non stanno, di certo, a lesinare.
Oltre a questo personale, servirebbe almeno un infermiere all’accettazione, ovviamente, organizzato su tre turni, e prevedendo adeguati riposi e possibilità di ferie e, a seguire, operatori socio – sanitari corrispondenti ai vecchi infermieri generici, in numero che potrebbe essere stimato in sei unità per ogni turno, se le sale visita sono due, visto che debbono movimentare le barelle, eseguire pulizie ed igienizzazione di Pazienti e presidi ed agire da trovarobe, oltre, naturalmente, agli atti più prettamente legati alla cura delle Persone.
Come si può facilmente osservare, si tratta di una macchina, che necessita di molti operatori umani per funzionare e stiamo parlando del solo Reparto di Pronto Soccorso e non abbiamo minimamente considerato il Personale di Segreteria ed Amministrazione, seppur necessario.
A tutto questo, si deve aggiungere la disponibilità di consulenti specialisti: se, in effetti, per una radiografia, una tomografia, una risonanza magnetica od un elettrocardiogramma, la refertazione può essere fatta dall’esterno, non così è per un’ecografia, che deve essere eseguita direttamente dall’operatore refertante o per le analisi chimiche, le quali presuppongono l’esistenza di un Laboratorio aperto ventiquattr’ore al giorno, dovendo assicurare le prestazioni d’urgenza, quali sono quelle di Pronto Soccorso.
Finora, è stata eseguita una seppur sommaria analisi dell’organico, ma il Personale, al netto di una carenza generalizzata di cui occorre, necessariamente, tenere conto, si potrebbe recuperare: infatti, vi sarebbero anche dei Medici disponibili a lavorare nel settore dell’Emergenza e dell’Urgenza, tuttavia non si vogliono assumere e si preferisce ricorrere a cooperative, invero, caporalato sotto mentite spoglie, e gettonisti vari, con il risultato di avere addirittura dei Medici strutturati che rassegnano le proprie dimissioni dalla Dirigenza per passare al regime del gettone, poiché pagato a caro prezzo, con esborso che debbono sostenere le casse comuni, finanziate, in teoria, da tutto il popolo, ma, in pratica, dai soliti individui che non possono sfuggire all’imposizione fiscale.
Si deve altresì osservare che, oggigiorno, per la strutturazione stabile nei Reparti di Pronto Soccorso, la legge obbliga al possesso del Diploma di Specializzazione in Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza o in discipline affini ed i giovani sembrerebbero essere attratti da quelle discipline che consentano di svolgere attività libera professionale in regime privato, escludendo così le discipline d’urgenza o le Chirurgie, eccezion fatta per l’Oftalmologia, la Ginecologia o l’Otorinolaringoiatria e poco altro.
Nella speranza di avere contribuito a fare un minimo di chiarezza.
Roberto Borri
IL SINDACO (MEDICO DI FAMIGLIA) RISPONDE