Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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I frati Cappuccini a Savona. La collina di 25 mila mq. di cui 7 mila edificati. Un prezioso giardino frutto di decenni di lavoro di frate Umberto. Una ricchezza da valorizzare a beneficio della comunità


L’area a bosco, adiacente a Villapiana e alla Villetta, costituisce un polmone verde per quartieri di fatto privi di zone verdi. Il parco è di grande interesse: volontari del FAI hanno classificato le piante. Tutto il complesso edificato è stato oggetto di un accurato intervento di ristrutturazione e di restauro nei primi anni 2000. Le caratteristiche del sito consentono di ipotizzare una serie di utilizzi di grande interesse per la città, coerenti con la storia e l’identità maturate e a ciò vincolati.

I frati Cappuccini a Savona

A cura di Carlo Cerva 

L’area dei Cappuccini è collocata su una collina che sorge vicino al centro della città (a sud), il quartiere di Villapiana a ponente ed il quartiere della Villetta a Levante. A nord c’è il crinale seguito dall’antica mulattiera che metteva in comunicazione il porto con il Piemonte. L’area occupata è di circa 2,5 ettari, gli spazi edificati assommano a circa 7mila metri quadrati.

Il complesso dei Cappuccini è costituito da un viale alberato, dalla chiesa, da una serie di edifici di servizio (cucina, refettorio, una trentina di camerette, le abitazioni dei frati, due chiostri, un grande salone per convegni e conferenze) e strutture al servizio dell’uso del complesso e del terreno. Di notevole interesse la piccola suggestiva cappella realizzata nell’antica cisterna del convento e l’eccezionale grande giardino naif frutto di decenni di lavoro del frate cappuccino Padre Umberto che allo stupore del visitatore offre un originale, unico, irripetibile panorama vegetale ed ambientale che meriterebbe un’adeguata valorizzazione, tutela e conservazione.

È anche presente una palazzina in concessione all’acquedotto di Savona ristrutturata con cura. La zona sud rispetto alla chiesa è utilizzata ad orto urbano, in concessione a privati, nella zona a est è stato ricavato un parco giochi per la comunità, le zone a nord e ad ovest sono utilizzate a uliveto ed a bosco, fino al confine con il quartiere di Villapiana ad ovest e alla valletta che separa la struttura religiosa di Loreto a nord.

Pur con una storia centenaria, il territorio è rimasto protetto dalla funzione religiosa e sociale dei frati, per cui questo complesso costituisce un’importante dotazione potenziale del territorio. Ancora oggi è un polo di attrazione in quanto ospita numerose associazioni ed un coro polifonico, che ne fanno un luogo d’incontro e socialità.

Potenzialmente l’area a bosco, adiacente ai quartieri di Villapiana e della Villetta, costituisce un polmone verde per quartieri di fatto privi di zone verdi. Il parco è di grande interesse: volontari del FAI hanno classificato le piante. Tutto il complesso edificato è stato oggetto di un accurato intervento di ristrutturazione e di restauro nei primi anni 2000, raggiungendo un significativo livello di qualità. Le caratteristiche del sito consentono di ipotizzare una serie di utilizzi di grande interesse per la città, coerenti con la storia e l’identità maturate e a ciò vincolati.

È viva l’accoglienza per le tante associazioni che operano nel mondo cattolico in generale e nell’impegno culturale e sociale, e si può trasformare il bosco incolto in un bosco attrezzato fruito soprattutto dalle comunità di Villapiana e della Villetta.

Opera di Carlo Felice Dellepiane

Nota storica- I primi Cappuccini giunti in Liguria, oltre il servizio presso gli ospedali, si erano dati alla predicazione, ed è appunto in occasione dell’esercizio di questo ministero, da parte di P. Liberio, a Savona, che i savonesi chiesero di avere là un convento. Deliberata l’erezione del chiostro nel 1538, nel 1539 un Patrizio savonese offerse un terreno posto sul declivio della collina che si leva alle spalle della città, ove, da tempi remoti, esisteva una cappella dedicata a S. Giuseppe, poco lontana da un monastero di Certosini. Ben presto il convento divenne importante: vi ospitò i giovani studenti e, per qualche tempo, anche i novizi. I numerosi religiosi di passaggio, provenienti dal mare e dall’entroterra, erano ospito del convento che dovette essere trasformato e ingrandito.

I lavori furono iniziati nel 1610 e la stessa chiesa fu demolita per essere subito ricostruita. Nel 1625, per esigenze belliche, il luogo venne fortificato, e lo stesso convento dovette alloggiare le truppe del Duca di Savoia. San Lorenzo da Brindisi ebbe a visitare il convento durante il suo provincialato in Liguria. La soppressione napoleonica del 1810 chiuse il convento e ne scacciò i frati, ma nel 1816 i Cappuccini poterono riavere il luogo, letteralmente devastato. Venne poi la soppressione del 1866 ed il convento, divenuto proprietà del Comune, venne adibito a lazzaretto.

Per merito di Fr. Diego da Santa Giulia e per generosità del Sig. Bottaro, il convento ritornò ai Cappuccini nel 1894. Fino al 1969 ospitò lo studentato di filosofia e, per pochi anni, il Noviziato. Attualmente è stato ampliamente ristrutturato ed adibito particolarmente a casa di accoglienza per “esercizi spirituali” e per pellegrinaggi.

Si è in attesa di un’adeguata considerazione, da parte di chi di dovere, che tenga in debito conto oltre che della sua storia e della sua bellezza, dell’importanza per la comunità savonese di questo testimone “del Poverello di Assisi”.


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