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Garessio si confessa Giugiaro: ‘Della mia Panda non è rimasto più nulla’. La Fiat? ‘Decidono i francesi’. La Cina? ‘Siamo spacciati’. 2/Augurissimi per i 90 anni della Pasticceria Cagna


Giorgetto Giugiaro, cittadino illustre e che da lustro a Garessio e all’Italia, confessa: ‘Della mia Panda non è rimasto più nulla. In Volkswagen stravedevano per la Fiat. Con i Cinesi possiamo dedicarci alle cose belle, al turismo, al cibo ma non possiamo metterci in competizione con loro”. 2/ ‘Per me siete la migliore pasticceria del Piemonte’ si legge tra i commenti per i 90 anni della gloriosa ‘Pasticceria Cagna’ (1934) e dei suoi prelibati ‘Garessini’.

DA EVERYEYE.IT di Roberto “Maz” Mazzu- E’ sempre bello ascoltare le parole del designer del secolo Giorgetto Giugiaro e di recente il maestro ha parlato ai microfoni de La Verità, un’intervista a 360 gradi in cui ha toccato vari temi, ovviamente motoristici.

Le prime parole sono per la nuova Grande Panda, presentata ieri in via ufficiale, auto che è stata totalmente stravolta con l’ultimo modello rispetto a quello che aveva disegnato in origine proprio Giugiaro nel 1980. “Il nome rimane ma la logica della Panda, che è la macchina più importante che ho fatto, non c’è più. De Benedetti mi diede poche informazioni: “Abbiamo bisogno di una vettura alla francese, semplice, con il motore che arriva dalla Polonia”, mi disse”.

Una mission non facile ovviamente “E’ più facile disegnare una Ferrari – aggiunge Giugiaro – si ha tutto a disposizione, non ci sono limiti”. Il designer ricorda come la “Fiat di allora era una roba pazzesca, eppure adesso non c’è più”, raccontando poi un aneddoto del suo passato in Volkswagen: “Quando sono andato alla Volkswagen per prendere l’incarico di fare la Golf, i tedeschi avevano un’ammirazione per la Fiat, parlo del 1970, che mi inorgogliva. Dovevamo fare concorrenza alla 128 e la Golf era più piccola: in Volkswagen mi dissero che “non riusciremo mai a fare un prodotto come la Fiat con quel peso, quel costo, quella abitabilità e quella trazione anteriore”. Ripeto, era il 1970. Ora abbiamo venduto tutto alla Peugeot, sono loro che decidono”.

E a proposito della trasformazione di Fiat, Giugiaro ricorda che “Siamo diventati un Paese che è passato da 2 milioni di autovetture prodotte, quando ancora operavo, a 400.000. E la creatività è passata non agli italiani ma ad altri soggetti nel cui Dna non c’è questa tradizione. È l’evoluzione della vita. Non abbiamo più quella aureola che abbiamo avuto per tanti anni. La visione di questo oggetto, l’auto, è cambiata. E anche le regole”.

Il designer ha parlato anche dell’auto elettrica ribandendo, come già fatto in altre interviste, che lo stesso gira con una Hyundai Ioniq 5 che ha 400 km di autonomia (“e non riesco mai ad usarli tutti”), aggiungendo che “l’elettrificazione del motore, al di là di tutte le valutazioni pro e contro, è un passo importante di un prodotto in cui facilità di guida, silenzio e accelerazione hanno fatto un balzo in avanti incredibile. L’elettrico dà qualcosa di più, come prodotto. Il prodotto elettrico è un passo avanti enorme. La tecnologia è arrivata a soddisfare qualsiasi tipo di capriccio”.

Chiusura dedicata alla Cina, con cui non c’è storia secondo Giugiaro: “Noi italiani, da un punto di vista di un prodotto di grande diffusione come l’auto, siamo morti. Possiamo dedicarci alle cose belle, al turismo, al cibo ma non possiamo metterci in competizione con loro. Ma su prodotti di grande produzione, che sottostanno a una logica di riduzione dei costi, siamo finiti. Il progresso è stato rapidissimo per la Cina”.

2/DALLA PASTICCERIA CAGNA: “Non potevamo chiedere di meglio per il nostro “compleanno”! Una splendida giornata di sole, un ricco aperitivo e l’affetto dimostrato da tutti i nostri amici e clienti. Grazie di cuore a tutti per la partecipazione”.

La Pasticceria Cagna ha festeggiato i 90 anni di attività molto apprezzata e che risale al 1934 con Giuseppe Cagna, seguito poi dal figlio Giorgio e ora dai nipoti Alessandro e Giorgia, che continuano ad offrire ogni tipo di dolcezza, tra cui i famosi Garessini conosciuti in tutto il mondo. «Un sentito grazie a nome di tutta la popolazione», commentano dall’Amministrazione comunale.

GARESSIO DE.CO. – In molti attribuiscono “l’invenzione” del ‘Garessino‘ alla Pasticceria Carrara del Borgo Maggiore, di certo si sa che Giuseppe Cagna nel 1934 trovò già in produzione questo dolce tipico di Garessio presso il pasticcere Mondino, che in quel tempo era il proprietario di quella che sarebbe diventata l’attuale Pasticceria Cagna. Lo stesso Carrara invece dettò la ricetta dei suoi Garessini a Sergio Giaccone, che per 60 anni li ha preparati nella pasticceria di famiglia.
La nascita di questo dolce, in un periodo sicuramente difficile, deriva semplicemente dalla necessità di “tagliare” il cacao con un prodotto facilmente reperibile sul posto e dal costo più contenuto (le nocciole), pur mantenendo alta la qualità e le caratteristiche organolettiche. Esattamente come accadde con il più famoso Gianduiotto Torinese. Il Garessino è fatto con Nocciole del Piemonte IGP (perlopiù con la TGT, Tonda Gentile Trilobata), zucchero, cacao, farina di frumento tipo 00, mandorle, albume d’uovo fresco, aromi (vaniglia, etc.); nella vecchia ricetta è citata anche la cannella.


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