In questa era dominata dalle immagini e con la nostra vita negativamente condizionata dal virtuale e dai social sembrerà strano ricordare cosa era il piccolo schermo negli anni ’70, mica un secolo fa.
di Willy Olivero
Decisamente era un mezzo, o meglio dire un elettrodomestico, meno ingombrante di oggi e forse non era neppure il primo per importanza. Al contrario di oggi dove tutte le emittenti trasmettono 24 ore su 24 con una qualità spesso indecente, allora, in era di monopolio Rai, si seguivano le stagioni (vedi….).
In estate ad esempio, dove la gente esce fino a tarda sera, i programmi iniziavano alle 18,45 sul Nazionale e alle 21 sul Secondo, salvo eccezioni per eventi sportivi o di cronaca. Ma anche quando faceva buio presto i programmi iniziavano sul Nazionale alle 12,30 e sul Secondo alle 17.
Chi ha i capelli bianchi ricorda ancora con nostalgia canaglia il martedì e il sabato quando alle 13 andavano in onda Oggi cartoni animati e Oggi le Comiche, con Gli Antenati e Stan Laurel e Oliver Hardy che ci facevano stare di buon umore. E allora in questa programmazione scarna ma di altissima qualità, sembrava un regalo il film delle 10 che veniva trasmesso, ma solo per una Regione, sul canale nazionale. Un programma cinematografico, come recitava il Radiocorriere TV, in onore di qualche mostra di livello nazionale, come per la Liguria il Salone Nautico.
Ricordo mia madre, casalinga, accendere la TV alle 10 e sperare di vedere un bel film. Ed erano bei film che venivano trasmessi fino alla chiusura del Salone. Dai comici con Toto‘ ai classici del Western per non dimenticare i film con i mostri sacri del cinema italiano, da Manfredi a Sordi.
Sono passati più di 50 anni ma il ricordo è ancora limpido, certamente più di quello della programmazione di ieri sera, anche se chi scrive segue solo il calcio e l’attualità. Tempi nei quali si viveva il reale, non il virtuale, dove per innamorarsi ci si guardava negli occhi e non in un freddo computer. Chi è giovane non può capire quanto siamo stati fortunati noi a vivere quegli anni anche se poi dovevamo pagare lo scotto di quella sigla di fine delle trasmissioni che ancora oggi mette i brividi e ci lucida gli occhi.
Willy Olivero