Alla vigilia delle elezioni regionali che si svolgeranno il 27/28 ottobre prossimi può valere la pena rinfrescarci la memoria con una analisi dei dati riguardanti la Liguria per le elezioni regionali 2020, politiche 2022, europee 2024.
di Franco Astengo
Andando per ordine:
PARTECIPAZIONE AL VOTO- Il parametro di riferimento è quello del totale dei voti validi, sommando nel “non voto” la mancata partecipazione, le schede bianche e le schede nulle.
Elezioni regionali 2020: iscritti nelle liste 1.340.604 elettrici e elettori, voti validi per i candidati presidenti (10) 682.490 pari al 52,31%, voti validi per le liste 626.425 pari al 46,72%. Si noti la netta differenza nelle espressioni di voto a favore della candidatura singola come accade ogni qual volta si verifichi una elezioni diretta per una carica monocratica, segnala di un ormai avvenuto radicamento della concezione personalistica della politica.
Elezioni politiche 2022 (Senato, perchè unico collegio e quindi voto omogeneo). iscritti nelle liste 1.195.266 (numero inferiore rispetto alle regionali a causa dell’iscrizione nelle circoscrizioni estero). Voti validi (coincidenti tra voti espressi tra candidati nei collegi uninominali e liste non essendo previsto il voto disgiunto) 735.081 pari al 61,49% a dimostrazione del maggior interesse verso le elezioni politiche rispetto a quelle locali (non solo regionali ma anche le amministrative ormai raccolgono un minor numero di voti)
Elezioni europee 2024: iscritti nelle liste 1.305.235. Voti validi 625.621 pari al 47,93%.
Regionali 2020 ed Europee 2024 si assestano su di un totale di voti validi (nelle Regionali 2020 per le liste) al di sotto del 50%.
Ancora una volta si ribadisce come la chiave di volta delle prossime elezioni regionali risieda nel livello di partecipazione al voto, al di sotto del 50% sarà difficile ribaltare i numeri di partenza perchè ormai la volatilità elettorale (fenomeno che ha attraversato il sistema politico italiano tra il 2014 e il 2022 con grande forze) si esercita prevalentemente in uscita dal voto.
Questo elemento richiama alla necessità di una definizione dal profilo particolarmente netto delle candidature, si direbbe quasi identitario in un quadro complessivo come vedremo meglio in seguito di accentuazione dello schema bipolare.
CENTRO DESTRA- Regionali 2020: Eletto Toti con 363.053 voti pari al 27,08% del totale degli aventi diritto (parametro che si seguirà anche per gli altri raffronti percentuali).
La coalizione di centro destra ha raccolto 354.137 voti pari al 26,41%.
La prima forza dello schieramento di centro destra risultò la lista del presidente “Cambiamo” con 141.629 voti (10,56%), Lega con 107.340 ( 8,00%), Fratelli d’Italia 68.088 (5,07%), Forza Italia 33.006 ( 2,46%), UDC 4.074 (0,30%).
Politiche 2022: Toti presenta la lista “Noi Moderati” con un evidente insuccesso e si verifica uno spostamento secco di consenso (in linea con il quadro nazionale) verso Fratelli d’Italia che raccoglie 179.118 suffragi (14,98%), Lega 64.399 (quasi dimezzata rispetto alle regionali: 5,38%), Forza Italia 48.746 (in crescita: 4,07%) Noi moderati 18.794 (1,57% a dimostrazione della difficoltà a trasferire il consenso locale sul piano nazionale). La coalizione assomma 311.057 voti ( 26,02%)
Europee 2024. I dati coalizionali rappresentano soltanto una forzatura statistica essendo la competizione europee regolata da una formula proporzionale con sbarramento. In ogni caso la somma di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia (inclusa “Noi Moderati) realizza 275.802 voti (21,13% sul totale degli aventi diritto, in evidente arretramento).
Pur perdendo voti e punti percentuali Fratelli d’Italia conferma la propria egemonia nello schieramento: 167,508 voti (12,83%, più di 2 punti effettivi in meno). Lega 55.560 (4,25%, un calo dell’1,13%), Forza Italia con Noi Moderati 52.734 (4,04%, a dimostrazione che le fusioni elettorali non funzionano mai, normalmente si perde a destra come a sinistra).
In sostanza il centro destra ha spostato il proprio asse di riferimento su Fratelli d’Italia (la somma di Lega, Forza Italia e Noi Moderati nelle europee 2024 è circa di 60.000 voti inferiore alla quota del partito di maggioranza relativa) cedendo sul terreno della percentuale effettiva (26,41, 26,02%, 21,13%).
CENTRO SINISTRA- L’analisi degli esiti elettorali del centro-sinistra rispetto alle tornate elettorali qui prese in esame presenta la necessità di affrontare l’anomalia della presenza del M5S nella coalizione che nel 2020 aveva concorso a sostenere la candidatura di Ferruccio Sansa: lo stesso MoVImento però nelle politiche 2022 non era presente nello schieramento ma aveva presentato candidati in autonomia.
REGIONALI 2020. Ferruccio Sansa, candidato dello schieramento composto da PD, 5 stelle, Lista Sansa, Sinistra -Linea Condivisa e Europa Verde era stato sconfitto da Toti ottenendo 265.506 voti (19,13%) mentre la coalizione si era fermata a 242.652 suffragi (18,10%, un punto in meno dei voti toccati dal candidato Presidente).
PD 124.586 voti (secondo partito dietro la lista personale di Toti: 9,29%), M5S 48.722 (3,63%, non si può omettere di far notare come nelle elezioni politiche del 2018 il Movimento avesse ottenuto 259.264 voti pari al 21,08% sul totale degli aventi diritto. In 2 anni un calo del 17,45% effettivo per un valore di circa 210.000 voti perduti). La lista personale di Sansa 44.700 voti (3,33%), Sinistra – Linea Condivisa 15.451 (1,15%), Europa Verde 9.193 (0,68%). Deve essere rilevato come per le elezioni 2024 Linea Condivisa risulta confluita nella lista del candidato Presidente Orlando, mentre Sinistra Italiana, Europa Verde e Lista Sansa sono confluite nella lista AVS: da ricordare allora come la somma delle 3 liste nel 2020 era stata di 69.344 voti (5,12%).
POLITICHE 2022. I candidati uninominali della coalizione di centro sinistra formata da PD, Alleanza Verdi Sinistra (AVS), da +Europa e dalla lista Di Maio con il Centro Democratico raccolgono 222.585 voti (18,62% sul totale degli aventi diritto: 0,52% in più della coalizione che aveva sostenuto Sansa ma con 20.000 voti in meno a causa dell’aumento dei voti validi, assente il M5S e inglobato + Europa nella coalizione, irrilevante come vedremo l’apporto della Lista Di Maio).
Il PD ha ottenuto 163.076 voti (13,69% con un aumento percentuale del 3,40%) Alleanza Verdi Sinistra 30.573 voti (2,55%, all’incirca la metà di quanto messo assieme nelle Regionali 2020 dalle tre liste Sinistra Linea Condivisa, Sansa, Europa Verde). Più Europa 24.788 voti (2,07%) e la lista Di Maio 4.148 (0,34%). In sostanza il centro sinistra rimane lontano dal centro destra per 88.472 voti (2 punti virgola 51 sul totale degli aventi diritto).
EUROPEE 2024. Ricordando ancora la formula elettorale proporzionale in uso nelle elezioni europee in questa occasione una possibile coalizione di centro sinistra sarebbe risultata composta soltanto da PD e AVS, considerata la posizione del M5S alle politiche e la confluenza di + Europa con il centro di Italia Viva.
Il PD ha ottenuto 164.470 voti (circa 1.000 voti in più rispetto al 2022. 12,60% con una flessione percentuale dell’1,09% sul totale degli aventi diritto, numero mutato per via del ritorno nelle liste dei residenti all’estero). AVS 48.069 (3,68%, un incremento dell’1,13%). La somma PD + AVS 212.539 (16,28%, – 2,34% rispetto alla coalizione per le politiche 2022).
M5S- A questo punto vanno considerati i risultati del M5S in una coalizione di centro sinistra come avverrà nelle elezioni regionali 2024. Nelle europee di giugno 2024 il M5S ha avuto 63.727 voti perdendo 31.281 voti rispetto alle politiche 2022 (dove ne aveva realizzato 95.008: in percentuale 7,94%, nel 2024 4,88 % con una diminuzione dello 3,06%).
La somma PD + AVS + M5S alle europee 2024 consiste in 276.266 voti (21,76% in vantaggio sul centro destra rispetto alla stessa competizione elettorale che si ripete era di tipo proporzionale dello 0,63%). Una ipotetica presenza del M5S nella coalizione di centro sinistra nell’occasione delle politiche 2022 avrebbe portato lo schieramento a 317.593 voti, quindi in vantaggio sul centro destra di circa 6.500 voti. Tra le politiche 2022 e le europee 2024 un’alleanza stabile centro-sinistra -M5S avrebbe perduto 41,237 voti (percentuali: 2022 26,57%, 2024 21,16% quindi meno 5,41%).
Si ricorda altresì che il M5S aveva fatto parte della coalizione di centro sinistra in occasione delle elezioni regionali 2020. Le liste collegate avevano toccato il 18,10% mentre quelle di centro destra il 26,41% con una differenza a favore del centro destra dell’8,31%.
Va sottolineato quindi l’arretramento del centro destra che sicuramente in occasione di elezioni dirette alla carica monocratica si avvale di una maggiore capacità di aggregazione sul piano della personalizzazione.
CENTRO- Complesse le vicende elettorali legate alla ricerca del “Centro”. Cerchiamo di dipanare la matassa per quanto possibile.
REGIONALI 2020- Al centro si presenta la candidatura Massardo sostenuta da una lista formata dal PSI, + Europa, Italia Viva: la candidatura ottiene 16.546 voti (1,23%) mentre la lista ne assomma 15.083 (1,12%)
POLITICHE 2022- Mentre + Europa si schiera con il fronte progressista con PD e AVS, Azione e Italia Viva presentano propri candidati. il risultato è di 53.490 voti (4,47%). Un progresso di circa 37.000 voti sulla candidatura Massardo (3,24% di crescita in percentuale sul totale degli aventi diritto)
EUROPEE 2024- Italia Viva e Azione si presentano separatamente e + Europa entra in lista con Italia Viva. Entrambe le liste non superano lo sbarramento sul piano nazionale. La lista Italia Viva e + Europa ottiene 23.397 voti (1,79%) Azione 22.087 (1,69%, in quella che si potrebbe definire una competizione personalistica al ribasso compiuta senza tener conto della formula elettorale proporzionale).
La somma delle due liste sarebbe stata di 45.484 voti, in calo di 8.006 voti rispetto alla lista unitaria 2022 (dal 4,47% al 3,48%: un calo dello 0,99%).
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE- Quanto fin qui esposto contiene un difetto: quello di aver confrontato elezioni di natura diversa, dalle regionali che eleggono direttamente a una carica monocratica, alle politiche che hanno come riferimento la necessità coalizionale considerato che la partita si gioca sui collegi uninominali e non c’è possibilità di voto disgiunto tra la parte uninominale e quella proporzionale.
Purtuttavia vale la pena esaminare attentamente questi dati soprattutto al riguardo del profilo bipolare che anche in Liguria si presenta.
Anzi per essere precisi un profilo “tripolare” tra astensione/ centro destra/ centro sinistra che così può essere riassunto (ricordando ancora una volta che in questo caso si parla di “non voto” allineando alla non partecipazione le schede bianche e quelle nulle).
Ecco i dati al proposito:
REGIONALI 2020
Astensione 47,69%
Centro destra 26,41%
Centro sinistra (con M5S) 19,13%
Totale 93,23%
POLITICHE 2022
Astensione 38,51%
Centro destra 26,02%
Centro sinistra 18,62% (fuori il M5S)
Totale 83,15%
EUROPEE 2024
Astensione 52,07%
Centro destra 21,13%
Centro sinistra 16,28% (fuori il M5S)
Totale 89,48%.
Massimo del profilo tripolare: Regionali 2020 (richiamo alla personalizzazione). Massimo dell’astensione: elezioni europee 2024.
Franco Astengo
2/ IL SECOLO XIX DEL 30 SETTEMBRE 2024-
C’E’ SEMPRE UNA PRIMA VOLTA…IN LIGURIA NON ERA MAI ACCADUTO
Marco Pozzo, una carriera politica con il Psi: “Nelle regionali mi ero già candidato a sostegno del presidente Claudio Burlando. Ero in corsa insieme a Angelo Berlangieri oggi sindaco di Finale con il centro destra ed avevo preso 690 voti”.