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Liguria e Basso Piemonte

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Il Santa Corona centro di riferimento ligure per il trattamento lesioni superficiali dal colonretto


Ho letto con interesse l’articolo del 18 settembre 2024. ‘Colonscopia: il nuovo esame grazie ad una pillola’….a firma di Alessandro Ferro de Il Giornale. (vedi…..).  Non credo che si tratti di pubblicità…Semmai di eccesso di superficialità!?

Il dott. Massimo Conio è direttore Asl 2 dellaStruttura complessa Gastroenterologia ed endoscopia digestiva del Santa Corona. Nella foto riceve il ‘Premio Estate 2024 del Centro Pannunzio’.

Ritengo utile ricordare anche ai lettori di Trucioli.it che sono coautore di un protocollo di ricerca, in collaborazione con la Gastroenterologia dell’Università di Nizza (Pr.Xavier Hebuterne), che aveva ricevuto un finanziamento dall’Unione Europea (ALCOTRA) di 400mila euro con i quali erano stati acquistati i sistemi per testare la videocapsula nei soggetti appartenenti a famiglie con importante storia familiare di cancro del colon (sindrome di Lynch, ecc).

La ASL 1 Imperiese è stata la prima in Italia ad avere tale strumento. I risultati sono stati pubblicati, per la prima volta al mondo, nel prestigioso giornale “Gastrointestinal Endoscopy”, organo ufficiale dell’American Society of Gastrointestinal Endoscopy (ASGE). Questo giornale è il più prestigioso, a mia conoscenza, in ambito endoscopico.

L’incontro citato nell’articolo de Il Giornale non si basa su documenti scientifici pubblicati dalle persone citate.

La videocapsuloscopia  viene eseguita solo nei pazienti che, par motivi genetici, devono sottoporsi ad esami con una frequenza biennale. Va da se che  nel caso in cui venga evidenziata una qualsivoglia lesione, è necessario eseguire una colonscopia classica per rimuoverla o tipizzarla. Il successo della colonscopia dipende dall’abilità e dall’esperienza dell’operatore.

Lo screening per il cancro colorettale nella Asl 2 funziona in modo ottimale grazie al coordinamento del Dr. Lorenzo Del Nero coadiuvato dalla Caposala Mina Fazio. Siamo centro di riferimento ligure per il trattamento delle lesioni superficiali dal colonretto.

Massimo Conio

Abstract/

Background and aims: Colon capsule endoscopy (CCE) has been recognized as an alternative for colorectal cancer (CRC) screening in average-risk people. Our aim was to prospectively assess the accuracy of CCE as a screening tool in first-degree relatives (FDRs) of people with CRC by using optical colonoscopy (OC) with segmental unblinding as the reference standard.

Methods: Consecutive patients admitted with a CRC diagnosis (index cases) were prospectively evaluated and invited to contact their FDRs. Available FDRs were invited to undergo CCE and OC on the following day, with segmental unblinding of CCE results. Sensitivity, specificity, and predictive values/negative predictive values (PPV/NPV) of CCE were assessed for detecting patients with any polyp ≥6 mm and ≥10 mm.

Results: A total of 177 FDRs (median age 57.0 years, 54.8% female) identified from 211 index cases were included. Both CCE and OC were completed in all the included FDRs. Overall, CCE identified 51 of 56 FDRs with polyps ≥6 mm (sensitivity 91%; 95% CI, 81-96) and correctly classified as negative 107 of 121 participants without lesions ≥6 mm (specificity 88%; 95% CI, 81-93). Per-patient positive and negative predictive values for ≥6 mm lesions were 78% (95% CI, 67-87) and 95% (95% CI, 90-98), respectively. CCE detected 24 of 27 patients with polyps ≥10 mm and correctly classified as negative 142 of 150 patients, corresponding to 89% sensitivity and 95% specificity. Post-CCE referral rates to colonoscopy were 37% and 18%, respectively.

Conclusions: CCE is an accurate method to screen FDRs of patients with CRC and could be offered as an alternative to those who decline or are unfit for colonoscopy screening. (Clinical trial registration number: NCT01184781.).


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