L’incontro a ‘Terra Madre Salone del Gusto di Torino’, è stato introdotto dalla presidente Slow Food della Regione Liguria, dottoressa Cristina Cavallo. Ha illustrato le emergenze naturalistiche e le bellezze paesaggistiche delle Terre Alte ponentine.
È seguita la presentazione dell’Associazione Strada della Cucina Bianca, Civiltà delle Malghe, l”itinerario etnogastronomico di una terra di frontiera da parte di Emidia Lantrua (già sindaco di Mendatica), Paolo Ramella (ex direttore del Parco Alpi Liguri) e Graziano Viazzo (presidente Pro Loco di Montegrosso Pian Latte).
Le Malghe, i nuclei abitati a quote elevate, meta della transumanza agricola e pastorale, sono i centri fondati da chi per rispondere alla necessità di cibo ha portato gli armenti sui pascoli alpini e ha terrazzato i crinali della dorsale Frontè-Saccarello, in provincia di Imperia, Cuneo e della vicina Francia.
Qui, dove i monti si specchiano nel mare, si incontra l’ambiente Mediterraneo e l’alpino, mentre negli orti a ridosso dei vecchi tecci crescono solo ortaggi poco colorati: patate, porri aglio e rape, nelle zone apriche cereali.
Sui prati della pastura fiorisce un quarto delle specie della flora europea preziosa per la qualità del latte di pecore, capre e mucche, nutrienti di eccellenza e sapori e fragranze alpine.
La cura e l’abilità femminile armonizza quanto la natura offre e crea un menù nutriente, ricco anche di attenzioni e affetto. Una cucina all’antica delle nostre nonne. Senza insaporitori chimici.
A Torino le Pro Loco associate hanno illustrato con materiale divulgativo il territorio.
La squadra era composta dalle sorelle Laura e Nadia Bottero, Sandra Maglio, Giulia.Ascheri che hanno mostrato, con collaudata capacità, la preparazione dei piatti serviti: pane di Triora con toma di pecora brigasca, marmellate di frutti spontanei, streppa e caccia là, Raviore di Montegrosso, con assaggi di Sciac–Trà Rosato e Ormeasco di Pornassio, proposti dal sommelier Revello.
