Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Albenga, il candidato. Cangiano, ex sindaco, destinato a stravincere


Nessuno ha finora profetizzato (magari per scaramanzia o non apparire di parte, vedi i media) che un candidato al consiglio regionale della Liguria, il giovane Giorgio Cangiano, affermato avvocato, personaggio stimato bipartisan, eccezioni immancabili, può già ‘cantare vittoria’. 2/Il vignettista ingauno che ‘incornicia’ il duello Bucci-Orlando. E rivela i tesoretto Giorgetti-Meloni.

di Luciano Corrado

Gran bagno di folla in viale Martiri per l’inaugurazione del point di Giorgio Cangiano candidato Pd in regione. Il suo primo discorso, sintetico comizio, con promesse ai concittadini

E’ l’esponente politico del Pd che ha finora contribuito, ad Albenga, alla sconfitta della destra che pure aveva conquistato fiducia e maggioranza con il sindaco Rosy Guarnieri (leghista) e prima ancora Mauro Zunino (liste civiche di centro destra). Il papà liberale e imprenditore di successo non esitò ad entrare nella giunta del sindaco Angelo Viveri (PCI). Era il 1984. Una coalizione che suscitò le ire (e la sconfessione peraltro senza risultati) del segretario nazionale del partito Giovanni Malagodi che fu ministro del Tesoro (1972) del governo Andreotti. Il ‘caso Albenga‘, unico in Italia e ripreso da tutti i quotidiani nazionali, suscitò clamore con la popolare Tribunale Politica condotta dal giornalista RAI Jader Jacobelli. Alla domanda di un cronista, Malagodi rispose: “Il partito non era stato informato, non condivide questa scelta e agiremo di conseguenza”. Alla fine tutto filò liscio e Zunino rimase al suo posto con il risultato che Albenga si arricchì di opere pubbliche.

Il candidato Cangiano, anche in campagna elettorale, non alza la voce. Non delegittima gli avversari, senza venir meno alla critica, pure sferzante, alla libera opinione, ‘sale delle democrazia’ che non è rappresentata dall’autocrazia illiberale e che minaccia strisciante il Bel Paese. Peraltro non mancano i tifosi anche ad Albenga.

Cangiano sfrutta non solo popolarità e forza elettorale nel comprensorio ingauno, tra giovani e soprattutto anziani, con alle spalle il ricordo del papà,  sempre coerente esponente del Pci, capogruppo in consiglio comunale e mai distratto sul tema urbanistico-edilizio-ambientale. Difficile dimenticare il suoi interventi. Ogni parola era scandita e pesata, mai in politichese. E quando era il caso rispondeva per le rime ai critici della giunta. L’unico a competere, con grinta, era del resto l’avv. Santino Durante che fu podestà ad Alassio, poi esponente del Pli ingauno e candidato in Provincia. La sua oratoria, con spunti di cultura e storia, non annoiava mai.

Toccherà a Cangiano rappresentare la provincia di Savona. Dalla sua parte il bacino albenganese, il fatto non secondario, di non avere nell’area del centro sinistra rivali sia nell’estremo ponente, sia nel comprensorio loanese e finalese. E non pare neppure un azzardo irrazionale prevedere che se il centro sinistra allargato conquisterà la vittoria con il candidato presidente Orlando, spezzino, per l’ingauno è prevedibile un assessorato. Sono anni che il ponente savonese non ha un rappresentante nel governo della Regione e si è toccato con mano. Con zero assori nei due mandati di Toti.

Giorgio Cangiano posa con il vice sindaco di Ceriale, Luigi Giordano, al suo secondo mandato e leader delle preferenze. Sulla ds si intravvede il prof. Riccardo Badino, già dirigente scolastico, ex sindaco Pd di Borghetto S.S. dal 1990 al ’92. Mani pulite e anticemento. Si dimise anche per pesanti intimidazioni di ambienti mafiosi

Difficilissimo credere che possano corrodere molti voti il Partito Comunista Italiano, il Partito della Rifondazione Comunista e Potere al Popolo che si presenteranno alle regionali con la lista “Per l’alternativa” indicando come candidato presidente Nicola Rollando, 63 anni, agricoltore e attivista ambientalista.

Ad Albenga quando lo stimato e battagliero (nessun compromesso) avvocato penalista Nazzareno Siccardi si candidava con ‘Rifondazione Comunista’ non andava oltre 375 voti. Oggi la sua amatissima figlia è giudice del Tribunale di Imperia.

Il candidato Cangiano, in pubblico e sui media, non ha affrontato almeno quattro emergenze che interessano soprattutto la piana. Fiumi di dichiarazioni, prese di posizione, scaricabarili, per il ‘Pronto Soccorso’ da parte della politica e pubblici amministratori. Il centro destra si sta riposizionando e pare appagato dalle dichiarazione del candidato presidente, Bucci, sindaco di Genova: “Assolutamente sì, riapriremo il pronto soccorso di Albenga perché abbiamo bisogno di queste strutture”. E il candidato leghista Stefano Mai, al suo terzo mandato da ex super-sindaco di Zuccarello: “Invertiremo il trend avviato dalla sinistra con Burlando”.

Una sola riflessione a proposito della rappresentanza leghista e centro destra del ponente. Tra Stefano Mai, Sara Foscolo, Matteo Camicciottoli, Giancarlo Canepa e Simona Poggi possiamo scommettere che le maggiori chance vanno per l’esordio del sindaco di Borghetto S. Spirito e sul quale  vale la pena approfondire in un prossimo articolo. E altra anticipazione la merita il candidato alassino di FdI, dr Rocco Invernizzi eletto Lista Civica Melgrati Sindaco, Assessore a Lavori Pubblici, Demanio, Cimiteri e Informatica. Emigrato nel partito di Giorgia Meloni che alle ultime consultazioni europee si è attestato al primo posto in Italia con il 28,75. Primi anche ad Alassio con il 37,8. La storia italiana insegna che dopo i trionfi della Dc, tallonata dal Pci, il Pd di Renzi (alle europee) raggiunse il 40%, poi toccò al Cinque Stelle targate Grillo, quindi alla Lega di Salvini (oggi scesa al 9%). E’ vero che rispetto alle Europee, nazionali, regionali e locali, hanno maggiore peso i candidati del territorio.

C’è stato un caso clamoroso nella ‘balena azzurra’ dell’imperiese. Venne catapultato dalla Sicilia, suscitando l’ira di Claudio Scajola, l’ex direttore di Panorama (famiglia Berlusconi), Giorgio Mulè, siciliano Doc. Eletto alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Sanremo, per la coalizione di centro-destra in quota FI, con oltre il 46% dei voti contro il candidato del Movimento 5 Stelle Federico Firmian (29,15%) e del centro-sinistra, in quota Partito Democratico, Anna Russo (17,76%).  Mulè era pure capolista nel collegio plurinominale Liguria. Tutto dimenticato.

Dicevamo delle quattro emergenze di Albenga di cui si tace, si ignora o si parla davvero poco. 1) Il disastro che gran parte della città dovrà  affrontare se sarà realizzato (magari tra 10 anni) il progetto di trasferimento a Bastia d’Albenga della stazione ferroviaria. Non ci sono solo i danni ad alcune decine di aziende agricole e alle grosse problematiche dei cantieri. C’è soprattutto, come conseguenza, il ‘depauperamento, l’impoverimento della maggiore zona residenziale e commerciale della città. A meno che non si voglia stravolgere il Puc prevedendo una seconda Albenga a Bastia, centro storico escluso. Poco importa se poco lungimiranti categorie (vedi Confcommercio e Confesercenti, artigiani, campeggi, albergatori ecc) hanno dato il loro consenso, come due associazioni agricoltori, Coldiretti da ultimo si è dissociata spiegandone le motivazioni, nero su bianco. 2) L’agricoltura, con rarissime eccezioni, è in sofferenza, preagonica. E se nel non lontano passato era per Albenga l’economia trainante al punto che, come sportelli bancari, si era superato Savona. Da qualche anno agricoltura e floricoltura sono in piena regressione, in dura competizione con la concorrenza straniera e nessuno sa ipotizzare uno sbocco concreto. Non bastano i sussidi regionali e lavori inderogabili di arginamento contro i continui allagamenti e danni. 3) Albenga non ha per ora optato per la revisione di uno strumento urbanistico a consumo zero del territorio. Quelle aree finora risparmiate e sottratte alla speculazione immobiliare che non è il diavolo in terra, ma basta alle ubriacatura a suon di seconde case. 4/Come è possibile frenare la ‘morte’ dei piccoli commercianti nella vasta area residenziale, si salva il rinato centro storico, il più esteso della provincia, sempre più dimora di extracomunitari. Forse non sono molti coloro che, a piedi, percorrono le strade dal mare alla variante dell’Aurelia, in lungo e in largo. Si trovano, ormai centinaia, di locali chiusi al piano terra, serrande inesorabilmente abbassate, cartelli vendesi, affittasi. Un tempo ospitavano un’attività, sia commerciale che artigianale. E’ toccato persino a qualche bar che hanno ovunque il vento in poppa. Altro che sbandierata “centralità del commercio di prossimità con i suoi enormi benefici sul territorio”. Vedi comunicati stampa della Regione Liguria.

Un fenomeno che colpisce i proprietari dei muri, privati di una fonte di reddito spesso acquisita investendo i risparmi. Si impoverisce il tessuto socio-economico, paralizzando un sano sviluppo da parte di piccoli investitori. Si ‘grida’ al degrado di viale Pontelungo, si ingigantisce l’allarme sociale invocando ordine e sicurezza, ignorando che non siamo di fronte a bande ed organizzazioni criminali rispetto all’ormai lontano passato e di cui Trucioli.it ha dato conto. Le preoccupazioni scaturiscono da piccoli pregiudicati e ‘cavallini’ dello spaccio di droga che non viene certo acquistata per il consumo da disperati, spesso a loro volta drogati. Gli acquirenti sono nostri connazionali, quasi tutti non appartengono a chi non arriva a fine mese con la pensione o lo stipendio. Ladri e ladruncoli che vivono in strada da disperati, tra carcere e mense dei poveri. C’è persino chi rimprovera la Caritas: prima gli italiani?

Si dimentica che i proprietari degli immobili commerciali (parliamo sempre dei muri) sono tutti, salvo rari casi, albenganesi che pagano l’Imu e tasse per la rendita. Senza gli affittuari stranieri, difficile non immaginare che la sorte del viale tanto chiacchierato, sarebbe perfetta fotocopia della vicina via Genova dove sono rimasti in attività tre esercizi gestiti da italiani. Un tempo era cuore pulsante della città come viale Martiri, via Del Mille, via Trieste, viale Italia. Si pensi che qui è sorto il primo albergo che non aveva garage ma una capiente stalla e un cortile per ospitare carri (Concordia, Censin origini a Mendatica) i cui locali, da decenni, non fanno bella mostra, desolatamente abbruttiti. E non pare sia in gran salute (commercio ed esercizi pubblici) neppure l’area di Vadino. Purchè non si tenga solo conto, come avviene, del bilancino statistico chiusure-aperture. Che ha moltissimi limiti nel confronto tra incassi e spese. Incentivi ad investire e spesso rischiare.

Difficile immaginare che solo il centro storico, il lungomare, possano essere il termometro di un ‘modello città’ capace di incentivare il benessere comune e la qualità della vita. Cangiano eletto nel parlamento regionali non potrà fare miracoli, non ha la bacchetta magica, al di là della statura morale e culturale, di conoscenza del territorio; semmai potrebbe essere il faro per una maggiore presa di coscienza di saggi e proficui indirizzi nella sua città e non solo. Tra progresso e una maggiore giustizia sociale mettendo a frutto scelte e ruolo che andrà a ricoprire. Evitando tuttavia di copiare il ridicolo slogan di certa politica ‘prima Albenga’.  E un pensierino si potrebbe riservare alla emergenza delle emergenze: l’impoverimento e l’abbandono, forse inesorabile, del decantato (a parole e promesse dei politici di turno al potere) entroterra montano. Paesini e loro borghi il cui tessuto immobiliare è sempre più disabitato e fatiscente. Si animano, per bene che vada, meno di un paio di mesi all’anno tra feste patronali e sagre. Per altri 10 mesi restano a presidiare gli ultimi resilienti, sempre più anziani e rassegnati.

Luciano Corrado

UMBERTO PADOVANI/ NON SOLO POLITICA, SPESSO NOIOSA. ALBENGA PUO’ FREGIARSI DI UN VIGNETTISTA DI RARE CAPACITA’ E CULTURA, OLTRE CHE ARTISTA DA MOSTRE DI PITTURA 

1) La Meloni e Giorgetti alla ricerca del tesoretto
2) Marco Bucci e Orlando si sfidano a duello
3) Le Elezioni in Germania nel Brandeburgo

 

3/Albenga la “faccia bella” del turismo in Liguria

COMUNICATO STAMPA – Albenga rientra nella “Top 5” delle città in crescita per le presenze turistiche nel 2024.
La Città delle Torri continua a mantenere il trend di crescita, nonostante i dati in calo sul mercato interno registrati anche in città vicine a noi e a vocazione prettamente turistica. A dircelo l’Osservatorio della Regione che ha pubblicato i numeri delle presenze e degli arrivi nel periodo che va da gennaio a luglio 2024 (i più aggiornati attualmente disponibili) che per Albenga evidenziano un aumento del 5.95% delle presenze rispetto allo stesso periodo nel 2023.
In particolare queste sono 289.795 di cui 43.305 stranieri, in aumento dell’8,47% rispetto allo scorso anno.
Afferma il sindaco Riccardo Tomatis: “Albenga continua a crescere in termini di presenze turistiche, confermando il trend che ormai registriamo da diversi anni e facendoci salire nella “Top 5” delle città che registrano la maggiore variazione tra i comuni rappresentativi presi in considerazione dall’Osservatorio della Regione”.
“La nostra città – continua il primo cittadino – viene scelta per la sua arte, la cultura, l’enogastronomia, gli eventi e le attività legate all’outdoor che possono essere svolte 365 giorni l’anno, oltre che naturalmente per il suo mare e le sue spiagge con la splendida vista sulla Gallinara.  Albenga, una città a spiccata vocazione agricola, sta diventando la “faccia bella” del turismo in Liguria, attirando persone da tutta Italia e anche molti stranieri.
Fondamentali sono stati i legami che abbiamo costruito con Costa Crociere e con agenzie turistiche, ma anche la sinergia con i privati e una politica capace di guardare avanti e investire negli eventi e in un settore che sapevamo essere in crescita e che, ancor oggi, ha molte potenzialità da sviluppare e sulle quali puntare”.
Aggiunge l’assessore al turismo Camilla Vio: “Questo risultato rappresenta il lavoro fatto in questi anni. È una “eredità” che ho ricevuto dall’ex vicesindaco Passino e dall’assessore Gaia che sono riusciti, nel loro mandato, a far crescere il settore turistico.  Questo mi riempie di responsabilità, ma è anche uno stimolo importante per continuare a fare bene. La sfida sarà continuare con questo trend positivo rafforzando sempre più il dialogo e la collaborazione fra strutture ricettive, attività commerciali e aziende agricole per comunicare nel modo corretto le numerose offerte del nostro territorio. Continueremo sempre a promuovere Albenga”.

 


L.Corrado

L.Corrado

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