Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Noli è nel mio cuore. Alla mia età….


Il caro amico, il Comandante Carlo Gambetta, mi chiede perché non scrivo più. Gli rispondo che ho esaurito gli argomenti, quando si è dato fondo ai ricordi non si ha più nulla da dire.

di Massimo Germano

Il Comandante, ex sindaco, Carlo Gambetta, nel giorno di un suo compleanno, riceve la ‘visita’, a sorpresa, del pettirosso, annusato con interesse dal compagno di casa a quattro zampe. E non è un fotomontaggio!

A lui gli argomenti non mancano, attivo come sempre nel suo appassionato impegno civile, e mi complimento con lui. Io vivo di ricordi, e le poche attività di ricerca che ancora conduco annoiano anche me, figurarsi gli altri.

Frugo  nel  mio  passato, di  cosa  ancora  parlare? Noli è  sempre  nel  mio cuore, ripercorro nella mente vicoli, piazzette, stradine che si arrampicano su per le colline che la circondano. A tutte sono associati dei ricordi. Da via Belvedere si guardavano passare i treni. Pochi  si fermavano, i più  transitavano veloci, neanche il tempo di salutarli. C’erano solo due binari, spesso su uno dei due un lungo treno merci aspettava pazientemente il segnale della partenza.

Anche lì non mancavo di tormentare mio nonno e la sua compagnia.  I treni e la loro manovra operata dal Capostazione mi appassionavano enorme mente, avrei passato lì tutta la giornata. Una fissazione di allora, avevo otto anni, riguardava il loro movimento. Un treno di trenta vagoni, mi sembrava impossibile che potesse partire ”tutto assieme”, attivarsi tutto nello stesso tempo, dalla locomotiva alla coda. Curvavo il collo per approfondire la cosa, le risposte erano evasive, forse la domanda era formulata male.

Lo stesso avveniva a Savona, quando andavo a trovare i miei zii. Da lì partivano le navi, e allora la partenza di una nave aveva qualcosa di solenne. Una massa enorme che veniva trascinata al largo da piccoli robusti rimorchi- atori. Anche lì  lo  stesso dilemma: come fa tutto ciò  a partire nello stesso istante di tempo, tutto ”assieme”?

Curiose le domande che ci facciamo da bambini. Poi col tempo non ci pensiamo più, ma alle volte tornano alla mente. Sto parlando al telefono del più e del meno con il Comandante Carlo Gambetta. Lui le navi le ha ‘guidate’, sono tentato di chiedergli cosa si prova a far partire una mole così immensa, a sentirne i primi fremiti dalla sala di comando e dalla sala motori. Ma oggi tutto è cambiato, probabilmente  i motori sono sempre accesi al minimo, le navi se ne vanno via da sole, sotto la chiglia brulicano eliche ed elichette di manovra. Mi limito a chiedergli notizie del glorioso Istituto Nautico Leon Pancaldo di Savona, che formava Capitani di Lungo Corso e Macchinisti Navali. Anche  qui  molte  cose  sono  cambiate, l’Istituto  Nautico non c’è  più. Esiste però ancora un Museo, e si offre gentilmente di accompagnarmi e di farmi da guida, quando e se mi  farò ancora vivo a Noli. o  ringrazio e lo prendo come un impegno per il mio futuro.

Alla mia età sono le cose che ti tengono in vita.

Massimo Germano


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M. Germano

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