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Liguria e Basso Piemonte

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La cessione del Secolo XIX a MSC: Gedi (Exor) incassa 8,9 milioni. Torna la competizione, con La Stampa, nelle edizioni provinciali


Era il 29 settembre 2024. Con il cambio di proprietà è iniziata la ‘nuova stagione’ dello storico quotidiano ligure passato da punte di 180 mila copie vendute nelle edicole a 18 mila. Va in soffitta la ‘maledetta’ strategia di riunificare, nel ponente ligure, le redazioni Secolo XIX- La Stampa. Pagine fotocopia di cronaca locale e gli stessi redattori, corrispondenti e collaboratori. Ora siamo tornati alla ‘sana competizione’.

Il trionfo dei social, con abbondante informazione ‘spazzatura’, ha sottratto lettori della carta stampata che sono ricorsi, con successo, all’edizione on line spinta da promozioni nel prezzario

Cesare Brivio Sforza (non più in vita) con il cugino Carlo Perrone. Dalla fine dell’Ottocento  Il Secolo XIX era passato nella proprietà e nel controllo di Ferdinando Maria Perrone poi dei suoi figli. Cesare Brivio Sforza era per parte di madre erede della dinastia Perrone

La Stampa, nel ponente ligure, si era avvantaggiata e quasi in tutte le edicole aveva prevalso sul Secolo XIX. Non accadeva, se non in poche località, negli anni gloriosi della proprietà Perrone- Brivio, soprattutto quest’ultimo aveva impresso una decisa svolta con edizioni provinciali, Basso Piemonte incluso. Più pagine, più approfondimenti, più sport e un patrimonio di redazione che aveva raggiunto l’apice storico di 134 redattori. Le ‘distaccate’, con un buon numero di giornalisti, hanno contribuito a qualificare e rafforzare il corpo di redazione centrale. Per la storia: un condirettore, un vice, capo redattore, capo servizio, redattori. Senza dimenticare chi ha avuto la possibilità, grazie al Secolo XIX, di coronare la sua passione, mettere a frutto impegno, dedizione, con sacrifici personali e spesso famigliari.

Certamente ci vorrà del tempo per un rilancio. E’ difficile recuperare, più facile perdere. I due quotidiani tornano a ‘sfidarsi’ per guadagnare copie e lettori. Si riproporrà la capacità professionale a dare ‘buchi’. Ovvero notizie di cronaca in esclusiva. Con editori che competono in Italia e nel mondo quanto a potenza miliardaria e interessi diffusi in più settori. E che non dovrebbero temere le ‘sirene’, le immancabili pressioni, del fragile potere politico (e non) di turno. Con utili ripercussioni, ‘senza bavaglio’, anche delle redazioni locali.

Le cifre dell’operazione tra la holding degli Agnelli-Elkann e MSC di Gianluigi Aponte.

DA CF CALCIO FINANZA- Si è chiusa definitivamente a fine settembre la cessione del Secolo XIX e di altre quattro testate collegate da GEDI  Agnelli-Elkann al gruppo MSC di Gianluigi Aponte. Il stesso gruppo editoriale, guidato dall’amministratore delegato Maurizio Scanavino (ad anche della Juventus) e di proprietà di Exor aveva annunciato l’accordo per la cessione lo scorso 27 marzo, con il closing avvenuto lo scorso 25 settembre quando sono arrivate le firme sugli atti notarili, come si legge nei documenti che Calcio e Finanza ha consultato.

In particolare, la cessione ha riguardato le testate “Il Secolo XIX”, “Il Secolo XIX del Lunedì” “The MediTelegraph”, “L’Avvisatore Marittimo” e “l’Automazione Navale Tecnologie per il Mare & Trasporti”, che sono state cedute da GEDI e acquistate dal gruppo MSC tramite la holding lussemburghese Investment Holding Limited SARL. Considerando anche la società A. Manzoni & C. Spa, che gestisce l’attività di raccolta pubblicitaria locale (e che sarà anch’essa ceduta in un secondo momento a MSC), la valutazione complessiva è stata fissata a 11 milioni di euro, con un corrispettivo tuttavia minore incassato da GEDI.

Entrando nel dettaglio, il corrispettivo versato nelle casse di GEDI è stato pari a complessivi 8,9 milioni di euro, di cui 8,7 milioni come corrispettivo per il cosiddetto “Ramo d’Azienda Editoria” (con una valutazione di 10,1 milioni di euro a cui sono stati tolti circa 1,4 milioni tra risconti e ratei passivi, debito TFR e indennità redazionali) e circa 225mila euro per il “Ramo d’Azienda Digitale” (con valutazione pari a 425mila euro tolti 200mila euro di risconti). Entrambi i pagamenti sono già stati effettuati nella data dell’atto notarile.

“L’operazione annunciata oggi mira a assicurare un solido futuro a una testata importante come Il Secolo XIX”, aveva commentato l’AD di GEDI Maurizio Scanavino al momento della cessione. “Il Gruppo MSC saprà accompagnarne l’evoluzione in questa nuova fase della sua storia, dando vita a una collaborazione con GEDI che riflette affinità e valori condivisi di due importanti famiglie imprenditoriali italiane”.

“Con questa cessione, GEDI completerà sostanzialmente il processo iniziato alcuni anni fa che l’ha visto concentrarsi sui quotidiani nazionali. Muovendo dalla leadership che ha conquistato in diversi segmenti di mercato, GEDI punterà ora su due obiettivi prioritari: cogliere tutte le potenzialità della transizione digitale in corso, nel pieno rispetto dell’identità delle sue testate La Repubblica e La Stampa, e al contempo sviluppare nuove iniziative e progetti di intrattenimento, che originano dalla qualità delle nostre tre radio (Deejay, Capital e m2o), per costruire una media company digitale forte, innovativa e dinamica”, aveva concluso.

MSC, sponsor tra le altre di Napoli, Milan e Monza, è guidata da Gianluigi Aponte, originario di Sorrento e residente in Svizzera, imprenditore di successo nel settore navale, logistico, ferroviario e aereo. Con interessi in vari settori, tra cui il porto di Genova, Aponte è noto per giocare un ruolo predominante nel traffico crocieristico, controllando importanti segmenti appunto con il colosso MSC e la gestione delle stazioni marittime. Ha anche una presenza significativa in altri settori portuali e si è espanso nei treni con l’acquisizione di Italo, possiede una compagnia di aereo cargo e ha interessi in compagnie di navigazione come Moby e Tirrenia.

Matteo Spaziante


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