Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Loano ‘benedetta’ da Vannacci. Belfagor, gran diavolo, lo intervista in ‘esclusiva’. Una città dal futuro radioso


Ci credete che a Palazzo Doria quando hanno saputo che il generale Roberto Vannacci, il leader (o se volete capo popolo) più invidiato dai politicanti del Bel Paese, aveva scelto Loano per la sua prima tappa elettorale nel ponente ligure, hanno ufficializzato di donare ai contribuenti il rinvio del pagamento Tari al 31 dicembre giorno di San Silvestro patrono di muratori (non c’entrano i massoni) e tagliapietre.

Il ritratto ufficiale del generale Roberto Vannacci

Mercoledì 25 settembre, alle ore 20.30, in piazza Rocca, oltre a Vannacci, il viceministro Edoardo Rixi, i dirigenti locali e provinciali Lega, ma non solo il ‘popolo leghista’. Anzi forse si è fatto un errore. La piazza non è così ampia, non può ospitare più di 150 persone e la calca non è ideale. Si è già dimostrata piccola con Matteo Salvini il 17 settembre 2021, un bagno di folla. E’ ipotizzabile una massiccia presenza di forze dell’ordine (anche preventiva) pur se Loano non è mai stata teatro di contestazioni violente o semplice e stupido ‘disturbo’. Perchè non si è scelto Piazza Italia? Errata previsione e valutazione ? 

Un personaggio salito alla ribalta, in pochi mesi, non solo in Italia. Il suo primo libro ha avuto un successo strepitoso (oltre 250 mila copie rivelava Dagospia a fine aprile). Tra i suoi motti preferiti: “Il coraggio vince”. Un futuro da salvatore della Patria (?) quantomeno in decadenza quanto a politica e diserzione dalle urne che ha superato il 50 % degli aventi diritto al voto.

Il sintetico curriculum. Nato a La Spezia, 20 ottobre 1968, capo di stato maggiore del Comando delle forze operative terrestri. Comandante del 9º Reggimento d’assalto paracadutisti “Col Moschin”, della Brigata paracadutisti “Folgore”. Lunghe  e impegnative missioni all’estero, Mosca inclusa. 37 anni passati in divisa con il basco amaranto dei parà.

Generale, perchè ha scelto Loano nella sua prima tappa ponentina ? 

Con i miei collaboratori ci siamo resi conto che l’elettorato loanese è tra i più coerenti della Liguria. E l’invito è stato molto apprezzato e spero di non deludere. Loano non ha mai tradito la saggia cultura della destra in evoluzione e di buon governo. E oggi, nonostante le menzogne, il sindaco leghista Luca Lettieri non è certamente un estremista della destra destra. E apprezzo le sue origini in Alleanza Nazionale. Almirante è stato un grande nella storia politica italiana.

Giorgio Almirante, a fine anni ’60 e ’70, quando lo contestavano nei suoi comizi elettorali, è stato due volte sul palco del lungomare di Loano, davanti alla Casetta del Mare. A fare gli onori di casa era Vito Mazzitelli, consigliere comunale di minoranza del M.S.I., sarto provetto e gran galantuomo. Non c’era molta gente ad ascoltare il leader, semmai più uomini in divisa. Un manipolo di giovani dell’estrema sinistra, tenuti lontano, urlava epiteti. Almirante: “Asini che ragliano, ci aiutate a guadagnare voti”.  Un giovane cronista loanese fu invitato al pranzo organizzato a Garden Lido e Almirante lo volle al suo fianco…

Giorgio Almirante costruì la strategia della Destra Nazionale attorno a questa idea, già cinquant’anni fa. La mia battaglia per il primato del “buon senso” è il leitmotiv per cui mi batto e a Loano non ho dubbi moltissimi sono della stessa idea. Nel Paese sto facendo proseliti anche tra gli operai.

Eppure nella civica amministrazione loanese sarebbe utile una certa alternanza…E quanto avviene, senza andare lontano, in tutte le città costiere del ponente ligure. A Loano abbiamo amministratori e assessori a vita. E non pare che la città possa primeggiare…cittadella portuale da fiore all’occhiello a parte.

Come sostiene Salvini -con il quale non condivido certe scelte e strategie- l’elettore ha sempre ragione. I loanesi del resto dimostrano di essere persone sagge e che sanno scegliere i loro rappresentanti. Qualche errore lo facciamo tutti. Anch’io.

In effetti, a parte la bieca speculazione edilizia, qui non ci sono mai stati scandali, arresti di politici e pubblici amministratori. E’ sempre filato tutto liscio. Nessuno ha urlato la ‘persecuzione giudiziaria’ delle ‘toghe rosse’. 

Questo mi rende, modestia a parte, orgoglioso di essere il primo invitato nei giorni che precede l’appuntamento elettorale delle Regionali.

Che pensa della Toti-Spinelli-Signorini story ? Un accanimento? Per il veterano ex ministro Claudio Scajola gli arresti del governatore sono «ingiusti» ma il modo in cui è gestita la Regione è «un’anomalia» che come tale «non può andare avanti in maniera indefinita». Per il candidato presidente ex ministro Orlando siamo di fronte “ad un grande danno per la reputazione della regione”. Vedi anche la stampa estera. Lei era stato tra i possibili candidati alla carica di presidente della Regione Liguria e a fare il suo nome Forza Nuova dell’estremista di destra, già ospite delle patrie galere, Roberto Fiore che a Loano in diverse occasioni ha radunato i suoi sostenitori. Alcuni ci sono stati segnalati in palestre…

Ripeto quanto ho dichiarato il 18 maggio a Genova negli studi di Telenord. “…. secondo me non c’erano i presupposti per le dimissioni di Toti, anche perché, facendo un calcolo statistico, mezza Italia si dovrebbe dimettere. … Chi è stato interessato da questi eventi dovrebbe poi scegliere in coscienza e fare quello che deve fare.  La magistratura fa il suo lavoro, lo fa bene, lasciamola lavorare…. Non do molta attenzione a quello che leggo nei giornali. Se dovessi fare un parallelo su quanto certa stampa attribuisce al sottoscritto di totalmente falso e dovessi ribaltarlo sul resto delle notizie, questa stampa avrebbe poca credibilità dal mio punto di vista”.

Toti ha patteggiato….ammissione di colpa, oppure per chi non ha il portafogli gonfio, meglio ‘patteggiare’ che affrontare un lungo iter giudiziario e tanti, tanti soldini e soldoni per le spese legali, ma questa verità viene taciuta anche dalla stampa che lei critica.

Un discorso e una riflessione che lascio ad altri, parliamo della bella Loano e del contributo che la città da all’economia e al benessere collettivo.

Nelle dichiarazione dei redditi, Loano è al 28° posto in provincia, all’88° in Liguria, con un reddito medio di 20.217 €. Il maggiore contribuente dichiara 187.500 €. 

Sono convinto che l’ottimo sindaco Lettieri, che mi dicono sia sempre stato un coerente  e pio praticante cattolico, ha come primo comandamento la giustizia sociale. L’esperienza di tanti anni da amministratore lo conferma. Con la sua affiatata squadra Loano ha grandi prospettive.

Grazie generale anche questa volta Belfagor, un vero diavolo sulla terra non racconta mai la verità e nemico del peccato, ha colto nel segno.  

Ecché! Siamo mica su ‘Scherzi a parte’? Mi è stata ‘passata’ la comunicazione dal mio staff convinto di parlare con il direttore editoriale di IVG.it, il più accreditato e autorevole, diffuso, giornale on line della provincia e che anche a Loano tutti leggono. Non voglio scherzi, cancelli tutto. Non è serio. Sono un generale e non un vignettista o una soubrette del bagaglino.

Suvvia generale se ci smentisce, invocando la legge sulla stampa, perchè ‘si tratta di pura invenzione’ ci fa perdere una sacco di lettori paganti e il nostro miliardario editore licenzia tutti. Poveri stipendi e collaborazioni da nababbi!

Alle elezioni Europee, in provincia di Savona, Vannacci ha collezionato 3983 voti. A Loano terzo nella graduatoria della Lega con Salvini con 179 preferenze. Alla Lega sono andati 635 voti (15,78%) assai più della media nazionale e Ligure. Al primo posto è balzata Fratelli d’Italia con 1386 voti (34,44%). Forse inatteso il secondo posto del Pd: 673 (16,72) in una città ridotta ad una manciata di iscritti e dove un ex consigliere comunale Pd (e già Pci) dichiarò ai quattro venti che preferiva votare per Lettieri sindaco. Negli anni passati hanno brillato Forza Italia  (ora con Noi Mederati ha ottenuto 444-11,03) e Movimento 5 Stelle (280-6,96) quando fu addirittura il primo partito e non solo nella culla dei Doria. E oggi come ignorare, per la malcelata gioia del ritorno in Forza Italia del figliolprodigo Vaccarrezza. Alle ultime regionali gli aveva sottratto lo scettro delle preferenze in loco il primario dirigente ospedaliero, ora pensionato, Brunello Brunetto. Ha lasciato la Lega e da potenziale voltagabbana resta guardingo. Intanto con la presidenza della Commissione della Sanità era tra gli invitati speciali all’ingresso del Gruppo Pesenti, tra i big nella sanità privata, che ha acquisito la proprietà di un Centro sanitario di Alassio e rinnovandolo con attrezzature d’avanguardia. 

C’è chi sostiene che il movimento di estrema destra italico è affascinato dai contenuti del libro “Il mondo al contrario” di Vannacci.

L’estrema destra in Germania non è più solo uno spettro da evocare, ma una realtà. Alternative für Deutschland (AfD), il partito ultra-conservatore, euroscettico e anti-immigrazione tedesco, ha sbancato alle ultime elezioni regionali in alcuni Land.

Il candidato premier di AfD in Turingia, Björn Höcke, ha più volte sostenuto pubblicamente l’idea di un avvicinamento della Germania alla Russia di Putin, mentre i rossobruni di Bsw chiedono lo stop al sostegno militare all’Ucraina.

La FPÖ (Freiheitliche Partei Österreichs), il Partito liberale che in Austria è sinonimo di destra, ha conquistato il primo posto alle europee, raggiungendo il 25,5% dei consensi e battendo i centristi della ÖVP (Österreichische Volkspartei). La destra austriaca nella scorsa legislatura apparteneva al gruppo Identità e democrazia, in compagnia, tra l’altro, della Lega di Matteo Salvini, del Rassemblement National di Marine Le Pen e Jordan Bardella e dell’AfD (Alternative für Deutschland).

Piccola curiosità. Chi ha interesse a seguire e ‘navigare’ su social (tedeschi e austriaci) si porrà qualche interrogativo. Chi esalta certi neonazisti: l’ADF già guidata da Björn Höcke, neonazista dichiarato scrive Il Sole 24 Ore  del 8 settembre 2024,  due volte condannato per le sue posizioni ideologiche, come la negazione  della responsabilità della Germania per la seconda Guerra Mondiale o addirittura l’Olocausto; chi esalta, dicevamo, invita i connazionali che scelgono di trascorrere le vacanze al mare, di privilegiare località dove c’è un sindaco ‘camerata‘ (kamerad). Citano almeno un paio nel savonese.

Intervista a Roberto Vannacci….. del Corriere della Sera 8 agosto 2024-

«Io ubriacone, io poeta, io buffone, io anarchico, io fascista… Io ricco, io senza soldi, io radicale, io diverso ed io uguale, negro, ebreo, comunista…». Canta Roberto Vannacci, e canta L’avvelenata di Francesco Guccini. Con una concessione inattesa al politicamente corretto: proseguendo cita «io omosessuale», quando Guccini — correva il 1976 — scrive proprio «Io fr…».
A mettere in moto l’ugola del generale è il descriversi negli infiniti modi in cui l’ha raccontato la stampa in questi mesi turbinosi di discesa in campo, un «Uno, nessuno, centomila» pirandelliano.

Poi, però, quando gli si chiede se è vero — come temono diversi leghisti — che intenda testare la forza del suo «marchio» con una lista in una delle Regioni che andranno al voto in novembre (Emilia-Romagna, Liguria, Umbria) torna serio: «Io non l’ho mai detto. E sono un uomo di parola». Combinazione, da un paio di giorni circola l’appello di Roberto Fiore di Forza nuova: dato che Vannacci ha origini spezzine, l’invito è a «rompere gli indugi, lasciare la partitocrazia e iniziare la battaglia per salvare la Liguria e l’Italia dal disastro economico e morale».

LA BUONA NOTIZIA SOTTO IL CIELO DI LOANO

 


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