La reazione di Israele al terribile massacro di 7 ottobre, da parte di terroristi di Hamas, contro cittadini inermi, alcuni tra i più attivi nella lotta pacifista, ha finora causato la morte di oltre 16 mila bambini palestinesi, 35 mila feriti, molti mutilati, 21 mila dispersi, 17 mila orfani. La più grande strage di innocenti della storia dell’umanità.
Angelo Vaccarezza ha più volte espresso, senza nascondersi, la sua totale vicinanza all’Associazione Italia Israele di Savona. “Un’unica vera democrazia del Medio Oriente: lo stato di Israele”. Il 13 ottobre 2023, in delegazione a Bruxelles, dichiarava “il regime iraniano come genocidario e terroristi nella loro interezza Irgc, Hezbollah, Hamas e tutti gli altri gruppi jihadisti”.
Il 19 ottobre 2023 un comunicato stampa di Vaccarezza: “Israele è sotto attacco viene colpita da terroristi che sognano di eliminarla, di cancellarla dalle mappe geografiche, di spazzarla via dalla storia. Difendere Israele significa difendere la nostra libertà e le nostre democrazie. Difendere Israele significa difendere i nostri principi di civiltà. Ho sottoscritto l’appello lanciato da “Il Foglio” a sostegno di Israele. Ho chiesto al Presidente Toti che, da sempre, è in prima linea in questa battaglia di civiltà, che sulla facciata della sede di Regione Liguria di Piazza de Ferrari, venisse, stasera, proiettata la bandiera di Israele“.
L’ESPRESSO DEL 6 SETTEMBRE 2024 (lo storico settimanale, a 70 anni dalla fondazione, non appartiene più al Gruppo Gedi- Elkann/Agnelli, e in precedenza alle famiglie De Benedetti – Caracciolo- Scalfari). L’11 luglio 2022 è stato venduto a BFC Media, fondata da Denis Masetti e controllata da Danilo Iervolino. Il 13 dicembre per L’Espresso altro cambio di proprietà. La maggioranza della società passa da Danilo Iervolino al gruppo Ludoil di cui è presidente Donato Ammaturo che ha acquistato il 51%. Contemporaneamente Alga del Gruppo Ammaturo ha venduto il 24,3% di BFC Media a IDI S.r.l., società di Iervolino.
Angelo Vaccarezza è stato il primo candidato in assoluto della provincia di Savona ad annunciare il suo ritorno in campo da inossidabile protagonista sulla scena ligure. Il professionista politico con maggiore attitudine alla popolarità e dinamismo, intraprendenza, del ponente ligure.Una non rara ‘malattia’ di cui va fiero. Al servizio della comunità e soprattutto dei suoi seguaci che raramente lo abbandonano. E’ stato il savonese, a suo tempo, definito il ‘generale‘ di Claudio Scajola quando era alla sua massima potenza. Angelo, il savonese secondo solo al commercialista laiguegliese Silvano Montaldo, personaggio assai nell’ombra dell’attività politico-elettorale del big imperiese. Amministratore delle sue campagne elettorali.
Vaccarezza sempre in carriera. Può vantare, esibire primati che, nel terzo secolo, nessun savonese pare possa vantare. Citiamone solo alcuni: giovanissimo consigliere comunale DC a Loano, ma con attrazione sempre a destra, assessore, sindaco, presidente della Provincia e tanto altro. Nel presente è stato il primo a lasciare ‘Cambiamo’ e il presidente Toti (non ancora in disgrazia giudiziaria) dimettendosi da capogruppo ( 9 gennaio 2024). Il 14 febbraio, san Valentino, festa degli innamorati, rientra nel partito degli azzurri, Forza Italia, che aveva lasciato nel 2019 per seguire il presidente della Regione Liguria. Oggi solo lui ha avuto le capacità per rifondare Forza Italia, secondo il ‘vangelo Berlusconi di cui è rimasto devotissimo. I suoi costanti tour, nell’entroterra soprattutto, non hanno avuto sosta. Decine le foto postate di incontri con sindaci, assessori, rappresentanti di associazioni. Meglio ancora quando c’è da fare qualche inaugurazione.
Vaccarezza un cavallo vincente? Una futuro che gli riserverà altri traguardi ambiziosi. Non solo in caso di vittoria, un assessorato in Regione ormai gli spetterebbe di diritto. E in lontananza un’occhiatina al parlamento. E’ ancora giovane, 59 anni, nell’Europa che assegna all’Italia la classe politica-dirigente più veterana. Ma abbiamo avuto alla guida del paese Matteo Renzi classe 1975, presidente del Consiglio a 39 anni; Enrico Letta primo ministro a 47 anni; Giorgia Meloni a 45 anni, prima donna presidente in Patria. Impossibile il paragone con Giulio Andreotti a 28 anni il più giovane Sottosegretario della Repubblica con la presidenza del Consiglio con De Gasperi e Pella (1947-54)
Vaccarezza, con le dovute differenze e distinguo, è stato, ad esempio, e non è poco, il più votato alle ultime consultazioni regionali del 2020. Battendo il primato del 31 maggio 2015. Eletto, la prima volta, per la Regione Liguria, con 4506 preferenze, al fianco di Giovanni Toti.
Nei giorni scorsi pare abbia letto con qualche rassomiglianza una polemica al vetriolo. Il sindaco di Genova Bucci ha polemizzato con Orlando: «Ha mai lavorato in vita sua, a parte fare il ministro?», ha detto in un’intervista. Secca la risposta dell’ex guardasigilli de Pd: «Mi dispiace che Bucci, in cosi poco tempo, abbia assunto i vizi della politica di questo tempo e sta trasformando la campagna elettorale in un momento di aggressione dell’avversario. E comunque io ho lo stesso curriculum di chi sceglierà il candidato del centrodestra in Liguria», ossia Giorgia Meloni.
E il curriculum lavorativo del nostro leader ligure-savonese-loanese ? Con l’avvento della carriera, vera stoffa di politico, ha lavorato a Bruxelles, presso il Parlamento europeo, come delegato all’applicazione della direttiva Bolkestein. Ma chi ha raggiunto la terza età lo ricorda a Tele Tril, logo il gabbiano, fondata a Ceriale nel 1976, dal papà Nicola Vaccarezza, figlio di albergatori e titolari di Bagni Marini, imprenditore edile di successo.
Il giovanissimo Angelo curava, da speaker, il notiziario quotidiano, oltre al programma ‘Il nido del gabbiano‘ con Cristina Carbotti che dal 2013 è redattrice al Tgr Liguria dopo aver superato una selezione interna. In concomitanza con l’inizio della scalata al potere politico Angelo ha avuto un breve intermezzo come consulente finanziario e ufficio sul lungomare di Loano. (L.Cor.)
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