“E io pago”, in memoria dell”attualissimo Totò. Un ex sindaco, Franco Berruti, che rivela: “In realtà l’invaso (finanziato dalla Regione con 620 mila € ndr) non è mai stato utilizzato per l’irrigazione. Un intervento troppo costoso…”
ARTICOLO DEL SECOLO XIX E LA STAMPA –
IL POST DI PIERO DACQUINO – Quindi, se capisco bene, l’invaso sarebbe dovuto servire per scopi irrigui e anti incendio.
Sempre da quanto capisco, non è mai stato possibile completare i lavori per utilizzarlo a tale scopo.
Con questi ultimi lavori viene “chiuso”, sempre che io capisca bene, ma in modo “reversibile” cioè SE si trovassero i soldi necessari per farlo funzionare a scopo irriguo e anti incendio si faranno i lavori e finalmente funzionerà come da piano originale.
In pratica si è ritornati al punto di partenza…”reversibilmente”.
Mi domando… e magari qualcuno che era all’incontro dedicato e ha preso appunti mi saprà rispondere…
1) quanti anni, quante delibere, e quanti soldi dei cittadini sono stati spesi complessivamente per un’opera che non ha mai funzionato e che ora viene “chiusa reversibilmente”? Cioè per “ritornare reversibilmente” al punto di partenza?
2) se si pensa a questa soluzione da due anni, come mai l’anno scorso sono stati spesi se non ricordo male circa 100.000€ per metterlo a posto se tanto poi già si pensava di “chiuderlo reversibilmente” oggi con altri 620.000€?
3) visto che è una “chiusura reversibile”, e se si trovassero i soldi lo si potrebbe finalmente far funzionare come da piani originali, quanti soldi servirebbero (nell’articolo non trovo questa indicazione)?
4) se si trovassero i soldi (non si sa quanti) per farlo finalmente funzionare come da piano originale, questi 620.000€ hanno comunque un senso?
Io ho l’idea che troppo spesso i soldi pubblici siano trattati come “soldi di nessuno” e siano buttati via senza troppa attenzione… (e contenti sono soltanto quelli che vengono pagati per fare e disfare opere come la tela di Penelope, andremo a vedere di chi si è trattato e di chi si tratterà).
2/BOISSANO – Riceviamo e pubblichiamo.
Eroica costanza degli abitanti di Boissano nel richiedere di essere tutelati rispetto alla installazione del gigantesco ripetitore telefonico installato da due anni nel terreno di famiglia del vicesindaco in centro paese.
Ieri è stato depositato un nuovo ricorso TAR contro la recente procedura che ha sanato in modo dubbio l’installazione che a fine 2023 era stata dichiarata illegittima dal Consiglio di Stato.
Da Genova è arrivato il decreto con cui il Tar sospende tutti gli atti e fissa la prima udienza a settembre.
Si potrà sempre sostenere che chi di competenza non sapeva nulla e che aveva fatto tutto la Olivari sindaco di sinistra? E ancora iscritta al Pd ? Senza dimenticare che, guarda caso, la pratica di modifica è di metà giugno 2022 proprio pochi giorni dopo l’elezione della nuova amministrazione.