La 7 (tivù) nelle trasmissioni di approfondimento e inchieste giornalistiche è usa riproporre anche materiale di archivio (dichiarazioni dei politici al potere soprattutto) per un confronto. Oppure come è andata a finire. Savona in cronaca nazionale, marzo 2019. Ad accendere i riflettori era stato Enrico Mentana.
Il giornalista dal 2010 è il direttore del TG LA7. Porto alla ribalta il post Facebook scritto dalla consigliera di maggioranza (confluita nel Gruppo Misto) Simona Saccone, sindacalista Ugl erede della Cisnal e della destra sociale. Il Secolo XIX titolava: Celebra sui social i 100 anni dei Fasci, bufera su Saccone…Il Pd chiede l’intervento della magistratura.
Il sindaco Ilaria Caprioglio (centro destra ora candidata per le regionali con la lista Vince Liguria-Bucci presidente) con una lettera al giornale: “Quanto ha pubblicato sui social la consigliera Simona Saccone è di una gravità inaudita e configura un reato”. L’interessata messa sotto accusa: “Sto assistendo ad esempi di ignoranza storica. I fasci sono ben diversi dalla deriva che ha poi assunto il partito fascista”. Mentana: “Se si vive nella realtà, se si è visto quel che accade ogni anno a Predappio non ci si può sorprendere. Ma tutt’altra cosa è se a fare apologia di fascismo sono degli eletti”. E oggi? Strage di Acca Larentia: centinaia di militanti fanno il saluto fascista a mano tesa (vedi…..)
Mentre non si placano le polemiche con l’on. generale Vannacci (eletto alle Europee con la Lega di Salvini) e il suo entourage che ripete: ‘Siamo camerati…’. E non rinnegano il fascismo. Le inchieste giornalistiche ripropongono inoltre i nostalgici che si anniderebbero in Fratelli d’Italia?
ARTICOLI PUBBLICATI DAL SECOLO XIX A MARZO 2019. SONO TRASCORSI 5 ANNI. COME È ANDATA A FINIRE? NON SI È SAPUTO. NESSUN STRASCICO A QUANTO PARE, ALMENO SUL FRONTE GIUDIZIARIO.
LA STAMPA IL 30 MARZO 2019- Savona, Simona Saccone non si è presentata in Consiglio, ma ha mandato una lettera. Dopo le polemiche per il post con il fascio littorio e le minacce di morte subite da lei e dai suoi familiari.
Nella lettera la consigliera denuncia le minacce di morte arrivate a lei e alla famiglia ma non si scusa per la pubblicazione del post. «Un conto è il dialogo e il confronto politico – dice Saccone – che è giusto, importante e basilare che esista, un conto le minacce di qualunque tipo siano. Quella non è politica. Spero in questo modo di mettere la parola fine a questo episodio inutile che porta solo odio e violenza».